Gesù ci offre un regalo molto importante nelle parole del Vangelo di oggi. Lo trovo nell’attenzione al contesto e in due frasi di Gesù. Il contesto è quello della diatriba tra lui e i capi religiosi di Israele sorta in seguito alla guarigione di un paralitico malato da 38 anni. Ha ridato vita a quest’uomo in giorno di sabato, quello che fa Gesù secondo loro è riprovevole, non viene da Dio, anzi Gesù si sostituisce a Dio. La legge e la tradizione dei Padri lo accusa.
Le frasi: “le scritture danno testimonianza di me” e “Mosè ha scritto di me”.
Gesù come risposta alle loro solite accuse, si propone come il compimento delle scritture affermando che tutte conducono a lui e tutte in lui si spiegano, si comprendono. Solo partendo da lui, da come le ha accolte, le custodisce e le vive, da come le spiega si possono comprendere in tutta la loro verità e in tutta la loro bellezza. Senza di lui “mancano” di qualcosa di importante, di decisivo. E se lo rifiutano e, di più, lo accusano di essere nell’errore, dimostrano di non essere stati capaci di riconoscerlo e non hanno compreso neppure nulla di ciò che fino a quel momento era stato rivelato.
Come comprendere la misericordia di Dio senza vederne il compimento in Gesù? Come comprendere fino a che punto arriva la stima di Dio verso l’uomo, anche l’uomo peccatore? Come avere la certezza nel cuore che Dio vuole la gioia e la vita per noi? Come essere certi che non solo la paura della morte ma la morte stessa è vinta dall’amore? Come trovare la vera pace nel nostro cuore e tra noi senza osare vivere ciò che sicuramente conduce alla pace: accogliere l’amore di Dio per noi, per l’uomo, per ogni uomo e scegliere di spingere l’amore, che possiamo vivere, fino all’amore verso il nemico?…e quante altre cose meravigliose ancora…
Di fronte a pagine difficili dell’antico testamento dobbiamo solo leggerle alla luce che è Gesù sapendo che lui è l’ultima e definitiva Parola di Dio su tutto. E possiamo anche imparare a leggere l’Antico Testamento come un importante e bellissimo aiuto per gustare ancora di più l’amicizia e l’amore di Gesù per noi e il nostro per lui.