Una grande giornata di lotta e mobilitazione. La scuola oggi ha ripreso l’iniziativa e ha posto domande concrete, per le quali pretendiamo risposte e non ci fermeremo prima di averle avute. Attenzione per la scuola pubblica significa investimenti nel personale, significa una inversione delle politiche neo liberiste degli ultimi 20 anni.
Il governo ha continuato a sbagliare tutto fino ad oggi. Questo sciopero è solo l’inizio della mobilitazione.
Dopo due anni di COVID non era scontato riprendersi le piazze e scioperare, ma lo abbiamo fatto con senso di responsabilità per rappresentare il mondo del lavoro scolastico che ha bisogno di punti di riferimento stabili e che ha riscoperto oggi, nella manifestazione e nello sciopero, strumenti di democrazia partecipata di cui un paese moderno e civile non può fare a meno.
Leggiamo i dati delle adesioni ma sappiamo benissimo che come sempre sono sottostimati, le scuole chiuse non comunicano i dati il giorno successivo e a noi risulta che siano tante. L’ultimo sciopero paragonabile è quello di maggio 2016 che, senza pandemia e con assemblee in presenza ha registrato il 9,12 sul 100% delle scuole, sempre secondo i dati forniti dal governo dell’epoca.
Siamo soddisfatti. Ora è il momento di rilanciare la partecipazione ed incalzare la politica per nuove strade, diverse da quelle che hanno portato alla protesta ed allo sciopero.
FLC CGIL - UIL Scuola - Snals Confsal - Gilda Unams
Venerdì 10 dicembre si sono svolte, in diverse piazze del Paese, le manifestazioni di sostegno allo sciopero nazionale del comparto scuola indetto da FLC CGIL, UIL Scuola, SNALS Confsal, GILDA Unams.
Le Organizzazioni sindacali lombarde si sono ritrovate in Piazza Beccaria a Milano, per protestare contro l’immobilismo del Governo in materia di istruzione. Anche una delegazione di lavoratrici e lavoratori delle scuole del lecchese erano presenti alla manifestazione, nonostante le basse temperature e la pioggia incessante.
Lo sciopero era inevitabile. Nella Legge di Bilancio in discussione, infatti, c'è troppo poco per il personale scolastico: alla scuola viene destinato appena lo 0,6% del totale impegnato nella finanziaria, e quello che c'è non è sufficiente nemmeno a garantire un aumento di stipendio a tre cifre - si parla in media di 87 euro a testa.
Una manovra che non solo umilia le lavoratrici e i lavoratori della conoscenza, concedendo loro pochi spiccioli, ma sconfessa anche gli impegni sottoscritti pochi mesi fa dal Governo nel “Patto per la scuola”, finalizzato al rilancio del comparto attraverso la valorizzazione del personale scolastico. Anche gli studenti hanno voluto dare man forte alla mobilitazione, sfilando in un corteo partito da piazza Cairoli e terminato in piazza Fontana. I dimostranti hanno chiesto, tra le altre cose, il riconoscimento della loro dignità professionale attraverso una giusta retribuzione, per avere un salario in media con quello delle/dei lavoratrici/lavoratori delle scuole europee e non inferiore, a parità di livello, del 15%; la stabilizzazione dei colleghi precari con almeno tre anni di servizio; un intervento sulle cosiddette “classi pollaio”.
Le Segreterie di FLC CGIL Lecco e UIL SCUOLA RUA Lecco