Prima la cronaca: oggi pomeriggio dovrebbe riaprire sia la provinciale a lago (la SP 72 in codice), sia la corsia sud della 36 (da Colico a Lecco) interrotta stamattina a causa della caduta di alcuni calcinacci che, fortunatamente, non hanno causato danni a cose o persone (e di questo non possiamo che rallegrarci).
Poi il resto.
Piove: si allaga il tunnel di Lecco (sempre).
Piove: scendono fango ed altro sulla "nuova" Lecco-Ballabio (spesso).
Piove: c'è da aver paura a fare la Taceno-Portone (sempre).
Piove: sulla provinciale a lago si fiondano sassi (ogni tanto).
Piove o non piove: cadono calcinacci nelle gallerie della 36 (ogni tanto).
A questo punto abbiamo due possibilità.
Numero uno: ci si mette d'impegno e si trovano le palanche per metterci in sicurezza. Non le strade, capiamoci bene, ma noi che vi transitiamo sopra. Sto parlando anche delle palanche che ci volano sopra per fare di tutto e di più tranne, in molti casi, l'indispensabile, perchè il necessario (penso lo abbiamo capito tutti) è un vero e proprio lusso.
Milioni di milioni (proprio come le stelle del salame) sono gli euro che ci volano sopra le teste o che vengono impiegati in faccende utili, certo, ma non, ripeto, indispensabili.
E se il tempo continua a fare così (e continuerà, statene certi, perchè il nostro pianeta ne ha le balle piene di essere maltrattato) sarà meglio per tutti che si lascino perdere tanti progetti magari produttivi per l'immagine di qualche politicante o sindachetto: sono un lusso, come scritto prima, che non possiamo più permetterci.
Come dice la canzone? "Mentre il mondo cade a pezzi mi allontano dagli eccessi e dalle cattive abitudini, tornerò all’origine, e torno a te, che sei per me l’essenziale". Ecco, torniamo all'essenziale che forse è meglio per tutti.
Il che, nel nostro caso specifico (e torno daccapo), significa consentirci di uscire di casa sicuri che qualcosa non ci cada addosso. Anche se piove o tira vento.
Ma c'è anche una seconda possibilità che non è per tutti, perchè almeno un pizzico di fede bisogna averla altrimenti si rischia di rimanere inascoltati.
E la seconda possibilità è quella di radunarci in processione e prendere la direzione di Lezzeno, dove la Madonna delle Lacrime, tanto cara a noi Valsassinesi, forse (e sottolineo il forse) acconsentirà a proteggerci e forse (e sottolineo il forse) intercedere presso chi tiene in mano i cordoni della borsa affinchè i pochi euri che gli sono rimasti li dedichi a mettere a posto quel che c'è ed a realizzare quel che serve davvero e non a trasarli come troppo spesso succede.
Perchè altrimenti le lacrime di sangue rischiamo di piangerle noi.