Ho letto con molto interesse l'articolo "La politica? Non è per donne e per giovani" pubblicato qualche giorno fa sulla Provincia di Lecco, da cui emerge un dato francamente poco incoraggiante: la presenza giovanile e femminile nei Consigli comunali lecchesi si ferma, rispettivamente, al 10% e al 30% degli eletti.
Mi permetto una riflessione perché appartengo a questa sparuta categoria di giovani donne appassionate di cosa pubblica.
Ho 29 anni, siedo in Consiglio comunale a Imbersago da quando ne avevo 24, sono avvocato e da un anno e mezzo ho la responsabilità di coordinare e far crescere la sezione lecchese di Azione in provincia.
La passione per la mia comunità è nata sui banchi del Liceo Agnesi di Merate ed è stata stimolata dalle belle persone incontrate e dal servizio all'interno delle associazioni culturali del territorio meratese.
In poche parole: sono stata coinvolta e ho trovato compagni di viaggi con cui condividere un percorso di crescita prezioso e ricco di stimoli. Volevo raccontare la mia storia perché dietro ogni fiamma accesa c'è qualcuno che ha contribuito a "mettere della legna" e a far "scattare la scintilla".
E quando il cuore si scalda la vita, privata e collettiva, fa un salto di qualità.
Finché la Politica viene vista come qualcosa di distante, inutile e fazioso, non verrà scelta né vissuta (tantomeno dai giovani e dalle donne, troppo spesso "utilizzate" come mere riempilista).
Questo cambio di passo dipende da noi!
Dall'esempio che diamo e dal coinvolgimento che riusciamo ad alimentare.
Per questo, per Azione anche il rinnovo del Consiglio provinciale è un'occasione importante di partecipazione, ascolto e coinvolgimento di amministratori e cittadini in un progetto che abbia un orizzonte più ampio.
Rimettere al centro la Persona (uomo, donna, maturo o giovane che sia) non è più rimandabile.
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