Direi un coro unanime e senza sbavature quello presentato ieri sera a Primaluna dai due Sindaci, quello di Cortenova Sergio Galperti, e quello di Primaluna Mauro Artusi.
A presentare i vantaggi di un progetto che era stato iniziato nel 2019, interrotto a causa del Covid e delle sue urgenze, e finalmente ripreso da qualche mese, anche se ormai a ridosso delle prossime elezioni amministrative, che potrebbero cambiare alcuni dei protagonisti, è stata l'assessore alla Cultura di Primaluna Claudia Paroli.
Un Libro Mastro con tutti i vantaggi dalla voce "Avere" , e praticamente nessuno svantaggio a quella del "Dare" : "Tradizioni e Identità sono comunque garantite, nessuno toglierà il Santo Patrono e le altre feste identitarie delle differenti Comunità" hanno precisato a scanso di equivoci tutti gli intervenuti.
Il discorso è molto semplice e lineare:" In questi ultimi anni, dal 2010, i finanziamenti statali ai Comuni sono diminuiti in maniera impressionante" ha sottolineato il Sindaco Artusi. All'incirca c'è stato un taglio di almeno un terzo delle risorse consegnate: nel caso Primaluna da più di 300.000 euro a circa 200.000, la curva è poi risalita a causa del Covid.
"I servizi però che il Comune deve garantire non sono diventati più economici, anzi, hanno seguito il corso dell'inflazione". Si parla di manutenzione delle Scuole, Strade, illuminazione pubblica, servizi amministrativi comunali (procedure e pratiche per i cittadini).
Far quadrare i Bilanci è sempre più difficile e a volte quasi impossibile: "Volete allora mantenere la stessa qualità dei servizi, e magari migliorarla?"
La soluzione di unificare due Comuni può essere l'unica strada:"Nel futuro, quando sarà finito l'effetto PNRR e di altri fondi europei, si prevedono tagli ancora più pesanti. Con questo accorpamento invece sono promessi fondi maggiori almeno per i prossimi 15 anni". Per investire appunto nella qualità dei servizi, anche con progetti impegnativi.
Un ragionamento che non fa una grinza (bravi gli amministratori, ormai di lunga esperienza, e si vede) e che è stato accolto, ci sembra, abbastanza favorevolmente anche dal pubblico. Il Sindaco di Valvarrone da parte sua ha dimostrato gli effetti benefici della fusione precedente, tra Introzzo, Tremenico e Vestreno.
Rimane però l'incognita di allargare ulteriormente la fusione ai paesi del Centro Valle, in particolare a Introbio.
"Attenzione" hanno chiarito Artusi e Galperti, in risposta a qualche domanda "è una cosa diversa dall'Unione dei Comuni , che ha funzionato così così dal 2002 al 2016: lì era un organismo aggiuntivo, con costi e personale a parte, qui invece si tratta proprio di fondere in un'unica unità comunale due enti che prima erano diversi, con razionalizzazione del personale addetto, mentre entrambe le sedi rimarranno aperte ai cittadini" .
Molti i Sindaci presenti e interessati alla discussione : il Sindaco di Taceno Alberto Nogara, di Casargo Antonio Pasquini, di Parlasco Renato Busi, il Presidente della Comunità Montana Fabio Canepari, e altri, mentre assente quello di Introbio (che però era presente a Cortenova con il delegato alla materia Riccardo Benedetti).
Proprio su Introbio quindi si è accentrato qualche dubbio (emerso già nella prima riunione a Cortenova) : accetterà di essere successivamente accorpato anche lui, ed entrare nella fusione di un solo Comune?
"Attenzione - ha ben chiarito Galperti - non abbiamo coinvolto immediatamente tutti i sei Comuni del Centro Valle su consiglio di un assessore regionale. Infatti in ogni Comune la eventuale fusione va anticipata da un referendum: nel caso che anche in un solo Comune il referendum fosse negativo, cioè contrario all'unificazione, salterebbe tutto e non si potrebbe ripresentare più nulla per i successivi 7 anni" .
Quindi piedi di piombo e tanta cautela, si comincia con solo due Comuni e poi si vedrà.
La domanda però è (e lo dico da cittadino introbiese) : accetterà Introbio di entrare eventualmente, tra qualche anno, in una istituzione che non ha fondato, da cui è rimasta fuori dalla porta, accettando di "accorparsi" come una qualsiasi frazione di poco conto in un ente dove tutto è stato deciso senza di lei (nome dell'ente, organizzazione e sede del Comune, e molto altro) adeguandosi poi supinamente a processi decisionali a cui è stata del tutto estranea ?
Personalmente avrei molti dubbi , considerando che Introbio per secoli, dal Medio Evo fino quasi a oggi, è stato il centro politico della Valsassina.
A Introbio c'era il Palazzo del Pretorio (purtroppo inopportunamente distrutto nel 1991) dove aveva sede non solo la Comunità ma anche il Consiglio di Valle (l'antenato della Comunità Montana) e dove si prendevano le decisioni più importanti per tutta la Valsassina.
A Introbio aveva sede il Collegio dei Notai (istituzione importantissima), il Cancelliere Delegato dell'età Teresiana (nel Settecento), il Pretore e addirittura le Carceri.
A Introbio , nella sua storica Torre, non a caso prese dimora, nel 1648, il nuovo Feudatario della Valsassina, il Conte Cesare Monti.
La Procura e il Mandamento di Introbio, che avevano giurisdizione su tutta la Valsassina, vennero riconfermati nel 1859, quando iniziò l'unificazione d'Italia.
Insomma, il paese che fino a ieri era sicuramente il centro politico più importante della Valsassina oggi dovrebbe stare alla finestra e non partecipare in prima persona a un evento decisionale così significativo, limitandosi forse a entrare poi successivamente dall'ingresso secondario o dalla porta di servizio ?
Forse servirebbe un po' più di coraggio: i cittadini di Introbio oggi capirebbero, domani non lo so (avrei forti dubbi).
A mio parere allora Introbio dovrebbe entrare SUBITO in questo ambizioso progetto, anche per un motivo ben specificato dal Sindaco Artusi.
"I due Comuni di Cortenova (1143 abitanti nel 2023) e Primaluna (2259) unificandosi arriverebbero a circa 3400 abitanti: una fascia cioè superiore e più interessante, con la quale avrebbero più importanza anche nelle istituzioni provinciali e superiori (avrebbero anche 13 consiglieri comunali invece di 11)".
Giustissimo Sindaco Artusi: più hai popolazione e più conti, è una legge della Politica.
Allora però farei notare che se entrasse subito anche Introbio (1920 abitanti) la popolazione del nuovo Comune arriverebbe a 5322 cittadini, quindi nella fascia dei Comuni tra i 5.000 e i 10.000 abitanti (quella che comprende un Comune come Oggiono, tanto per fare un esempio).
Un salto di qualità formidabile e tutta un'altra dimensione! Possibilità di Bilancio ancora superiori, e di molto! E un peso a livello provinciale non indifferente!
Concluderei allora con un appello: serve più coraggio! Non possiamo trattare gli Introbiesi come gli ultimi arrivati!
Introbio va coinvolta subito in questo progetto!
ENRICO BARONCELLI