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Mercoledì, 15 Novembre 2023 09:41

MONSIGNOR BERNASCONI LASCIA INDOVERO PER IL SANTUARIO DI LEZZENO

Grande festa nella caratteristica chiesa di Indovero di Casargo dedicata a San Martino – di cui ricorreva la festa – per salutare monsignor Francantonio Bernasconi che dopo tre anni lascia l’Unità Pastorale dell’Alta Valsassina per andare nella sua casa a Bellano e dedicarsi a celebrare nel Santuario di Lezzeno. In verità il sacerdote è già a Bellano dal 25 ottobre. La messa è stata celebrata dallo stesso Bernasconi e concelebrata dal decano don Lucio Galbiati e insieme a don Antonio Brunello e don Emanuele Pozzi e dallo stesso parroco dell’Alta Valsassina don Bruno Maggioni. Ad accompagnare musicalmente la celebrazione Picett del Grenta. Al termine della funzione i fedeli hanno donato dei semplici regali ed offerto un rinfresco a base di dolci.

Don Francantonio, nativo di Bellano, è molto devoto al Santuario dedicato alla Madonna delle Lacrime restato di recente senza un sacerdote residente. Inoltre assisterà spiritualmente le suore della Casa di Riposo di San Francesco a cui celebrerà la messa quotidiana. Collaborerà inoltre con il parroco e il coadiutore di Bellano. Anche in passato aveva partecipato alla vita parrocchiale di Casargo dal ’68 al ’70  con l’oratorio estivo, aveva partecipato con l’allora parroco don Carlo Molteni all’ingresso di don Antonio Brunello.

Secondo la tradizione, il 6 agosto del 1688, un contadino di Lezzeno mentre tornava dal lavoro passò davanti a una cappelletta, nella quale c’era un tondo in gesso con immagine della Madonna. Recitata l’ Ave Maria, vide con sorpresa che la Madonna piangeva lacrime di sangue. Corse subito ad avvisare i parenti e il parroco, che a sua volta avvertì il vescovo a Milano. Due anni dopo, il 6 agosto 1690, venne posata la prima pietra del Santuario, nel quale in una nicchia sopra l’ altare è collocato il tondo in gesso con l’ immagine di Maria.

Monsignor Bernasconi 78 anni, risiedeva a Monte Basso ed è stato segretario dell’allora Arcivescovo emerito Giovanni Colombo dal 1980 alla morte dello stesso. Ex parroco di Asso prima e di Caronno Pertusella poi, proveniva da Carlazzo, in Valsolda. È stato responsabile delle Parrocchie di S. Margherita e S. Alessandro di Caronno Pertusella.

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Mercoledì, 15 Novembre 2023 09:15

DOMENICA I MERCATINI DI NATALE A PRIMALUNA

𝐌𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐍𝐚𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐚 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐚𝐥𝐮𝐧𝐚 domenica 19 novembre, dalle 8 alle 17.30 nelle vie del centro storico (Piazza Quattro Novembre e adiacenti)
Prodotti tipici, bancarelle di hobbistica e artigianato
Alle 12 piatti tipici da asporto - nel pomeriggio frittelle, vin brulè e the
Dalle 14 racconto di una magica storia di Natale con la presenza di Babbo Natale e dei suoi aiutanti truccatori
Per informazioni:
Daniela 339 6064521; Elena 377 0972588
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Mercoledì, 15 Novembre 2023 06:16

10^ EDIZIONE DI “NUOTABILE", UN GRANDE SUCCESSO DI ATLETI E PUBBLICO

Domenica 12 novembre 2023, presso la piscina del centro sportivo “Al Bione” di Lecco, dopo una
pausa durata quattro anni, si è svolta la 10^ edizione di “Nuotabile”, un meeting di nuoto "unificato" per atleti diversamente abili e normodotati, organizzato dal CSI Comitato di Lecco, ASD OLTRETUTTO 97, ASD TUTTI INSIEME, POLISP. MANDELLO sez. Arcobaleno, e SPECIAL OLYMPICS Team Lecco, con il patrocinio del Comune di Lecco, del CONI e di Regione Lombardia.

Anche quest'anno, hanno partecipato le associazioni presenti sul territorio, i Team Special Olympics della Lombardia e aperto la partecipazione anche a parenti, amici e simpatizzanti dei nostri atleti, ad atleti "normo" di alcune squadre locali.

Hanno partecipato 14 squadre del territorio e di tutta la Lombardia, con 193 atleti di cui 133
diversamente abili e 60 normodotati. C’è stata anche la partecipazione di alcune squadre arrivate per la prima volta, come Aole di Brescia o Acquavitae di Erba e tanti altri team che prima del covid hanno dato vita a splendide manifestazioni. Tutti insieme, maschi e femmine, giovani e meno giovani, con e senza disabilità, si sono confrontati tra loro con grande gioia ed agonismo, confermando che siamo tutti uguali e tutti diversi e che ci piace fare sport insieme.

Il pomeriggio è iniziato con la sfilata delle variopinte squadre a bordo vasca della piscina, addobbata con palloncini in segno di festa ed è poi proseguita con il canto dell'inno nazionale e la lettura del giuramento dell'atleta.

Tra un tifo calorosissimo, sono scese in vasca le staffette miste. A seguire gli atleti alle prime armi,
nelle batterie dei 15 e 25 metri assistiti, con ausili o semplicemente accompagnati dai loro partner;
tanti atleti più giovani emozionati per la loro prima gara, nei 25 stile, dorso e rana, mentre i più esperti sulla distanza più lunga nei 50 m.

Tutte le batterie sono state composte in modo "unificato", cioè con i nostri atleti speciali con disabilità che hanno gareggiato, in tutte le specialità, fianco a fianco, con tanti loro amici, tecnici, volontari, conoscenti e atleti normodotati di altre squadre, senza tante divisioni e contro ogni pregiudizio.

Tutti si sono impegnati al massimo, secondo quanto recita il motto di Special Olympics “che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”.

La conclusione, anche quest’anno, è stata la sfida della staffetta 4 x 25 s.l., in cui si sono cimentati
quasi tutti gli atleti presenti e tutte le squadre, impegnati sportivamente a primeggiare.
Dopo le gare, tutti gli atleti sono stati premiati con una simpatica medaglia realizzata in 3D ed a seguire consegnati, dai referenti del CSI e delle associazioni organizzatrici, alle squadre i pacchi gara in ricordo della manifestazione.

Tutti gli atleti, accompagnatori e famigliari hanno trascorso un pomeriggio bellissimo che ci ha permesso di incontrare tante persone che condividono con noi l'idea che l’inclusione è facilitata dalla pratica sportiva.

Un doveroso ringraziamento a tutti gli organizzatori, in particolare al CSI per la sensibilità dimostrata e per l'importante sostegno economico, ai volontari, agli atleti partecipanti, agli accompagnatori e ai familiari, che renderanno possibile questo bel momento di sport, che genererà tante emozioni, serenità e tanta amicizia.

GIUSEPPE MAZZOLENI

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Martedì, 14 Novembre 2023 08:37

L'ALBANIA E L'APPELLO DI EDI RAMA

Il progetto meloniano di costruire campi di trattenimento di migranti provenienti dall’Italia in Albania probabilmente decadrà per le troppe incongruenze giuridiche, che cozzano con le normative europee, e anche perchè è evidentemente inutile traghettare i migranti avanti e indietro per l’Adriatico in attesa di verificare i loro diritti.

Però ha il merito di sollevare la questione albanese in Europa, come ben ha espresso il Premier Edi Rama.
Dico subito che a mio parere avrebbe molto più senso far entrare subito l’Albania nell’Unione Europea, piuttosto che un paese ormai più che disastrato economicamente e in guerra come l’Ucraina, ma questa è solo la mia opinione.

Rama ha dichiarato che il motivo della sua disponibilità, espressa quest’estate alla Meloni, è il sentimento di amicizia che lega i due paesi:”Se l’Italia chiama, Albania risponde”. Ottimo, ma al di là dei sentimentalismi è vero che ci sono legami profondi tra i due paesi.

A partire dai tempi medievali, quando forti gruppi albanesi si stabilirono in Puglia e in Calabria (La “Piana degli Albanesi”) già dai tempi del Regno angioino delle Due Sicilie (e probabilmente dai tempi dei Bizantini).
Ma rimaniamo al secolo scorso, il Novecento. Negli anni ’30 l’Albania, nata dalla dissoluzione dell’Impero ottomano dopo la I Guerra Mondiale, era già diventata un protettorato italiano. Mussolini guardava all’Albania per ricostruire un piccolo “Mare Nostrum” nell’Adriatico. Nel 1939, alla vigilia della II Guerra Mondiale, l’Albania entrò ufficialmente nell’ “Impero” italiano: l’invasione durò meno di una settimana, dal 7 al 12 aprile 1939, e il Re Zog costretto a fuggire in Grecia.

La resistenza albanese fu sostanzialmente minima, e questo illuse Mussolini che anche la Grecia fosse alla sua portata.
Ma non fu così. Il 28 Ottobre 1940, poco più di 4 mesi dopo la dichiarazione di guerra alle “potenze plutocratiche” del 10 Agosto, e 18″ anniversario della Marcia su Roma, Tirana e Valona si rivelarono ottime basi per la partenza del contingente italiano contro la Grecia : “Spezzeremo le reni alla Grecia” aveva dichiarato il dittatore.

Come andò è abbastanza noto: bastarono ben pochi giorni per rivelare la totale disorganizzazione e la vacuità dell’attacco italiano. Gli Alpini, tra cui vorrei ricordare il grande introbiese Mario Cerati, furono mandati sulle montagne del Montenegro a congelarsi (a Novembre già faceva parecchio freddo).

Dopo poche settimane ritornarono alle basi di partenza, umiliati e confusi, in Albania. La Grecia si era rivelata un osso molto più duro del previsto.
Il timore dello Stato Maggiore però era che anche gli Albanesi potessero ribellarsi. Ci sarebbe voluto poco, in quei momenti di grande confusione e smarrimento, per ribellarsi e far tornare gli Italiani alla loro primitiva base di partenza, cioè il porto di Brindisi.
Ma gli Albanesi non lo fecero: il loro legame con l’Italia era molto più solido della falsa retorica mussoliniana.

Un altro momento importante fu dopo l’8 Settembre 1943, quando l’Esercito italiano praticamente si sciolse dopo la dichiarazione di Armistizio.
Molti soldati italiani, di stanza nei Balcani, chiesero e ottennero rifugio presso le case dei civili albanesi, per nascondersi dai rastrellamenti tedeschi, in cerca di prigionieri da mandare in Germania.

Allora bisogna sapere che gli Albanesi hanno un altissimo concetto dell’ospitalità (come era per gli antichi Greci di Omero): una volta che un ospite entra in casa tua, liberamente accettato, egli diventa una persona sacra, intoccabile.
Moltissimi Italiani ed anche Ebrei hanno trovato rifugio nelle case albanesi. L’Albania è probabilmente l’unico paese europeo che non ha mai collaborato con i Nazisti, e non ha mai consegnato neanche un Ebreo alle SS (diversamente da quanto hanno fatto Italiani Fascisti, Francesi, per non parlare di Ungheresi, Rumeni, Lituani ed Ucraini).

Moltissimi Albanesi si sono fatti fucilare (dal 1943 al 1945) piuttosto che rivelare ai Tedeschi dove avevano nascosto i loro scottanti “ospiti” nelle loro case, fienili e nascondigli segreti.

Un’ultima cosa: quando si parla della nave Vlora, che in un colpo solo portò nel 1991 25.000 Albanesi sulle sponde italiane, sempre a Brindisi, bisognerebbe anche ricordare che era la prima volta dopo decenni di dittatura di Henver Hoxa che gli Albanesi poterono uscire dalle loro frontiere, bloccate per moltissimi anni (dal 1945 al 1990) da un regime oppressivo che non permetteva nè di uscire nè di entrare in Albania, e che non era alleata neanche alla Russia sovietica ma alla Cina di Mao Tze Tung, in un regime di totale isolazionismo !

Insomma, diamo ascolto a Edi Rama: l’Albania merita di più, e lo sappiamo bene anche noi valsassinesi, che abbiamo ampie comunità integrate di integerrimi lavoratori !

ENRICO BARONCELLI

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Lunedì, 13 Novembre 2023 16:31

IL CORTENOVA FRENA ANCORA E DOMENICA ARRIVA AL TODESCHINI IL FORTE OSNAGO

in Sport

Brutto stop per il Cortenova che ha concesso al Vercurago di raccogliere la prima vittoria stagionale: un 2 - 3 che brucia ancor di più se si pensa che i ragazzi di Mister Tantardini erano in vantaggio per 2 - 0 nonostante il fatto di essere in dieci per l'espulsione del tutto evitabile di Ripamonti che dopo aver segnato il gol del vantaggio si è visto estrarre il cartellino rosso per comportamento scorretto verso i tifosi avversari.

Giornata storta o fase involutiva dopo il bell'inizio di campionato? Lo abbiamo chiesto direttamente a Tantardini.

"Sinceramente non so se si è trattato solo di una giornata storta - ci ha detto - ed è vero che avevamo alcune assenze, ma certamente è difficile spiegare come e perchè abbiamo preso 3 goal in 14 minuti".

"Quel che è certo - afferma il Mister - e che per superare questi momenti dobbiamo aumentare il nostro lavoro sia fisicamente ma soprattutto mentalmente: non possiamo buttare alle ortiche una partita già vinta, con un pizzico di calma in più oggi eravamo qui a commentare un risultato positivo. Non ci esaltavamo prima, non dobbiamo deprimerci adesso ma solo lavorare per far sì che non accada più".

"Onestamente ci abbiamo messo del nostro - conferma il direttore sportivo Innocente Magni - ma non credo che bisogni farne un dramma a patto che tutti assieme si trovi la forza per uscire da questo periodo meno brillante rispetto al precedente".

E ci sarà da lavorare duro in settimana visto che domenica al Todeschini salirà l'Audace Osnago che ieri ha superato di un punto il Cortenova pareggiando a Verderio, Cortenova raggiunto da Lomagna che ha rifilato un sonoro 3 - 0 al Mandello.

In testa prosegue la marcia del Bulciago che si è importo 3 - 0 sul Lecco Alta ed ora ha 5 punti di distacco dalla seconda. 

Classifica che, peraltro, dal secondo posto in giù è cortissima con sette squadre in tre punti: ciò significa che ogni passo falso può costare molto caro in ottica (attualmente) playoff.

Domenica il Bulciago renderà visita all'O.S.G.B. Merate, sulla carta una trasferta comoda, mentre il Lomagna se la dovrà vedere con il Montevecchia protagonista ieri di un sonoro 5 - 1 al San Zeno.

 

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Lunedì, 13 Novembre 2023 12:23

PASTURO: ECCO IL BANDO PER LE BORSE DI STUDIO

Pubblichiamo il bando per l'assegnazione delle BORSE DI STUDIO per l'anno 2022/23 riservato agli alunni delle scuole secondarie di primo e di secondo grado e agli studenti universitari di Pasturo.
Qui sotto e al seguente link https://www.comune.pasturo.lc.it/.../AVVISO-ASSEGNAZIONE... trovate tutte le informazioni e le modalità per partecipare.
Vi ricordiamo che il termine di scadenza per la presentazione delle domande è fissato al 30 novembre.
 
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Lunedì, 13 Novembre 2023 06:33

UN GRANDISSIMO LECCO PIEGA E DOMA LA CAPOLISTA PARMA

in Sport

Calcio Lecco - Parma: 3 - 2
Lecco (4-3-3): Melgrati; Lemmens (dal 14′ s.t. Guglielmotti), Celjak, Marrone (dal 33′ s.t. Battistini), Caporale; Ionita, Degli Innocenti (dal 19′ s.t. Galli), Sersanti; Buso (dal 33′ s.t. Tenkorang), Novakovich, Lepore (Saracco, Bianconi, Eusepi, Tordini, Pinzauti, Donati, Di Stefano, Agostinelli) All. Bonazzoli-Malgrati.
Parma (4-3-3): Chichizola; Del Prato, Balogh, Circati (dal 43′ s.t. Ansaldi), Di Chiara (dal 1′ s.t. Coulibaly); Estevez, Bernabè, Hernani; Sohm (dal 19′ s.t. Camara), Bonny (dal 19′ s.t. Colak), Benedyczak (dal 19′ s.t. Charpentier). (Turk, Corvi, Begic, Hainaut, Zagaritis, Amoran, Haj). All.: Fabio Pecchia.
Marcatori: Benedyczak (P) su rigore al 12′ p.t.; Novakovich (L) al 31′ pt.; Buso (L) al 42′ p.t., Lepore (L) al 13′ s.t.; Charpentier (P) al 25′ s.t.
Arbitro: Luca Pairetto di Nichelino, ass. Ciro Carbone e Paolo Bitonti; IV uomo: Mario Perri; Var: Valerio Marini, ass. Daniele Perenzoni.
Note: Spettatori 4.983 (paganti 3.151; abbonati 1.832, incasso 79.362). Ammoniti: Lemmens, Degli Innocenti, Marrone, Benedyczak, Chichizola. Espulso Hernani per doppia ammonizione.

Partita memorabile quella disputata, oggi domenica 12 novembre, al Rigamonti Ceppi, che resterà negli annali tra le più belle ed entusiasmanti della centenaria storia dei colori Blucelesti.
Il Lecco, alla vigilia, sembrava dovesse essere la vittima sacrificale della capolista, ma i ducali si sono trovati di fronte una squadra in gran forma, capace di sciorinare eccellenti trame di gioco che hanno messo in seria difficoltà gli ospiti, capaci di riprendersi nei venti minuti finali della partita, cercando di rimetterla, invano, in sesto.
Alla fine i Blucelesti dopo Palermo e Pisa hanno mandato a stendere anche i parmigiani, tre delle squadre indicate ad occupare stabilmente la parte altra della classifica che ora, per il Lecco si fa più rosea e non parliamo del giornale sportivo nazionale.
Il Parma passa, inopinatamente, in vantaggio grazie al rigore, generoso, per fallo in area di Lemmens su Bonny. Benedyczak, freddissimo, dal dischetto batte Melgrati e va ad esultare sotto la curva Bluceleleste e si becca la giusta ammonizione. Il Lecco, però, non si fa intimorire e continua a fare la partita, giocando meglio degli ospiti e giungendo al meritato pareggio al 31° Angolo dalla destra, Ionita di testa allunga la traiettoria della palla che arriva a Novakovich che da due passi insacca per l’uno pari.

Il Parma soffre e non regge il ritmo ed il gioco forsennato del Lecco ed a farne le spese è Hernani, espulso per doppia ammonizione, dopo aver commesso un brutto fallo su Degli Innocenti. Il Lecco prende fiducia ed alza il baricentro per sfruttare il momento ed al 42° ribalta il risultato. Dal calcio d’angolo la palla arriva a Lepore, uno dei miglior tra i suoi insieme al metronomo di metà campo Sersanti, che crossa, Caporale tocca e Buso fa 2-1.
La ripresa vede ancora il Lecco dominare il campo. Ha guidare il gioco degli ospiti è il precisissimo Bernabè, che giostra nella tre quarti Bluceleste illuminando il gioco dei ducali.

Ma è il Lecco, invece, a fare il terzo gol. Al 57° con una splendida azione del Lecco composta dallo scambio fra Ionita e Buso con quest’ultimo che va sul fondo e mette sulla testa di Lepore un cross perfetto che in torsione all’indietro mette nell’angolino alla sinistra di Chichizola ed è follia e tripudio sullo stracolmo Rigamonti Ceppi.

Il Parma però non demorde e Mister Pecchia corre ai ripari, sostituendo Camara per Sohm, Colak per Bonny, Charpentier per Benedyczak, a cui fa seguito un sensibile calo di tensione ed attenzione dei Blucelesti, che sembrano temere il ritorno degli ospiti, che premono i Blucelesti nella propria metà campo.

Ecco che al 70° il neoentrato Charpentier lanciato dalla sua tre quarti campo buca la linea difensiva del Lecco e batte in solitaria Melgrati. Il Parma ci crede e comincia il serrate finale mettendo in seria sofferenza il Lecco che però resiste, vendo scorrere sempre più lentamente il tempo. Il recupero di quasi 10’ non basta al Parma, che resta primo ma perde la seconda partita stagionale.

Il Lecco, invece, scala la classifica dopo quattro risultati positivi consecutivi, tre vittorie ed un pareggio, scala la classifica raggiungendo il quart’ultimo posto con una partita in meno, neanche a dirlo, prima della trasferta derby contro il Como.

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