Consiglio comunale molto atteso quello di stasera a Introbio soprattutto per la presenza nell'ordine del giorno dell'interpellanza presentata dalla minoranza consiliare a proposito della "strada" realizzata abusivamente in un tratto di circa 600 metri tra il Santuario della Madonna della Neve e il rifugio santa Rita. E la presenza di un insolito folto pubblico ha anche poi consentito al Sindaco, come vedremo, di dare alcune notizie molto interessanti per il paese.
In precedenza, però, Adriano Airoldi e la Segretaria Comunale hanno passato al vaglio diverse variazioni di bilancio rispondendo ai quesiti posti dal consigliere Lino Artusi.
L'occasione è stata colta dall'amministrazione anche per illustrare in breve l'iter progettuale che dovrebbe portare alla costruzione di una nuova scuola media che sostituirà la vecchia, attualmente non più in grado di soddisfare le esigenze dell'educazione scolastica e necessitante di lavori di ristrutturazione giudicati troppo onerosi e comunque non risolutivi.
Un progetto ambizioso dai contorni intercomunali da circa 4 milioni di euro per il quale a Villa Migliavacca si sta lavorando da mesi per essere pronti nel momento in cui uscirà il prossimo bando dal quale attingere i fondi necessari alla realizzazione del complesso che servirà Taceno, Parlasco, Cortenova e Primaluna, oltre ad alcuni studenti provenienti dall'Alta Valle.
Il Sindaco si è anche soffermato su alcuni lavori in corso per garantire una maggiore sicurezza sulle strade del paese. In sostanza si tratta di quattro dissuasori (i dossi, insomma) posizionati uno in Via alle Prade, uno in Via Umberto e due sulla strada comunale che collega la provinciale al paese transitando dal cimitero, nonchè sullo stato di avanzamento del progetto che consentirà al paese di avere una nuova illuminazione pubblica più efficiente e, soprattutto, meno dispendiosa per le casse comunali.
La minoranza ha poi chiesto conto di una spesa aumentata di 6.000 euro per la realizzazione della rampa di accesso agli uffici per disabili in corso di ultimazione.
Il primo cittadino ha invitato le parti a rivolgersi all'ufficio tecnico per ricevere le dovute spiegazioni, sottolineando che il manufatto così come si presenta è stato approvato da tutti gli organi competenti, ivi comprese le Belle Arti, e che potrà piacere o non piacere ma era l'unica opzione possibile.
L'argomento era stato introdotto da Artusi secondo il quale, quando lui stesso era vicesindaco, i fondi destinati ai lavori della rampa disabili avrebbero dovuto interessare anche l'archivio sottostante necessitante di opere di impermeabilizzazione; il Sindaco ha quindi spiegato i motivi per cui si è preferito non toccare l'archivio che dovrà essere presto spostato, e quindi si è evitato di investire denaro in un'opera pressoché inutile.
Come detto, il momento più atteso era quello riservato all'interpellanza riguardante l'abuso compiuto in Val Biandino.
Il consigliere Lino Artusi, prendendo spunto dal documento in discussione, ha posto le proprie domande e osservazioni al Sindaco chiedendo spiegazioni su molti aspetti della vicenda che ancora non erano chiari a lui ed agli altri membri della minoranza.
Il Sindaco ha riassunto analiticamente (anche a beneficio dei cittadini presenti e di tutta la popolazione introbiese) lo svolgersi dei fatti e dato lettura della documentazione presente in Comune ponendo l'accento in particolare sulle prescrizioni che sono state date all'esecutore dei lavori e riportando alcuni passaggi dell'ordinanza indirizzata sia a chi ha eseguito il lavoro, sia come atto dovuto alla proprietà dell'area.
L'ordinanza, in sintesi, intima il ripristino del sentiero nello stato originale.
Il tutto è ora nelle mani della Procura della Repubblica che adotterà i provvedimenti che riterrà opportuni.
Al termine dell'intervento del Sindaco, il consigliere Artusi - che si esprimeva a nome dell'intera minoranza - si è dichiarato soddisfatto delle risposte ricevute, dichiarando però che in Val Biandino, a suo dire, ci sarebbero almeno altri "otto casi di abusi".
Con l'occasione Airoldi ha anche fornito un chiarimento relativo al percorso della Transorobica Occidentale, in qualche modo collegato alla vicenda in discussione e strategico per lo sviluppo dell'intero territorio della Val Biandino (e non solo).
Infatti, in prima stesura il progetto prevedeva la realizzazione di un percorso ciclopedonale (larghezza circa 1,70 m.) dal Santuario a Santa Rita.
Nel corso di un sopralluogo effettuato al seguito dei tecnici incaricati, il Sindaco Airoldi ha indicato come percorso più adatto (per vari motivi inclusa una minore probabilità di dissesti dovuti ad eventi naturali) esattamente la parte opposta, e cioè l'allargamento del Sentiero delle Miniere che raggiunge, partendo dal "Zuchett" la costa in prossimità del Bocc dol Ratt da dove l'escursionista/ciclista potrà poi raggiungere Santa Rita tramite Artino e Varrone.
E questo nuovo percorso - suggerito da Introbio - è stato recepito nel progetto della Transorobica abbandonando la precedente ipotesi di tracciato.