Dal prossimo 1° maggio tutte le Aziende Sanitarie pubbliche (ASST/IRCCS) della Lombardia dovranno garantire prestazioni anche nelle fasce serali (dalle 20 alle 24) dal lunedì al venerdì, nei pomeriggi dei giorni prefestivi e nei giorni festivi.
Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta della vicepresidente Letizia Moratti che avvia una sperimentazione di 12 mesi.
Si parte dalle prestazioni di diagnostica per immagini erogate dalle grandi attrezzature (tac, risonanza magnetica, mammografia).
Nulla cambia per i cittadini che dovranno pagare soltanto il ticket, se dovuto.
Vicepresidente Moratti: altro tassello per riduzione liste d’attesa
“Anche questo importante provvedimento – sottolinea la vicepresidente Letizia Moratti – rientra nel più ampio progetto di riduzione delle liste d’attesa, fortemente voluto da Regione Lombardia”.
“La fase sperimentale di 12 mesi relativa agli ambulatori aperti – conclude Letizia Moratti – potrà certamente estendersi. Così come estenderemo la tipologia di prestazioni erogate dalle Aziende Sanitarie”.
Ambulatori aperti, ulteriori precisazioni della DG Welfare
“Il provvedimento – scrive la DG Welfare – dà ampia libertà alle singole Aziende di organizzare queste attività. Si richiede anche di individuare una struttura, a discrezione dell’Azienda stessa, anche a rotazione, dove erogare queste prestazioni. Inoltre, altrettanta autonomia è data alle Aziende nel determinare le prestazioni da erogare (tra Tac, Risonanza Magnetica e Mammografia) in base alle aree più critiche rispetto ai tempi di attesa”.
“Le Aziende – prosegue – hanno autonomia nel decidere eventuali estensioni di orario per altre prestazioni. Gli orari aggiuntivi vengono finanziati con le risorse già stanziate, sia per strutture pubbliche che private, attraverso il fondo per l’abbattimento delle liste d’attesa. Le somme a disposizione ammontano a 84 milioni di euro. Le estensioni di orario sono state presentate alle Direzioni Strategiche delle Aziende, in alcuni casi con il coinvolgimento degli specialisti radiologici, senza che vi fossero obiezioni particolari”.
“Tutto ciò – conclude la Nota – ha lo scopo primario di offrire al cittadino residente o domiciliato in Regione Lombardia l’opportunità di ricevere prestazioni di specialistica ambulatoriale in orari in cui sia più agevole raggiungere le strutture. Sia in termini di minore densità di traffico automobilistico, sia per impegni lavorativi dell’assistito o, nel caso di persona anziana, del suo eventuale accompagnatore”.