Una fotografia in chiaro-scuro quella che emerge dai dati sull’occupazione riportati nel 24° report “Primavera 2023: tendenze, cambiamenti e incertezze” a cura dell’Osservatorio MPI di Confartigianato.
Se da una parte la nostra provincia fa registrare dei segni più con ampio margine positivo rispetto alla media regionale (nuovi ingressi nel mondo del lavoro ad aprile +11,3%), dall’altra abbiamo il preoccupante record negativo della dinamica di occupazione nel settore delle costruzioni 2019/2022 con il -30,9% e la 106° posizione in classifica su 107.
“Il nostro Osservatorio MPI ha realizzato una panoramica sull’occupazione che ci restituisce un quadro non del tutto positivo e su cui, ancora una volta, come Associazione numericamente più rappresentativa ci troviamo a riflettere per dare risposte alle nostre imprese – commenta Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco – Nel complesso, emerge una situazione ancora distante dal periodo pre-pamdemia, soprattutto nelle costruzioni, ma anche nel Manifatturiero, nostro fiore all’occhiello, dove recuperiamo ma solo del 2,4%. Dati che trovano una spiegazione in gran parte nella faticosissima ricerca di personale da inserire nelle imprese. La nostra provincia è seconda in Lombardia per difficoltà di reperimento con il 53,7% di figure “introvabili”. Questo problema trasversale a tutte le categorie che rappresentiamo, deve trovare posto con urgenza nell’agenda politica: la tematica del personale deve essere affrontata come le altri grandi emergenze che stanno caratterizzando la nostra economia se non si vuole disperdere il patrimonio del nostro tessuto produttivo”.
OCCUPAZIONE COMPLESSIVA – Nel 2022 in Lombardia sono 4 milioni 424 mila gli occupati, numero ancora inferiore di 27 mila unità (-0,6%) rispetto ai 4 milioni 451 mila occupati del 2019. L’ultimo anno (2021-2022) tuttavia segna un recupero, con 92 mila unità in più (+2,1%). Tra le principali regioni italiane – con oltre 1 milione di occupati – la Lombardia è terza, dopo Emilia-Romagna e Piemonte, per gap più ampio 2019-2022, in termini percentuali, mostrando un maggior ritardo nel recupero dei livelli di occupazione pre-pandemia.
La nostra provincia conta 143.000 occupati (2022) con un valore ancora sotto il dato 2019 del -3,9%.
OCCUPATI PER SETTORI -A livello settoriale nel 2022 gli occupati lombardi non raggiungono i livelli del 2019 nel Manifatturiero esteso, contando 11 mila occupati in meno (-1,0%) e nei Servizi, settore in cui gli occupati scendono di 59 mila unità (-2,0%), con il 67% del calo determinato dalla riduzione del numero di occupati nel settore commercio, alberghi e ristoranti. Al contrario, nel settore chiave della ripresa post pandemia, le Costruzioni, nel 2022 si contano 49 mila unità in più (+20,7%).
A Lecco, nel Manifatturiero esteso il recupero è avvenuto con una percentuale del +2,4%, mentre nelle costruzioni siamo sotto di -30,9 punti percentuali rispetto al 2019: a causa di questo dato occupiamo il 106° posto su 107 province.
INDIPENDENTI E DIPENDENTI – Nel percorso del recupero dell’occupazione pre-pandemia, non ancora concluso per la nostra regione, la componente che ha risentito maggiormente dello shock è quella dei lavoratori indipendenti. Sono 844 mila nel 2022 gli indipendenti – imprenditori, liberi professionisti, lavoratori autonomi, etc. – pari a poco meno di un occupato su 5 (il 19,1% dell’occupazione totale), in calo rispetto al 2019 di 56 mila unità (-6,2%).
I dipendenti, che sono 3 milioni 581 mila e che rappresentano l’80,9% dell’occupazione complessiva, salgono, rispetto al 2019, di 29 mila unità (+0,8%). Il recupero dell’occupazione dipendente è determinato dall’occupazione a tempo indeterminato (+2,0% sul 2019), mentre calano le figure a tempo determinato (-7,4%). Il mercato del lavoro va inoltre favorendo l’occupazione a tempo pieno (+1,4% sul 2019) rispetto al part time (-1,4%).
In provincia di Lecco, i lavoratori indipendenti segnano un valore negativo di -23,9% rispetto al 2019, mentre i dipendenti sono in crescita con +2,4% con una capacità di recupero più incalzante della media regionale. Per quanto riguarda le nuove entrate previste ad aprile 2023, a livello provinciale la spinta alla crescita risulta spiccata (+11,3%), anche se il 53,7% delle figure professionali ricercate dalle aziende risulta di difficile reperimento.