Le prudenti e generiche risposte sentite all'incontro in Comunità Montana sono l'inequivocabile segnale che pochi candidati conoscono a fondo l'argomento "Valsassina - Montagna"
Dopo aver recentemente stigmatizzato quel che anche molti elettori disaffezionati condannano nel disinvolto e scorretto comportamento di quei politici votati in una formazione e che poi durante il mandato te li ritrovi a "transumare", come se nulla fosse in altri partiti e come se fosse la cosa più naturale del mondo, alla vigilia della consultazione per il rinnovo del Consiglio regionale non posso che confermare il mio giudizio negativo nei loro confronti e non é solo per quella "Fedeltà" tradita il cui concetto si vorrebbe invece svilire manipolandolo, di volta in volta, a proprio uso e consumo ma é proprio per una evidente questione di, Decenza. Difficile, anche dal punto di vista emotivo, sostenere il contrario e a testa alta in un pubblico confronto: ben ne ha avuto sentore alla fornace dei Mantovani, l'altra sera, qualche professionista del locale trasformismo tra lago e monte.
In nome dei sani principi e del sempre auspicabile ricambio generazionale, anche in politica, riguardo al mio voto non cambierò idea soprattutto dopo aver ascoltato l'imbarazzata replica e le maldestre giustificazioni che il più diretto interessato ha propinato agli intervenuti all'incontro: a precisa domanda, a proposito dei numerosi "salti della quaglia" collezionati e nonostante il caloroso applauso della "claque" che qualcuno si era portato appresso, l'uomo, é vistosamente arrossito e se la voce al momento giusto si é incrinata, un motivo ci sarà. Il palpabile quanto incontrollabile disagio, infatti, la dice lunga sulla bontà delle sue argomentazioni, maldestramente tese a dimostrare come il cambio di casacca seriale, nella politica attuale, sia "un valore aggiunto cui tutti i partiti dovrebbero ispirarsi" (sic!). Da che pulpito!!
Dopo l'ultimo volo pindarico e visto il consenso di cui immodestamente si accredita, però, certamente si aspettava di più dall'ultimo consesso politico in cui é approdato in Pompa Magna ma il suo attivismo, alle ultime Politiche, evidentemente non é bastato a garantirgli l'agognata candidatura Romana a scapito dei "Duri e puri" di quel partito e il concorrente, recentemente bacchettato anche da qualche sindaco per quell'irriverente "Faso tuto mi!", ha presto capito Obtorto collo che per il posto in parlamento c'é ancora molto da correre e "lavorare" e allora Bell cuntentass rieccolo in corsa per la più vicina e, forse, più abbordabile Milano: visto che cinque anni fa il risultato é stato acciuffato proprio all'ultimo e solo per il rotto della cuffia...