Riabilitazione, educazione e un’attività di ricerca scientifica d’avanguardia nel contesto europeo, anche durante la pandemia.
Settantacinque anni fa, il 28 maggio 1946, a Vedano Olona (Va) venivano accolti i primi due bambini con disabilità per ricevere cura, educazione e riabilitazione.
Da allora La Nostra Famiglia si è sviluppata ed è cresciuta in Italia e nel mondo per dare risposta alle richieste delle Istituzioni e dei territori in cui opera. Oggi, nelle 28 sedi distribuite in 6 regioni italiane, lavorano ogni giorno 2.387 operatori e vengono accolti 20.259 bambini e giovani con disabilità.
L’orizzonte, la missione e l’ideale sono quelli indicati dal Fondatore, il beato Luigi Monza, quando diceva: “Ognuno senta viva la responsabilità di questi bambini davanti a Dio e il compito che si assume lo porti a temine, con amore e con sacrificio”.
“L’Associazione continua nel quotidiano la sua missione dalla parte dei bambini per dare concretezza all’orizzonte che ci ha indicato il nostro Fondatore” commenta la Presidente Luisa Minoli: “Questo avviene attraverso l’impegno a fare della riabilitazione il percorso dove per ogni bambino e ragazzo sono previsti interventi che supportino e sviluppino le potenzialità di ciascuno e perché davvero si realizzi l’inclusione”.
Accanto ai bambini e alle famiglie anche durante la pandemia
L’impegno riabilitativo nei confronti dei bambini con disabilità non è venuto meno durante la pandemia: le tecnologie, su cui l’Associazione ha tanto investito negli ultimi anni, hanno garantito la cura con modalità di presa in carico a distanza: “Abbiamo cercato di essere un’unica famiglia competente che si fa vicina ed entra, grazie alla tecnologia e con la massima discrezione possibile, nelle case di queste famiglie, per non lasciare solo nessuno”, sottolinea il Direttore Sanitario Massimo Molteni.
Anche attraverso l’attività di ricerca, ambito di rilevanza per l’Associazione, nell’ultimo periodo si è voluto essere al fianco delle famiglie: l’indagine RADAR, sviluppata su 1472 genitori e 1630 bambini e ragazzi, ha affrontato le problematiche socio-psicologiche dei bambini e delle loro famiglie poste dalla pandemia. Nello studio si è cercato di capire come le famiglie hanno vissuto questa esperienza e quali sono i fattori di rischio e di protezione che si associano ai livelli di stress nei bambini e nei genitori. L’indagine ha messo in luce, oltre agli elementi di stress, anche strategie di adattamento alla situazione.
Uno sguardo sul futuro
La Nostra Famiglia continua a pensare in maniera costruttiva e propositiva alla propria missione. Due sono le coordinate che la spingono: l’innovazione e la sostenibilità, perché il bene comune che rappresenta per tante famiglie possa continuare nel tempo.
Il 2 marzo ha aperto i battenti il nuovo Centro di Riabilitazione a Como, che consentirà a più di 600 famiglie del territorio di accedere a percorsi di riabilitazione per i loro figli, e nei prossimi mesi a Cava de’ Tirreni (Sa) verrà attivato l’ampliamento della sede di Villa Ricciardi, 2.600 metri quadri dove verranno trasferite le attività riabilitative ambulatoriali per bambini con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali.
La ricerca scientifica al tempo del Covid
Oltre ai tradizionali ambiti di ricerca, l’attività scientifica è proseguita anche con studi sul COVID19: sono stati vinti 2 bandi finanziati dalla Fondazione Cariplo e dalla Fondazione Regionale lombarda della ricerca Biomedica che sostenevano progetti riguardanti aspetti strettamente molecolari delle proteine virali e la modalità di infezione. Anche il Polo di Brindisi è entrato nel dibattito scientifico internazionale con un articolo su bioetica, disabilità e riabilitazione durante il Covid pubblicato su Pediatric Neurology. Ora l’Associazione è in attesa dell’esito della valutazione ministeriale dell’attività scientifica: il 5 e 6 maggio, infatti, si sono tenute in videoconferenza le site visit dei Poli dell’IRCCS Medea in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Puglia.
La storia
1946 - Incontro di don Luigi Monza con Giuseppe Vercelli, Direttore dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano. Il 28 maggio i primi due bambini vengono accolti presso il Centro di Riabilitazione di Vedano Olona (VA).
1950 - Incontro di don Luigi Monza con Eugenio Medea, noto psichiatra milanese e precursore dell’approccio riabilitativo e della Neuropsichiatria Infantile.
1952 - Inaugurazione sede di Varazze.
1954 - L’Alto Commissariato per l’Igiene e Sanità Pubblica stipula la prima convenzione con un Centro extraospedaliero di riabilitazione in Italia: è il Centro de La Nostra Famiglia di Ponte Lambro (CO).
1958 - Inaugurazione di Ostuni (Br), prima sede in Puglia.
1960 - Inaugurazione di San Vito al Tagliamento (Pn), prima sede in Friuli Venezia Giulia.
1963 - Inaugurazione del padiglione 1 del Polo di Bosisio Parini (Lc).
1969 - Inaugurazione di Conegliano (Tv), prima sede in Vento.
1976 - Inaugurazione di Cava de’ Tirreni (Sa).
1985 - Con provvedimento congiunto del Ministero della Sanità e del Ministero della Pubblica Istruzione, viene riconosciuto l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Eugenio Medea di Bosisio Parini (LC).
1998 - Il riconoscimento viene allargato ai Poli regionali del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Puglia.
Oggi - La Nostra Famiglia è presente in Italia con 28 sedi in 6 regioni e collabora con l’Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale OVCI in 6 Paesi del mondo. Accoglie nei propri centri tanti bambini e ragazzi, sia con quadri patologici di estrema gravità, come gli stati vegetativi e le pluriminorazioni, sia con situazioni meno gravi, a rischio psicopatologico o di svantaggio sociale. Si prende cura della loro crescita globale, garantendo la diagnosi, la cura, l’educazione e il benessere loro e delle famiglie.