COMUNE DI LECCO: L`IDEA DI UN EVENTUALE TRASFERIMENTO ALLA EX DEUTSCHE BANK PROVOCA POLEMICHE
Negli ultimi giorni è balzata agli onori della cronaca la possibile prossima destinazione della sede del Comune di Lecco.
E’ inconfutabile che l’attuale sede di Palazzo Bovara sia totalmente inadatta ad ospitare uffici e servizi del Comune. Un edificio che mostra a tutti gli effetti i suoi anni, con enormi dispersioni di calore, solette degli uffici sostenute da pali, poco adatto o per nulla all’accesso ai disabili, insomma è giunto il momento improcrastinabile di metterci mano.
Il progetto di rinnovo era già dell’ex giunta Brivio che acquistò l’ex sede del Politecnico, sito in via Marco d’Oggiono, nel 2018 per metterci la nuova sede del Comune di Lecco. Il costo dell’acquisizione fu di circa 5,7 milioni di euro, grazie anche al contributo di Regione Lombardia. Un’operazione definita in gergo tecnico "tra pubblico e pubblico", ovvero un passaggio di proprietà tra due Amministrazioni pubbliche, senza l’intervento di privati.
Il colpo di scena, però, è avvenuto lunedì 25 ottobre 2021, a Palazzo Bovara, dove si è svolta l'attesa Commissione consiliare nella quale la Giunta Gattinoni ha di fatto ufficializzato quelle che finora erano poco più che indiscrezioni, ovvero che la nuova sede per il Comune di Lecco dell’ex Politecnico non sarebbe più confacente alle esigenze e necessità dell’Ente.
I motivi, ha spiegato l’Assessore al Bilancio Roberto Pietrobelli, sono che il fabbisogno è di 299 postazioni di lavoro, ma che quello simulato nella piantina dell`ex Universita` comprendendo gli arredi (scrivanie, armadi, etc.) è di soli 260, mentre gli attuali dipendenti solo oltre trecento e nel 2022, quando saranno completate le nuove assunzioni, saranno anche di più. E' emerso inoltre che la contemplata sistemazione di una settantina di posti lavoro nel seminterrato (dove dovrebbero andare i Vigili Urbani) cozza con l'insufficienza di finestre: il rapporto di aerazione minimo, stabilito dal regolamento edilizio, non sarebbe rispettato, per cui occorrerebbe realizzare un impianto di aerazione forzata.
L’Assessore ha altresì spiegato che nell'ex Politecnico non erano stati previsti gli spazi per la sala consigliare, Giunta, assessori, consiglieri. La capienza insufficiente implicherebbe di conseguenza il mantenimento di Palazzo Bovara, attuale sede del Municipio lecchese, ovvero la sua ristrutturazione con costi aggiuntivi non banali, ovvero altri 6/8 milioni di euro che si aggiungerebbero ai 19 milioni stimati per l'acquisto e la ristrutturazione complessiva di via Marco d'Oggiono.
Quindi la situazione si è ribaltata. Infatti dopo il Consiglio comunale del prossimo 2 novembre, che sancirà il cambio di rotta, si aprirà un’indagine di mercato volta a valutare se in città vi siano immobili con caratteristiche tecniche ed economiche congrue per la nuova sede comunale, ossia con tempi di riqualificazione sostenibili, che possano garantire spazi adeguati per accogliere in un unico stabile tutti gli uffici municipali sparsi oggi in diverse sedi e che possano ricevere dignitosamente i cittadini.
Il Sindaco Gattinoni ha spiegato che si pubblicherà un bando pubblico per le manifestazioni di interesse da parte di possibili venditori, che resterà aperto 30 giorni a partire dal Consiglio del prossimo 2 novembre, nel quale si porterà ai voti la preliminare e necessaria variazione di tre strumenti amministrativi: il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, il Piano triennale delle opere pubbliche, il Bilancio di previsione.
In pratica, in previsione si vende via Marco d'Oggiono per una cifra base di 6,2 milioni di euro (per l’acquisto si erano spesi 5,7 milioni di euro circa ndr); non si vende più Palazzo Sassi (per cui si contava di incamerare 3,5 milioni di euro); si compra "qualcos'altro" per 11 milioni di euro.
In dettaglio il budget è di 11 milioni di euro che l'Amministrazione comunale ha messo a disposizione per l'acquisto di una nuova sede per gli uffici comunali. La cifra è stata inserita nel Bilancio di previsione triennale. Per cominciare sarà finanziata con mezzi propri e mutui. Si intende rimpiazzare questi ultimi con altre fonti di finanziamento, vale a dire fondi Pnrr e fondi per la rigenerazione urbana appena la loro fruibilità sarà resa più chiara. Ma per contenere e ridurre l'indebitamento a metà dell'anno prossimo sarà disponibile anche un avanzo di amministrazione da reinvestire.
La motivazione di questo repentino “cambio di passo” - che non a caso è lo slogan utilizzato dal Sindaco Gattinoni nella campagna elettorale del settembre 2020 - sono i i bandi per la rigenerazione urbana che hanno reso interessante e appetibile, per i privati ma anche per le Pubbliche Amministrazioni soluzioni che prima avevano un costo elevato. Poi ci sono i fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che potranno coprire parti importanti delle voci a Bilancio, permettendo di variare con compensazioni e scorpori le risorse economiche già previste nel piano triennale delle opere pubbliche.
In tutto questo si inseriscono voci per cui l’Amministrazione Comunale avrebbe manifestato un particolare interesse per il palazzo di Piazza Garibaldi sede dell’ex Deutsche Bank e prima ancora Banca Popolare di Lecco. A queste voci il Sindaco Gattinoni ha risposto che l’ex Deutsche Bank di piazza Garibaldi è uno dei tanti spazi attualmente disponibili in città, non certo l’unico. Infatti ve ne sono altri quali il Centro Meridiana che per metà è vuoto, l’ex Inail o l’ex Inps che offrirebbero soluzioni ideali per collocare gli uffici operativi, mentre Palazzo Bovara resterebbe quale sede di rappresentanza. Quindi la riflessione è ancora in corso ed infatti Gattinoni ha evidenziato come in ogni caso le decisioni e il procedimento che scaturiranno saranno condivise nelle commissioni, in Consiglio comunale, attraverso le previste procedure.
Insomma quello che emerge da tutto questo è la totale sconfessione di quanto fatto dalla precedente Giunta Brivio, che aveva individuato nell’Ex Politecnico la sede ideale per il trasferimento del Comune di Lecco. La domanda allora sorge spontanea: ma chi aveva pensato ed approvato il precedente progetto aveva fatto i giusti calcoli, metrature sufficienti, numero uffici e postazioni adeguati ai dipendenti, parcheggi? Perché, stando alle dichiarazioni della nuova giunta, occorre sottolineare sempre di centro sinistra, via Marco d’Oggiono non è adeguata ? Da sottolineare, inoltre, che si sono buttati tre anni, ovvero il tempo trascorso dall’acquisizione dell’ Ex Politecnico, per ripartire da zero.
Il nuovo progetto di abbandonare l’ex Politecnico per una nuova sede da individuare potrebbe pregiudicare, per i suoi costi, lo sviluppo delle riqualificazioni del lungo lago, dell’area ex Piccola Velocità, il centro sportivo del Bione.
Qualora la scelta della nuova sede dovesse cadere su edificio in disuso di proprietà dell’Amministrazione Pubblica si tratterebbe, in fondo di un passaggio di denaro tra pubblico e pubblico, ma se questa dovesse cadere su un edificio di proprietà privata, queste somme pubbliche andrebbero a privati, cosa che con la scarsità di risorse dello Stato non sarebbe moralmente corretto.
Infine, una tale operazione che impegnerebbe il Comune di Lecco per anni, perché non è stata pubblicizzata nella campagna elettorale ? Insomma parliamo di poco meno di un anno fa e nei piani di sviluppo, crescita e rivisitazione della città di Lecco del programma “Gattinoni” non se ne era fatto cenno. Come è possibile che una tale rivoluzione faccia capolino dopo pochi mesi, perché questo “cambio di passo”, e visto che la Giunta precedente ha sbagliato i calcoli , cosa dice l’ex Sindaco Brivio al riguardo, dopo la sua sconfessione?
Per correttezza morale nei confronti dei lecchesi, questo nuovo progetto doveva essere dichiarato in campagna elettorale, perché si parla di svariati milioni di euro di impegno finanziario a cui i cittadini dovranno far fronte.