OGGI E' IL GIORNO DELLA MEMORIA
OGGI E' IL GIORNO DELLA MEMORIA
OGGI E' IL GIORNO DELLA MEMORIA
Domani è la Giornata della Memoria ed il Prefetto di Lecco, Sergio Pomponio, sarà in Valsassina per la consegna di 9 medaglie d'onore ai familiari di cittadini lecchesi, militari e civili, deportati nel corso della seconda guerra mondiale nei lager. Il Prefetto presenzierà anche alla posa di due “pietre d’inciampo” in Valsassina, a Cassina (ricordando Rinaldo Combi) e a Premana (in ricordo di Giovanni Battista Todeschini).
La Comunità Montana ha aderito all’avviso n. 25/2021 del 24.01.2023 pubblicato da ANCI Lombardia per la selezione di n. 98 tirocinanti per la realizzazione di progetti formativi di “DoteComune” in Lombardia.
DoteComune è un progetto formativo e professionale organizzato e promosso da Regione Lombardia, Anci Lombardia, Ancitel Lombardia e i Comuni che hanno aderito al progetto. Rappresenta un’opportunità di conoscere le istituzioni pubbliche e di sperimentarsi nei diversi ambiti comunali diventando, da semplici utenti, anche erogatori di servizi ai cittadini.
La Comunità Montana Valsassina realizzerà n. 1 tirocinio formativo della durata di 12 mesi, con un impegno di 20 ore settimanali.
Il progetto prevede per i tirocinanti un contributo mensile di 300 euro e la certificazione delle competenze acquisite.
La domanda di partecipazione potrà essere inviata:
– per posta all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,
– per posta elettronica certificata all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (in questo caso faranno fede la data e l’ora di ricezione della casella di posta elettronica certificata della Comunità Montana Valsassina). Si precisa che tale modalità potrà essere utilizzata dai soli possessori di PEC.
– consegnata a mano all’Ufficio Protocollo presso la sede della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera – via Fornace Merlo,2 – 23816 Barzio – LC
Il tirocinio avrà inizio il 23 FEBBRAIO 2023
Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il 7 FEBBRAIO 2023
Per informazioni:
– Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Tel. 0341/910144
– Ufficio DoteComune di Anci Lombardia: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il 2023 comincia con i grandi laghi prealpini tutti semivuoti, e questa è una pessima premessa per l’annata agraria che verrà, per gli agricoltori come per tutti gli utilizzatori della risorsa idrica lombarda, a partire dagli energetici.
I cinque grandi laghi che orlano l’arco prealpino lombardo costituiscono, infatti, un immenso serbatoio idrico utilizzato soprattutto per usi irrigui, grazie alle grandi opere di sbarramento degli emissari che ne regolano i deflussi, consentendo di stoccare un volume complessivo di 1,3 miliardi di metri cubi di acqua. L’acqua però scarseggia negli immissari e, per quanto gli enti regolatori si stiano già sforzando di limitare i deflussi, gli invasi sono vuoti per tre quarti: secondo i dati pubblicati dal servizio idrologico di ARPA Lombardia, infatti, il volume di acqua invasata, e quindi effettivamente utilizzabile per far fronte ai fabbisogni, è pari a circa 350 milioni di metri cubi, quando un anno fa, dopo un inizio inverno anche allora avaro di precipitazioni, c’erano comunque circa 200 milioni di mc di acqua in più nei grandi laghi. Purtroppo le prospettive, almeno per il momento, appaiono pessime: non solo il meteo non offre previsioni di precipitazioni importanti, ma anche i serbatoi che sovrastano i grandi laghi sono in pessima salute. In rapporto alle medie degli ultimi 15 anni, nei bacini idroelettrici alpini manca oltre il 25% dell’acqua normalmente presente in questa stagione, e anche la neve scarseggia: secondo i modelli di ARPA, in montagna manca l’equivalente sotto forma di neve di 700 milioni di mc di acqua, ovvero oltre il 40% della neve che si dovrebbe trovare sulle Alpi in questa stagione.
Quest’anno ad essere in sofferenza è anche il Garda, che nella siccità dell’anno scorso poté intervenire a soccorso delle portate del Po per impedire che andasse completamente in asciutta, mentre gli altri affluenti venivano letteralmente ‘tirati a secco’ per alimentare le reti irrigue. La provvista idrica del Garda nel 2023 non sarà disponibile, e quindi in caso di siccità si potrà prelevare molta meno acqua dagli altri fiumi, Ticino, Adda e Oglio in particolare, a meno di scegliere di desertificare il Polesine.
“Diciamo subito che non vogliamo guerre dell’acqua a spese dei fiumi. E questo non soltanto per difendere la biodiversità acquatica, ma anche perché eccessivi prelievi idrici da monte comporterebbero un danno gravissimo per gli utilizzatori di valle, e una espansione smisurata del cuneo salino che comprometterebbe la fertilità di centinaia di migliaia di ettari coltivati lungo il tratto terminale del corso del Po – dichiara Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia – L’agricoltura lombarda deve fare affidamento su risorse idriche sempre più limitate e incerte, perché ormai il cambiamento climatico è tra noi, e non ci abbandonerà per qualche secolo”.
Legambiente è anche molto perplessa sulle soluzioni ingegneristiche che si prospettano e che dovrebbero attingere dalle risorse economiche del PNRR. Si tratterebbe di realizzare una miriade di laghetti per trattenere acque piovane da redistribuire nel momento del bisogno. “Per quanti laghetti si possano fare in Lombardia, si tratterebbe di volumi irrisori in rapporto ai miliardi di mc degli invasi già presenti. In Lombardia non mancano i volumi di invaso, ma l’acqua con cui riempirli! Occorre avere il coraggio di affrontare un cambiamento profondo dell’agricoltura, non solo modificando le tecniche irrigue, ma soprattutto gli ordinamenti colturali. Non si può pensare di affrontare il cambiamento climatico senza cambiare le colture, anche se ciò significherà ridimensionare le produzioni che afferiscono alla filiera zootecnica” conclude Di Simine.
Si torna a parlare del "biennio" di scuole superiori in Valsassina domattina in Comunità Montana dove interverranno la Presidente della Provincia, Alessandra Hofmann, e l'assessore all'istruzione Carlo Malugani.
Come si ricorderà, nel recente passato era stato esperito un tentativo per portare il biennio a Casargo presso la scuola alberghiera, tentativo peraltro subito naufragato visto lo scarsissimo riscontro ottenuto.
Nei mesi scorsi l'idea è tornata d'attualità prefigurando come ipotetica sede Villa Merlo alla Fornace dove esistono degli spazi in prospettiva occupabili.
Per l'incontro di domani è stata sollecitata la partecipazione anche degli imprenditori locali.
Vedremo se ne uscirà finalmente qualcosa di concreto, perchè di parole sull'argomento nei decenni scorsi se ne sono spese troppe senza giungere ad alcun risultato, sperando che non si tratti solo di un'uscita pre-elettorale ma che la Presidente e l'Assessore arrivino con delle proposte.
Martedì 24 gennaio, si è svolta la riunione di insediamento del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci del territorio dell’ASST di Lecco, organismo di riferimento della Conferenza dei Sindaci del territorio provinciale, chiamato ad esprimersi su temi importanti che riguardano la programmazione di servizi nell’area sanitaria e sociale.
In apertura dell’incontro il Presidente Guido Agostoni ha evidenziato i principali compiti dettati dalla normativa regionale: - formulazione di proposte all’ASST per l’organizzazione territoriale dei servizi sociosanitari e sanitari in favore della popolazione, promuovendo l’integrazione fra l’attività sanitaria e quella sociale svolta dai Comuni e dagli enti gestori - verifica dell’attuazione dei programmi e dei progetti di competenza dell’ASST e la valutazione della distribuzione delle risorse finanziarie dedicate - espressione di parere obbligatorio sulla programmazione e progettazione dei servizi territoriali dell’ASST.
Nella nostra realtà territoriale il Consiglio di Rappresentanza rappresenta, inoltre, il riferimento politico/ istituzionale della programmazione sociale unitaria prevista dal Piano di Zona.
Il Presidente ha richiamato “l’urgenza di riprendere lo spirito di confronto e collaborazione che ha portato a condividere le proposte di sviluppo delle Case della Comunità” come indicato nel documento sottoscritto da Comuni, ASST, ATS, Ordini professionali dell’area sanitaria, Confcooperative, CSV Monza Lecco Sondrio, Coop COSMA nel novembre 2021 e come previsto dal Piano di Zona.
Il Direttore Generale dell’ASST Paolo Favini e il Direttore Sociosanitario Enrico Frisone, dopo aver confermato la disponibilità a procedere congiuntamente nella direzione tracciata, hanno aggiornato i presenti sullo stato di attuazione delle Case della Comunità, sulla situazione della medicina generale e sulle ipotesi di programmazione territoriale per i prossimi mesi, temi che verranno ripresi a breve termine nelle Assemblee dei tre Ambiti territoriali di Bellano, Lecco e Merate per informare i cittadini.
Nel successivo dibattito sono emersi i temi principali che impegneranno a breve il Consiglio di Rappresentanza nel confronto con l’ASST: piani di collaborazione e condivisione per l’avvio delle Case di Comunità, Punti Unici di Accesso, Salute mentale, azioni di prevenzione.
È stato posto anche il tema dei Medici di Medicina Generale e della carenza che si sta evidenziando in alcune aree del nostro territorio. Su questo punto il confronto vedrà il coinvolgimento di ATS Brianza che ha ancora competenza in tale settore.
Nel prossimo incontro il Consiglio predisporrà uno specifico regolamento territoriale di funzionamento delle Assemblee distrettuali.
Il Consiglio di Rappresentanza è composto da: Guido Agostoni Presidente (Comune di Pasturo), Maurizio Maggioni Vicepresidente (Comune di Olgiate Molgora), Mirko Ceroli (Comune di Barzago), Giuseppe Chiarella (Comune di Molteno), Emanuele Manzoni (Comune di Lecco).
Partecipano stabilmente: Gabriella Del Nero (Presidente Ambito Territoriale di Bellano), Sabina Panzeri (Presidente Ambito Territoriale di Lecco), Paolo Brivio (Presidente Ambito Territoriale di Merate).
La notizia vera è che secondo gli scienziati che dal 1947 monitorano la situazione politica del mondo, rispetto a una eventuale catastrofe nucleare in cui l'Umanità precipiterebbe verso la sua definitiva dissoluzione, mancano solo 90 secondi alla mezzanotte del Doomsday Clock, il momento in cui può avverarsi questa tragica eventualità.
Mai siamo stati così vicini al disastro atomico: certo, qualcuno può prendere alla leggera le intimidazioni con cui la Russia reagisce al continuo rinforzo degli armamenti destinati all'Ucraina. Qualcuno però ha informazioni riservate rispetto alle minacce di usare missili nucleari, come il cosiddetto "Satan III" o il temibile Poseidon, il sottomarino della "fine del mondo" che da settimane naviga intorno alle coste britanniche, e che potrebbe spazzare via di colpo l'intera isola anglosassone ?
Se qualcuno le ha, ce le dica ,perchè noi non siamo per niente tranquilli !
In questa situazione surreale un altrettanto surreale dibattito in Parlamento sulle armi che anche l'Italia deve mandare a un paese tra i più corrotti del mondo, quale è quasi sempre stato l'Ucraina, i cui vertici ministeriali lo stesso Zelenskj è costretto a "ripulire" dopo gli scandali emersi.
Spiace che a levare la voce nell'emiciclo siano stati soltanto Conte e Fratoianni: il PD non ha proprio nessun dubbio ?
Così come surreali sono le posizioni non solo del Presidente americano Biden, che forse vede l'opportunità di liberarsi definitivamente di un nemico storico degli USA, la ex Unione Sovietica,in attesa di rivolgersi contro il nuovo nemico, cioè la Cina.
Ma che anche l'Unione Europea,in particolare Ursula Von der Leyen, si pieghi supinamente a una propaganda bellica oltranzista, a mio parere ormai del tutto insensata, è preoccupante.
Certo, Putin ha commesso il 24 febbraio dell'anno scorso un'azione assolutamente deprecabile e negativa, invadendo il territorio ucraino.
Ma veramente qualcuno pensa che di fronte i problemi di un mondo sempre più problematico e inquinato, e che i bombardamenti in Ucraina inquinano ogni giorno di più, sull'orlo del collasso ambientale, il vero problema sia se un pezzo di Donbass passi all'Ucraina o alla Russia ?
Arriveremo al 2030 o al 2050 ?
Queste sono le domande che dovremmo farci, dopo anni di chiacchere e "bla bla" , come dice Greta Thunberg.
Nell'attesa, gingilliamoci con gli "Abrams" e i "Leopard". Il Cancelliere Scholz, che ha espresso molto intelligentemente dei dubbi che la Germania, da sempre la più vicina alla ex "Cortina di Ferro", ha avuto, è stato subissato da una bordata di attacchi e pressioni veramente incredibili, finchè giocoforza non ha dovuto cedere.
Ma questo è davvero nell'interesse dell'Europa ? Io non credo proprio.
Si cerchi a tutti i costi invece una soluzione negoziale, una pace anche momentaneamente "non giusta", ma almeno che si ricominci a mettere insieme i cocci.
Zelenskj ha ormai visto quasi distrutto il suo paese (l'Ucraina ha perso l'anno scorso quasi la metà del suo PIL, cioè il 45%, e per esempio la fabbrica di Azovstal è stata dichiarata ieri dai Russi che l'hanno conquistata a suon di cannonate "non recuperabile", per la troppa distruzione).
Il primo ministro ucraino vule vedere ridotta anche l'Europa come il suo paese ? Io me lo chiederei !
Noi Europei dovremmo pensarci bene , prima che sia troppo tardi !