IN allegato la dettagliata relazione tecnica, di quasi 100 pagine, riguardante il PROGETTO DI FATTIBILITA' TECNICO ECONOMICA TRANSOROBICHE OCCIDENTALI - Storia e storie da riconnettere - richiesta dalle Comunita` Montane Valsassina Valvarrone Val d'Esino Riviera e dalla Valtellina di Morbegno, ed eseguita dall`Architetto Luca Ruffoni residente a Morbegno.
Ne diamo l`incipit:
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
L’area di d’intervento è situata all'interno di differenti contesti amministrativi, caratterizzati da notevoli differenze
tipologiche territoriali, paesaggistiche e ambientali, sia in aree urbanizzate che in prevalenza in aree non
urbanizzate del contesto montano orobico. Tale progetto non è da intendersi quale un’opera puntuale ma come un
insieme di opere da realizzare puntualmente lungo stabiliti itinerari viabilistici rivolti alla mobilità lenta ed in molti
casi sovrapposti con la viabilità ordinaria.
Questa area vasta d’intervento è compresa a cavallo delle provincie di Sondrio e Lecco, all’interno delle Comunità
Montane Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino Riviera e Valtellina di Morbegno.
I territori comunali toccati da tale intervento risultano essere quelli di Colico, Delebio, Gerola Alta, Introbio, Pagnona,
Piantedo, Premana, Sueglio, Valvarrone, mentre secondariamente risultano marginalmente coinvolti i territori di
Pedesina e Dorio.
L’area interessata è pertanto ascrivibile alla dorsale orobica compresa tra il Monte Legnoncino, il Monte Legnone,
il Monte Rotondo e il Pizzo dei Tre Signori, coinvolgendo di fatto i territori sottostanti relativi in termini idrografici
alla Valgerola, la Val Lesina, la Val Varrone, la Val Biandino oltre che alle aree di riviera del Lario orientale e di
porzioni dei territori di fondovalle della Valtellina e della Valsassina.
Gli itinerari previsti si snodano su aree paesaggisticamente e ambientalmente molto differenti tra loro in funzione
anche alle quote altimetriche che tendono a diversificare e a rendere difficoltosi gli interventi progettuali
considerando l’accessibilità e l’instabilità meteorologica e climatica in funzione a quote altimetriche di progetto
comprese tra la quota del Lario (198 m s.l.m.) e la Bocchetta di Legnone (2395 m s.l.m.).
Il paesaggio risulta complessivamente caratterizzato nella sua variazione altimetrica di versante, da foreste di
latifoglie, da foreste di conifere e nella parte superiori da praterie d'alta quota con variazioni delle essenze vegetali
derivate dalle diverse esposizioni solari dei versanti, dai quali derivano microclimi ed ecosistemi parzialmente
differenti influenzati fortemente inoltre dall’ambito lacustre dell’area.
Tale ambiente appare fortemente modificato dall’utilizzo antropico del territorio, che ha portato alla formazione ed
al mantenimento nelle aree più fertili di formazioni erbacee di natura secondaria ricavate nel corso dei secoli a
scapito del bosco e si è contraddistinto per il costante esplicarsi delle tradizionali pratiche agricolo-zootecniche.
Ambienti prettamente urbanizzati sono maggiormente sviluppati nelle aree di riviera e di fondovalle mentre a mezza
costa i territori urbanizzati sono circoscritti in specifiche aree frammentate tra loro.
IN ALLEGATO LA RELAZIONE TECNICA