25 novembre, un venerdì d'autunno come tanti altri ce ne sono stati e ce ne saranno.
Ma oggi è un giorno particolare, un giorno in cui è indispensabile trovare il tempo per riflettere lasciando da parte, almeno per un momento, il quotidiano scorrere delle nostre preoccupazioni.
Oggi è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, e se andate a vedere i dati che raccontano di 104 femminicidi nei primi nove mesi dell'anno vi renderete conto, tutti nessuno escluso, che un pensiero a queste vittime bisogna farlo così, tanto per capire che nonostante tutto quel che abbiamo intorno un minimo di umanità dobbiamo conservarlo.
Perchè questa giornata si celebra proprio oggi?
Nel 1960, il 25 novembre, tre sorelle attiviste politiche (Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal) furono uccise nella Repubblica Dominicana per ordine del dittatore Trujillo.
Quel giorno le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
Nel 1981, nel primo incontro femminista latinoamericano e caraibico svoltosi a Bogotà, in Colombia, venne deciso di celebrare il 25 novembre come la Giornata internazionale della violenza contro le donne, in memoria delle sorelle Mirabal.
Nel 1991 il Center for Global Leadership of Women (CWGL) avviò la Campagna dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, proponendo attività dal 25 novembre al 10 dicembre, Giornata internazionale dei diritti umani.
Nel 1993 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione per l'eliminazione della violenza contro le donne ufficializzando la data scelta dalle attiviste latinoamericane.
Oggi saranno tantissime le occasioni di incontro, discussione e confronto sul tema alla radio, in televisione, sui giornali. Ieri sera il nostro Governo ha voluto ricordarla così, con Palazzo Chigi illuminato di rosso e in evidenza i nomi delle 104 vittime (oggi saranno purtroppo di più) del 2022.