RICORDATA IERI A BARZIO LA FIGURA DI DON FRANCESCO PEDRETTI, FONDATORE DEL COE
AZIONE LECCO "ANCORA NULLA SUL RIPRISTINO DELL’ALZAIA DELL’ADDA, NEMMENO LA SEGNALETICA"
Basta trascorrere qualche ora sull’alzaia dell’Adda per rendersi conto di quanto siano gravi le conseguenze della frana dello scorso 16 maggio in zona Cornate d’Adda.
“Ieri, nonostante il bel tempo, l’affluenza lungo il medio corso dell’Adda è stata minima e notevolmente inferiore rispetto alla norma: addirittura solo qualche decina di persone hanno visitato lo Stallazzo e il Santuario Madonna della Rocchetta di Paderno d’Adda”, commenta Eleonora Lavelli, segretaria provinciale di Azione, che ha trascorso la domenica pomeriggio sul fiume a Paderno d’Adda a parlare con le persone presenti.
I pochi ciclisti incontrati, provenienti da Lecco, si sono imbattuti nell’interruzione del tratto della ciclovia dell’Adda, senza aver ricevuto alcuna informazione lungo il percorso, e sono stati costretti a risalire dalla strada scoscesa che porta al cimitero di Porto d’Adda o a tornare indietro.
Prima di Paderno d’Adda, infatti, non ci sono cartelli che avvisino i visitatori dell’interruzione del tratto di alzaia, così come tale disagio non viene segnalato sul sito del Parco Adda Nord.
La mancanza di informazioni, del resto, non riguarda soltanto lo stato odierno dei luoghi ma, soprattutto, anche le iniziative da intraprendere per ripristinare la ciclovia, di cui non si sa ancora nulla.
“Questa situazione di incertezza crea forte preoccupazione per il futuro. Non possiamo abbandonare uno degli ambiti più belli del nostro territorio, che ha ispirato lo stesso Leonardo Da Vinci, all’incuria e alla rovina. È veramente importante che le Amministrazioni competenti ci diano lumi in proposito e prendano a cuore il ripristino dell’alzaia” scrive Lavelli.
“Lo sforzo dei volontari dello Stallazzo e l’impegno costante di Luigi Gasparini e di Erika Grandi, Direttore e Presidente di Solleva, meritano la massima attenzione. Lo Stallazzo e la Rocchetta sono un vero e proprio rifugio, luoghi speciali in cui trovare bellezza, spiritualità e convivialità; elementi di cui la società e noi cittadini abbiamo tanto bisogno”.
DOMENICA PROSSIMA IL FESTIVAL "MUSICA SULL'ACQUA" FA TAPPA A VARENNA
Domenica 14 luglio alle 21.00, nella sala Fermi di Villa Monastero a Varenna, si terrà un concerto organizzato dall’associazione Colico Festival Musica sull’Acqua.
Il programma prevede:
- Busch quintetto per saxofono e archi opera 34
- Brahms quintetto per clarinetto e archi in si minore opera 115
Si esibiranno Roberto Armocida (saxofono), Anton Dressler (clarinetto), Gennaro Cardaropoli (violino), Sono Tokuda (violino), Simone Briatore (viola), Amalie Stalheim (violoncello).
La Provincia di Lecco anche quest’anno è lieta di ospitare questo importante appuntamento culturale, che avrà un notevole risvolto in termini di promozione culturale e marketing del territorio.
L’evento porterà a Varenna un pubblico di appassionati che potranno così godere di una serata musicale in una straordinaria cornice artistica e in un ambiente di grande fascino e bellezza.
SABATO PROSSIMO GLI ALPINI DI PERLEDO FESTEGGIANO IL 90° DI FONDAZIONE
QUELLA REGIA CHE NON C'E' MAI STATA, NON C'E' E NON CI SARA' MAI
In attesa che l'estate torni a fare l'estate e smetta di essere una pessima controfigura dell'autunno, c'è una ulteriore pioggia che è scesa su tutta la Valle: quella delle manifestazioni estive promosse nei vari comuni.
Ora, è bene chiarire subito che è bello e confortante vedere come un po' dappertutto ci siano volonterosi che, nonostante gli inghippi burocratici moltiplicatisi negli anni come, ad esempio, la compilazione (con relativo esborso) di quel riprovevole documento denominato SCIA anche solo per friggere due patatine e mettere su una piastra quattro luganeghe, dedichino il loro tempo a far passare in allegria quello (il tempo) degli altri, villeggianti o "locali" che siano.
E proprio per via dei balzelli e delle regole introdotte negli anni con la scusa di rendere più "sicure" (mah!) feste e sagre, questi volonterosi sono ormai da considerarsi quasi degli eroi appartenenti ad una specie che andrebbe protetta e non tartassata come invece avviene in nome di una presunta "legalità" che, invece, è un modo come un altro inventato dall'amministrazione italiota per finanziare enti sulla cui utilità e funzione permettetemi di avere qualche dubbio.
La premessa era necessaria perchè la medaglia, come al solito, ha due facce.
E se la prima è quella descritta sopra, la seconda rappresenta un territorio incapace da sempre di darsi una regia turistica adeguata; risultato: l'ipotetico turista per informarsi su quello che succede in giro dovrebbe districarsi tra una ventina di programmi, circa uno per ciascun paese, ammesso e non concesso che tutti questi programmi siano facilmente reperibili e consultabili.
Ma una regia turistica (a parte qualche sforzo tipo quello della rete di imprese Montagne Lago di Como sulla cui visibilità c'è ancora molto da lavorare nonostante l'impegno lodevole dei suoi responsabili) se vogliamo guardare la realtà in Valle non c'è mai stata, non c'è e, se ci guardiamo intorno prendendo atto della realtà, probabilmente non ci sarà mai: infatti, ognuno fa per sè e scrive sulla propria personalissima lavagna.
Una lavagna dove, alla fine, la famosa equazione del "tre" non tornerà mai.
In fondo non sarebbe difficile.
Basterebbe che a marzo tutti gli uomini di buona volontà che abitano il Condominio Valsassina si ritrovassero intorno ad un tavolo, mettessero lì le loro idee, sganciassero due lire e producessero un programma unico comprendente almeno (almeno!) le feste più importanti e significative, quelle "sicure", quelle "tradizionali", quelle che ogni anno sono lì ad aspettarci con la precisione di un orologio svizzero.
Invece, come tutti sappiamo e vediamo da sempre ognuno ha il suo bollettino, il suo sito, il suo "social", la sua bella locandina e il suo bel manifestino.
Metterli tutti assieme (con il criterio di cui sopra) è evidentemente troppo complicato.
Ieri, oggi e, volete scommetterci?, anche domani.
MALTEMPO: VIGILI DEL FUOCO IMPEGNATISSIMI NELLE ULTIME 24 ORE. FINO A VENERDI', PERO', DOVREBBE ESSERE ESTATE
Oltre che sulla "nuova" Lecco-Ballabio, i Vigili del Fuoco, a seguito delle intense precipitazioni di ieri e di questa notte hanno effettuato una ventina di interventi di soccorso urgente sul territorio provinciale per soccorso a persone, danni da allagamenti, piante pericolanti o cadute e smottamenti.
Stando alle previsioni il meteo dovrebbe concedere finalmente una tregua più lunga del solito (almeno riferendoci a quanto sta accadendo quest'anno) con giornate soleggiate e solo qualche possibile temporale fino a venerdì, mentre sabato dovrebbero tornare le piogge.
DOMENICA PROSSIMA LA FESTA DEGLI ALPINI DI INTROBIO ALLA BAITA MAGNI
Domenica prossima appuntamento alla Baita Magni, in località La Scala sulla strada per Biandino, per l'annuale festa del Gruppo Alpini di Introbio.
LA "NUOVA" LECCO-BALLABIO CHIUSA PER SMOTTAMENTI
Ci risiamo, e non è una novità. Alla vigilia della messa in funzione di semafori e movieri per consentire agli addetti di completare le opere in corso, la "nuova" Ballabio è stata ancora chiusa stamattina alle sette per dei detriti che sono scesi proprio in corrispondenza della frana del 2022 (a cui si riferisce la foto di copertina) poco prima del Passo del Lupo.
Al lavoro i tecnici di Anas, le forze dell'ordine e i Vigili del Fuoco che doranno capire come rimediare e quando dare l'assenso alla riapertura della strada. Nel frattempo il traffico è deviato sulla "vecchia" Ballabio con inevitabili rallentamenti.
Come avviene in questi (frequenti) casi, pattuglie della polizia locale di Lecco regolano il traffico sia a Malavedo che dopo la rotonda di San Giovanni a salire.
DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA 7ª DOPO PENTECOSTE
Io ho vinto il mondo. Come vince Gesù? Forse i discepoli avevano lasciato intendere a Gesù che non vedevano l’ora di vederlo vincitore sul male e su tutti coloro che lo compivano e che seminavano dolore, paura, disperazione nel mondo. Scopriranno e capiranno (chissà se è già capitato anche a noi) che invece Gesù vince amando, donando, consegnandosi. Vince sul legno della croce. Vince nella fedeltà a un amore che è più forte di ogni avversità, ogni violenza, ogni nemico. Perdendosi vince, abbandonandosi vince, perdonando vince. Nel brano di Paolo possiamo trovare descritto tutto ciò che minaccia l’amore ma che assolutamente non riesce a vincerlo. Per questo la sua vittoria dona pace. Se vince l’amore non c’è più alcun spazio per la vendetta, per l’ossessione del riscatto, c’è davvero la pace. Gesù vince perché non ha nulla a che fare con la sete del dominio, l’ossessione dell’avere sempre di più e dell’apparire, il desiderio del successo e dei privilegi. La vittoria è sulla croce, nella logica della croce. Quando parla ai suoi discepoli Gesù la vede davanti a se e la vede come manifestazione vera e incontestabile della Gloria di Dio. Sulla croce potrà rivelare in modo inequivocabile che Dio vuole dare all’uomo vita, gioia, pace. Non è un Dio geloso del suo potere e invidioso della felicità degli uomini.
Come discepoli è buona cosa chiederci: e noi? noi quando vinciamo? Su cosa possiamo contare per vincere il mondo? La nostra vittoria, la nostra forza, la nostra sicurezza stanno tutte nel cercare di vivere profondamente la certezza che tra noi e Dio c’è un legame d’amore che niente e nessuno potrà mai strappare. La nostra vittoria sul mondo sta anche tutta nel cercare di compiere scelte concrete e quotidiane di impegno in favore di tutti coloro che sembrano soccombere sotto le forze tremende del mondo al servizio dell’avere, dell’apparire e del potere.
Dobbiamo innamorarci delle parole di Paolo ai Cristiani di Roma che ci vengono proposte nella seconda lettura di domenica prossima e recitarle, cantarle con tutto il cuore:
“Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi! Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? …Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore”.