L’azienda tedesca MediaMrkt, che in Italia conosciamo sotto il brand MediaWorld, ha preso la decisione di sospendere la vendita di droni e altri prodotti di marca DJI, che è l'azienda cinese più famosa e importante produttrice di droni a livello internazionale, rimuovendo le relative pagine prodotto dai suoi store online. Basta andare sul sito e inserire “dji” nella barra di ricerca prodotti per verificare che nessuno dei dispositivi tech dell’azienda di Shenzen compare tra i risultati (compaiono solo dei prodotti che riportano, nel titolo o nella scheda completa, delle parole simili a quella cercata).
La decisione di MediaMrkt è essenzialmente politica in quanto rappresenta una risposta alle presunte denunce secondo le quali la Cina stia, lontano dai riflettori, giocando un ruolo a favore della Russia nella guerra all’Ucraina anche e soprattutto grazie ai droni DJI. Infatti da giorni filtrano informazioni secondo le quali l’esercito russo utilizza droni e dati forniti da DJI per le sue attività militari in Ucraina, al punto che già lo scorso 16 marzo il vice premier ucraino Mykhailo Fedoroy aveva esplicitamente richiesto a DJI di bloccare tutti i droni DJI operanti in Ucraina ma acquistati e attivati all’estero.
Ecco la traduzione del tweet di MediaMarkt:
“In qualità di azienda responsabile, abbiamo intrapreso un’azione immediata e rimosso il produttore dalla nostra gamma di prodotti a livello di gruppo fino a nuovo avviso“.
Le accuse di MediaMarket, che si sommano a quelle del vice primo ministro Fedorov, consistono nell’affermare che i droni DJI possono essere usati nel conflitto, e che il sistema Aeroscope favorisca le truppe russe a dispetto di quelle ucraine.
Come funziona il sistema DJI Aeroscope
Si potrebbe definire il sistema DJI Aeroscope come piccolo radar portatile o fisso, con il quale identificare posizione del drone e posizione del pilota.
In realtà non emette radiofrequenza che una volta riflessa, fornisce la posizione di un oggetto, come un vero e proprio radar.
Essenzialmente in modo passivo capta i segnali radio emessi dal drone o dal radiocomando di controllo, ne spacchetta e interpreta i dati e ne desume per l’appunto tutta una serie di informazioni.
Informazioni che oltre alla posizione del drone e pilota, riguardano lo stato di batterie del drone, la sua velocità, la sua altezza e tante altre cose utili.
Uso tattico dei droni consumer nel conflitto Russia Ucraina
Dal punto di vista tattico questi droni (non solo DJI, va precisato) possono essere utili alle truppe di terra per avere una visuale dall’alto dello scenario di battaglia.
Possono essere usati per individuare le posizioni del nemico o di eventuali bersagli, ma anche per cercare feriti, dispersi o una via di fuga.
Resta il fatto i droni DJI sono visualizzabili con il sistema Aeroscope, perché hanno un sistema di identificazione remoto che non è disattivabile.
Tra l’altro questa è una problematica già sollevata dal Pentagono USA, che da tempo ha bannato l’uso di droni DJI per utilizzi militari.
Così ha risposto DJI Global su Twitter:
“Tutti i prodotti DJI sono progettati per un uso civile e non incontrano le specifiche per un uso militare. La visibilità offerta da Aeroscope e la futura Remote ID sono una delle molte ragioni per cui il loro uso militare sia inappropriato.
Il sistema DJI Aeroscope è costruito intorno ai recenti droni DJI e le informazioni trasmesse in broadcast dai droni in volo, non possono essere disattivate.
DJI non ha cambiato tale funzionalità in alcun modo nei sistemi Aeroscope in uso in Ucraina.”
Sui social italiani si parla di un crollo delle vendite dei droni DJI
Nei social network italiani, Facebook, Youtube e persino Twitter che è diventato il “giornale radio” dove si scambiamo le informazioni in tempo reale sul conflitto che lambisce i confini europei, si parla del crollo di vendite dei prodotti DJI.
È vero, probabilmente per ora si è chiuso il canale della grande distribuzione organizzata costituito in questo caso da MediaWorld, ma rimangono gli altri distributori, sia fisici sia online, sia italiani sia internazionali.
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