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Martedì, 27 Settembre 2022 07:09

LA MENTA VELENOSA MA NON TROPPO

L’infiorescenza nella foto appartiene (probabilmente) a una pianticella di Mentha pulegium. Mi riservo il beneficio del dubbio poiché le varietà di menta sono numerose e tutte abbastanza simili fra loro. Come la Mentha longifoglia, parente strettissima della più nota menta piperita, o la mentha spicata (mentastro verde). La mentha pulegium (nota anche come menta romana o mentuccia) spunta un po’ dovunque ma l’esemplare fotografato cresce insieme ad altri cespugli confratelli lungo il reticolato di un prato nei pressi della Circonvallazione di Introbio.

Tutte le varietà di menta possiedono in misura maggiore o minore il caratteristico aroma che tutti conoscono ma solo la menta romana possiede, insieme a sostanze medicinali, anche un principio tossico presente in gran quantità nell’olio essenziale, dunque molto concentrato. Le cronache riportano che, sul finire degli anni Settanta in Colorado, una giovane morì per aver ingerito qualche decina di grammi (una quantità smisurata per un’unica dose) di estratto oleoso di questa pianta, nel tentativo di interrompere una gravidanza indesiderata. L’uso moderato di foglie per infusi o a scopo aromatizzante in cucina non presenta alcun problema. L’appellativo generico mentha, deriva dal nome di una ninfa della mitologia greca, Mintha, ninfa del fiume infernale Cocito, trasformata in pianticella da Persefone gelosa del marito Ades (il Plutone dei latini) il quale pare intrattenesse una “affettuosa amicizia” con la ninfa.

Il nome specifico “pulegium” ha origine nel termine latino “pulex”, pulce, poiché un tempo le foglie di menta venivano utilizzate per tenere lontani questi parassiti. SI tratta di un’erba aromatica conosciuta anche dagli antichi abitanti della Mezzaluna fertile, i babilonesi. La menta è stata inoltre citata dallo scrittore, storico, filosofo, naturalista e botanico Caio Plinio Secondo detto “il Vecchio” (Como 23, Stabia 79) nella “Naturalis historia”, opera dal respiro enciclopedico, l’unica dell’autore giunta sino a noi. Ma la Menta, anche la Romana, nasconde numerosi principi attivi in grado di combattere più o meno efficacemente, secondo la farmacopea tradizionale, disturbi come mal di testa, nausea, infezioni, gonfiore addominale, coliche e così via. Inoltre preparati a base di menta vengono normalmente impiegati come aromatizzanti nel dentifricio e in funzione anti seborroica in alcuni saponi liquidi per capelli. Un ultimo avvertimento: la menta romana fa parte dell’elenco delle sostanze non ammesse per l’utilizzo negli integratori alimentari, prodotto dal Ministero della Salute. In conclusione, se volete gustarvi qualche infuso di foglie di menta romana, fatelo tranquillamente ma non eccedete nelle quantità. E soprattutto state alla larga dall’olio essenziale.

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Lunedì, 26 Settembre 2022 18:03

Servizio civile universale: iniziativa a Villa Monastero

in Cultura

La Provincia di Lecco sceglie emblematicamente il servizio civile universale e il giardino botanico di Villa Monastero per avviare un percorso innovativo finalizzato a rilanciare i valori della partecipazione alla vita comunitaria e il tema della lotta ai cambiamenti climatici, della sostenibilità e della biodiversità.

Giovedì 29 settembre si terrà l’Iniziativa nr. 0 bagno di giardino a Villa Monastero, organizzata dall’Ufficio Servizio civile della Provincia di Lecco e riservata ai giovani volontari attivi sul territorio nell’ambito del “Progetto Comunità resiliente: territorio, il rispetto dell’ambiente e attività di protezione civile – Parco Monte Barro: resilienza rilanciata”.

L’iniziativa si colloca perfettamente nella cornice generale dei principi fondanti del Servizio civile che, declinati e in coerenza con gli obiettivi strategici del sistema stesso, gli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici, dell’Agenda 2030, dell’Agenda di sviluppo sostenibile, del Piano di sviluppo europeo Next Generation e il Green New Deal, agiscono a livello locale, regionale, nazionale e internazionale.

La Provincia di Lecco introduce questa misura innovativa dedicata all’educazione alla sostenibilità ambientale per dare ulteriore valore e concretizzare in esperienza reale il concetto di difesa della Patria che, nello specifico della programmazione di servizio civile di quest’anno, è declinato anche nei seguenti aspetti:

  1. difesa degli ecosistemi dalle conseguenze della perdita di biodiversità
  2. difesa delle generazioni future con la lotta ai cambiamenti climatici
  3. difesa del territorio, del suolo e dei fiumi dai rischi idrogeologici con attività di prevenzione e di monitoraggio

L’idea è allineata con gli obiettivi dell’Unione Europea che esplicitamente promuove una “crescita verde” tenendo conto che i cambiamenti climatici e il degrado ambientale costituiscono sempre più una delle maggiori minacce alla pace e alla sicurezza nel mondo e vuole assicurarsi che l’economia sia al servizio delle persone e della società restituendo alla Natura più di quanto le sottrae.

L’obiettivo, partendo dal livello locale, è di contrastare i cambiamenti climatici incentivando stili di vita e forme innovative legate al tempo libero che consentano una costante riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e al tempo stesso promuovano una cultura del monitoraggio ambientale e della manutenzione e conservazione degli ecosistemi naturali.

Se l’obiettivo finale dichiarato a livello europeo per far fronte al bisogno di sostenibilità del futuro del Pianeta è quello di diventare entro il 2050 il primo continente ad impatto zero sul clima, la Provincia di Lecco accetta questa sfida di “politica alta” coinvolgendo in prima linea i giovani con una proposta che vuole esser un momento di riflessione su una visione comune di sviluppo sostenibile e sul ruolo delle Istituzioni e del singolo in questa partita.

La costruzione di una società sana e resiliente passa necessariamente attraverso lo sviluppo di nuove forme di relazione con gli elementi della Natura che possano consentire un equilibrio più stabile tra uomo e ambiente rispondendo al bisogno di una transizione ecologica socialmente inclusiva, giusta ed equa.

La Provincia di Lecco, tra le prime Istituzioni pubbliche a proporre questa iniziativa, inaugura questa nuova strada in direzione del traguardo di contribuire a superare la crisi ecologica e riportare al centro della ripresa la biodiversità a beneficio delle persone, del clima, del pianeta e dell’economia.

Bagno di giardino: chi lo sente nominare per la prima volta pensa a un bagno in un ruscello o in una fonte d’acqua. Con questo termine, invece, si intende una “immersione con il corpo e con i sensi” nella Natura ed è una declinazione del bagno di foresta/bagno di bosco.

Il concetto arriva dal Giappone, dove è denominato Shin-rin Yoku. L’ideatore, Qing Li, che 30 anni fa ha compiuto ricerche nell’ambito della medicina forestale, immunologo della Nippon Medical School di Tokio, è oggi una autorità mondiale in materia e dirige la Forest Therapy Society. In Italia, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Cai Club alpino italiano hanno condotto ricerche scientifiche sul tema presentate, nel 2020, nel libro “Terapia Forestale” che la Provincia di Lecco donerà ai ragazzi presenti durante l’incontro.

L’iniziativa vuole essere un primo esempio concreto di promozione e costruzione di una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi e mira anche a far divenire il Giardino botanico di Villa Monastero, oggetto di un rivoluzionario progetto per la sua riqualificazione, collocato al primo posto per punteggio su 106 progetti dell’area Centro-Nord nella graduatoria del Bando Pnrr per la valorizzazione dei parchi e giardini storici, interamente finanziato per 1.780.073,81 euro , un sito privilegiato per la ricerca, la formazione e l’educazione sui temi della sostenibilità ambientale, della biodiversità, della lotta ai cambiamenti climatici e alla tutela del territorio e delle foreste.

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Lunedì, 26 Settembre 2022 16:52

ELEZIONI: FRATELLI D'ITALIA STRAVINCE NELLA NOSTRA COMUNITA' MONTANA

Cambia, e di molto (anzi moltissimo) la geografia politica complessiva dei comuni della nsotra Comunità Montana.

Il "ciclone" Meloni", infatti, ha colpito anche tra Valli e Lago ottenendo in totale (il riferimento è alla Camera) 5.715 voti: Lega e Forza Italia, un tempo padroni assoluti della scena locale, assieme arrivano a 5.011, segno che pure qui qualcosa non ha funzionato sebbene gli amministratori locali, fatte salve alcune eccezioni, hanno questi due partiti come riferimento.

A sostenere il carroccio della Lega tra i nostri monti non è servita neppure la recente transumanza di amministratori da Berlusconi a Salvini nell'ente comunitario: sindaci e simpatizzanti non  hanno inciso sulle scelte della popolazione che ha seguito la tendenza nazionale e beneficiato a larghe mani Fratelli d'Italia.

Non ci addentriamo in analisi che non rientrano nelle nostre competenze. Se però pensiamo che l'anno prossimo si dovrà votare per le Regionali, e che il candidato nemmeno tanto "in pectore" dovrebbe essere l'attuale presidente di fede leghista Attilio Fontana, ecco che qualche dubbio comincia a serpeggiare e qualche pensiero a volare oltre quella che sembrava dovesse essere una nomination scontata.

Tornando a noi, qui sotto trovate una tabella con i voti ricevuti alla Camera dai partiti principali in tutti i comuni.

Dai dati emerge che il comune più leghista è senza dubbio Morterone che batte FDI per 10 - 3. Anche a Pagnona la sfida Meloni - Salvini si conclude con un risicato 49 - 48 a favore della prima.

Altrove, per quello che era il primo partito del territorio, solo delusioni: le più accentuate a Barzio, dove prende gli stessi voti del PD e a Varenna dove racimola 63 voti contro i 73 dei piddini.

Altro dato interessante arriva da Premana, comune in cui Azione ha potuto contare quasi 200 voti per un 15% del totale. Non una sorpresa per chi era presente alla serata con i candidati di Calenda a Introbio, visto che la pattuglia premanese era folta e ben rappresentata.

 

COMUNE FDI LEGA FI PD AZ. 5S
BARZIO 257 99 66 99 47 23
BELLANO 539 325 150 308 195 73
CASARGO 139 104 53 49 28 14
CASSINA 117 71 23 24 23 7
COLICO 1211 716 322 536 344 192
CORTENOVA 255 162 59 56 30 10
CRANDOLA 60 23 13 13 6 5
CREMENO 287 139 88 82 64 47
DERVIO 397 228 128 201 124 56
DORIO 56 38 11 31 15 2
ESINO 148 82 45 29 17 16
INTROBIO 386 201 101 115 61 43
MARGNO 71 50 29 14 14 5
MOGGIO 76 73 27 22 20 12
MORTERONE 3 10 0 1 0 4
PAGNONA 49 48 8 16 8 5
PARLASCO 27 18 14 11 6 3
PASTURO 351 221 91 111 69 27
PERLEDO 133 53 32 86 25 28
PREMANA 437 334 84 104 195 13
PRIMALUNA 370 271 117 104 60 42
SUEGLIO 24 20 3 9 3 3
TACENO 107 61 29 19 13 7
VALVARRONE 91 61 16 29 12 15
VARENNA 124 63 31 78 27 12
TOTALI 5715 3471 1540 2147 1406 664

 

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Lunedì, 26 Settembre 2022 16:21

ZOOTECNICHE IL GIORNO DOPO: ADESSO CHI PULISCE LA CICLABILE?

Concluse in gloria, le Zootecniche lasciano segni che faranno fatica ad essere cancellati, almeno per un bel po', visto che  di piovere, almeno stando alle previsioni, sino a fine settimana non se ne parla proprio.

Qui sotto (e nella foto di copertina) vedete a cosa ci riferiamo.

La domanda è: visto che molti dei cavalieri loro ospiti l'educazione non sanno nemmeno dove stia di casa (ma sanno benissimo che sulla ciclabile con i cavalli non si può passare) alle pulizie provvederanno gli organizzatori della manifestazione o la nostra tanto decantata ciclopedonale dovrà restare così sinchè acqua non la pulirà?

P.S.: il titolo originario dell'articolo era "Orizzonti di m....". Poi abbiamo deciso di cambiarlo, ma il senso è quello.

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Domenica, 25 Settembre 2022 08:36

ANCHE A LECCO "BOLLETTE IN VETRINA"

Sono poche in verità le aziende lecchesi che hanno raccolto l'invito della Confcommercio a mettere in vetrina le loro bollette 2022, paragonate a quelle molto più basse del 2021.
Probabilmente per ritrosia o per pudore, molti negozi preferiscono non rendere pubbliche le ultime bollette arrivate.
Il problema però rimane molto pressante e riportiamo sul'argomento l'ultimo comunicato della ConfCommercio, che lancia un nuovo grido di di allarme: a rischio il 10% delle imprese di ristorazione.

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Un'operazione di trasparenza a livello nazionale per mostrare ai cittadini e agli avventori di bar e ristoranti quale è la situazione in cui le imprese sono costrette a operare. È "Bollette in Vetrina": nei prossimi giorni i gestori dei pubblici esercizi associati a Fipe-Confcommercio riceveranno una cornice da appendere nei propri locali per mettere in bella vista le ultime bollette del gas e dell'energia elettrica. Si tratta di bollette monstre, triplicate rispetto a un anno fa a causa dell'impennata dei prezzi del gas.

Una situazione che sta costringendo gli esercenti a dover scegliere tra gli aumenti dei listini, finora assai modesti, e la sospensione dell'attività in attesa di un intervento risolutivo da parte del Governo. "Questa iniziativa - spiega Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe - ha l'obiettivo di rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po' di più con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti. Con aumenti dei costi dell'energia del 300% si lavora una pistola puntata alla tempia. Se il Governo non interviene o si agisce sui listini o si sospende l'attività. Contiamo sulla sensibilità dei cittadini e dei clienti perché fare lo scaricabarile dei costi è proprio quello che non vorremmo fare. Per questo Fipe ha chiesto al Governo di potenziare immediatamente il credito di imposta anche per le imprese non energivore e non gasivore. Un credito di imposta del 15% per l'energia elettrica non è assolutamente adeguato agli extra costi che le imprese stanno sostenendo ora. Occorre però fare presto, altrimenti si rischia di innescare una spirale inflazionistica destinata a gelare i consumi".


Fipe: “senza aiuti immediati a rischio il 10% delle imprese della ristorazione”

"Senza un intervento immediato della politica per calmierare le bollette di gas ed energia elettrica, è da subito a rischio chiusura almeno il 10% delle imprese della ristorazione. In particolare quelle piu' giovani e meno patrimonializzate". Lo affermano in una nota congiunta Fipe-Confcommercio e Federazione italiana cuochi. "Tutti i settori produttivi del Paese sono in ginocchio a causa del caro energia che sta interessando l'intera Europa - sottolinea Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe-Confcommercio - ma se le imprese a monte della filiera riescono a scaricare gli extra-costi sugli altri anelli della filiera, bar e ristoranti non possono farlo con facilità perché i consumatori non sono imprese. Occorre, come chiediamo da tempo, un intervento per potenziare il credito di imposta sui consumi di gas ed elettricità portandolo al 50% per coprire almeno in parte gli insostenibili aumenti di oggi".

 

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Domenica, 25 Settembre 2022 08:17

L'ANTICA OFFICINA DI RAME DI TACENO

Tra le varie proposte culturali di Sabato 24 Settembre, per le Giornate Europee del Patrimonio, abbiamo scelto di segnalare l'apertura della ex officina di Osvaldo Pavoni, a Taceno, dove esiste ancora, anche se ormai smontato, un bellissimo maglio antico (sulla pietra c'è scritto un eloquente 1805) insieme a molti strumenti affini che permettevano al Pavoni, fino a circa metà degli anni Novanta , di produrre bellissime pentole in rame adattissime per cucinare la polenta e altro.

Ho personalmente un ricordo bellissimo di una "visita scolastica" che avevamo organizzato con la Scuola Media di Introbio, con il prof. di Educazione Tecnica di allora Francesco Barbaro, proprio in quel periodo, in cui avevamo portato i ragazzi a vedere le fasi della lavorazione del rame.

Fu per me come prendere una "Macchina del tempo" e viaggiare a ritroso per due o tre secoli e vedere quella lavorazione artigianale così ben descritta da Arnaldo Frumento, che aveva scritto negli anni Sessanta un libro fondamentale sulle origini della Rivoluzione Industriale in Lombardia.

La derivazione di un canale, preso dal torrente Maladiga di Taceno, portava l'acqua all'officina per far girare un mulino a cui era collegato un pesante maglio che, picchiando sulla sua base di pietra, permetteva agli artigiani ("Nel momento di massima attività ne avevamo dieci" ci dice Pavoni) di formare e modellare il rame caldo e liquefatto per dargli una forma precisa.

Un forno alimentato a carbone di legna che doveva arrivare alla temperatura di 1.000-1.200 gradi , ben ventilato da un'altra canalina che aspirava l'aria e un soffiatore d'aria a mano per iperventilarlo, cosicchè il fuoco era sempre ben vivo.

Il tutto con sistemi assolutamente naturali e senza spendere una lira di corrente ("L'Enel ci serviva solo per attaccare la lampadina della luce" dice ancora Pavoni) : una situazione che oggi sarebbe più che invidiabile, alla luce delle maxi-bollette !

Per Pavoni (nella foto con il figlio) , che è stato molti anni Sindaco di Taceno e oggi vice-Sindaco nell'amministrazione di Alberto Nogara, è un'attività famigliare che risale al nonno e forse anche prima. Negli anni Duemila però ha abbandonato l'antica officina per creare una fabbrica più moderna, sempre a Taceno, con macchinari moderni. Una attività che prosegue benissimo, e che produce sempre pentole in rame vendute in tutta Italia e anche all'estero.

Gli antichi strumenti però rimangono sempre lì, e sarebbero fantastici se qualcuno volesse mettere mano a creare un Museo dell'Archeologia Industriale in Valsassina: anche in altri paesi (per esempio Pasturo, Cortenova e Introbio) ci sono pezzi davvero molto interessanti, che attirerebbero non solo l'attenzione dei turisti, ma anche di molte scolaresche (com' era stato nel nostro caso in quella occasione che ho citato).

La proposta qualcuno la deve lanciare: chissà mai che con qualche finanziamento, della Regione Lombardia o Fondazione Cariplo, un giorno possa diventare una splendida realtà !

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Sabato, 24 Settembre 2022 21:02

INVITO AL VOTO

Finalmente dopo una campagna elettorale dove si è visto e sentito tutto e di più, il fatidico 25 settembre è arrivato e domenica sera sapremo, se non l'esito finale, chi dovrà assumersi il dovere e l'onere di governare il Paese in quelli che si prospettano come i mesi più duri da molti decenni a questa parte.

Noi di Valbiandino.net (giornale online della Valsassina e non solo) abbiamo ciascuno la nostra idea ma un denominatore comune: andremo a votare.

Ed è questo l'invito che facciamo a tutti i nostri lettori, ai loro parenti, ai loro amici, a chi ci segue e a chi leggerà queste righe.

Se è comprensibile (e come potrebbe non esserlo) un sentimento di rifiuto da parte di molti di recarsi alle urne, dall'altra parte, proprio in ragione delle enormi sfide che attendono il nostro Paese, l'Europa e il mondo intero, sottrarsi a questo diritto/dovere non ci sembra la soluzione più adeguata.

Siamo in guerra anche noi, e se ancora non lo abbiamo ancora capito, presto, molto presto, ce ne renderemo tutti conto.

Recandoci alle urne abbiamo la possibilità di dimostrare anche a chi ci osserva da fuori che in Italia la democrazia rappresenta ancora un valore inestimabile e che la libertà di poter scegliere è un'opportunità che, come stiamo vedendo in queste settimane, non è comune a tutti i popoli.

Certo, possiamo lamentarci (a ragione) di tante cose e avanzare un milione di dubbi, ma nella situazione in cui siamo le parole servono a niente.

Per cui scegliamo di andare a votare, perchè voltarsi dall'altra parte non aiuta certamente ad affrontare quel che ci riserverà il futuro prossimo.

  

 

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Sabato, 24 Settembre 2022 19:30

IL LECCO SI RIPRENDE E STENDE IL MANTOVA 3 A 0

in Sport

Lecco - Mantova 3 - 0
Marcatori: Battistini al 27′ p.t.; Celjak  al 12′ s.t., Lepore al 41′ st.
Lecco (3-5-2): Melgrati; Celjak, Battistini, Enrici; Giudici (dal 36′ s.t. Rossi), Maldonado (dal 36′ s.t. Galli), Lakti, Zuccon (dal 28′ s.t. Girrelli), Zambataro (dal 22′ s.t. Lepore); Pinzauti, Eusepi. A disposizione: Stucchi, Maffi, Maldini, Sangalli, Pecorini, Scapuzzi, Stanga, Longo, Buso. All. Luciano Foschi.
Mantova (3-5-2): Chiorra; Matteucci, Iotti, Ceresoli; Messori (dal 29′ s.t. Pinton), Gerbaudo, De Francesco (dal 23′ s.t. Pierobon), Procaccio (dal 13′ s.t. Guccione), Silvestro; Yeboah (dal 13′ s.t. Paudice), Mensah. A disposizione: Malaguti, Tosi, Ghilardi, Ingegneri, Ejaki, Cozzari, Fontana. All. Nicola Corrent.
Marcatori: Battistini al 27′ p.t.; Celjak  al 12′ s.t., Lepore al 41′ st.

Note: spettatori 1.031, di cui 400 abbonati; ammoniti: Maldonado, Melgrati, Lakti (L) e Gerbaudo, Enrici, De Francesco (M); angoli 6-9.
Oggi a tifare Lecco al Rigamonti Ceppi c’erano decine di tifosi inglesi di passaggio, che hanno deciso di passare un pomeriggio allo stadio e tifare i colori Blucelesti, dopo aver assistito alla partita disputata dalla loro Nazionale contro l’Italia a San Siro, nella serata di venerdì. Non è mancato lo scorrere di fiumi di birra ed a festeggiare è stato il bar della tribuna dello stadio che ha marcato il record di vendita della bionda con circa 160 birre medie vendute. Anche i sudditi del nuovo Re Carlo III hanno esultato alle marcature del Lecco.
Al di là di queste curiosità, il Lecco oggi ha sciorinato una discreta prestazione contro i virgiliani, mettendo a segno tre marcature e riprendendosi, così, dall’inopinata sconfitta casalinga di sabato scorso contro la Pro Sesto, che è costato il posto a Mister Tacchinardi.

I ragazzi del nuovo allenatore Luciano Foschi ha messo in campo maggior grinta e determinazione, correndo maggiormente e soprattutto più decisi nei contrasti contro i giocatori avversari che, tra l’altro, non hanno meritato una sconfitta così pesante, stante la prestazione vista sul terreno di gioco.
Il Lecco inizia subito meglio stabilendosi nella metà campo avversaria costringendo gli ospiti a restare guardinghi a difesa della propria porta. Il frutto di questa pressione arriva al 27’ quando da un cross il più lesto ad arrivare sulla palla è Battistini che di testa insacca per l’uno a zero. I blucelesti calano di ritmo arretrando il baricentro favorendo, così, l’avanzare del Mantova che macina gioco, ma non si rende mai effettivamente pericoloso.
La pioggia, intanto, scende sempre più copiosa ed il campo si fa pesante con alcuni giocatori che faticano a mantenere l’equilibrio. Nel secondo tempo, l’intensità del gioco, anche se a mettere più pressione è il Mantova che tiene il Lecco sempre in apprensione. Si arriva così al 12’, quando i ragazzi di Mister Foschi ripetono lo sche del primo tempo, cross in mezzo e questa volta a staccare bene di testa è Celjak, e Chiorra è ancora battuto. Mister Corrent, a questo punto, cambia diversi giocatori cercando di immettere forze fresche per cercare un disperato recupero. Foschi manda dentro anche Lepore che, con un bel diagonale di destro, al 41’ sfrutta il cross tagliato di Rossi e batte implacabilmente Chiorra, ed è 3 a 0.

Prossima partita, domenica 2 ottobre alle ore 17,30, in trasferta contro la bestia nera Albinoleffe. L’incontro sarà un importante banco di prova per Mister Foschi che sarà chiamato a confermare l’ottimo esordio di oggi.

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Sabato, 24 Settembre 2022 19:22

MEZZE VERITÀ O MEZZE BUGIE?

Ci sono bugie e bugie. Ci sono fake news e fake news. Trasformare una menzogna in una “mezza” verità è semplice. Così come è facile produrre la metamorfosi inversa innescando la transizione da verità in “mezza bugia”. Da tempo è pratica comune su numerosi siti web, su molti quotidiani, telegiornali, mezzi d’informazione in genere spacciare per “notizia” una pura e semplice bufala, con involontaria, ma spesso consapevole, deformazione della realtà. Il metodo più gettonato risiede nel decontestualizzare l’accaduto riferendo un fatto reale ma verificatosi in luoghi e/o tempi diversi da quanto riportato nel testo o nella foto. Ultimo, clamoroso esempio di “semi fake news” è ancora, come si dice, fresco di stampa. Anzi, di Stampa, con l’iniziale maiuscola. Il blasonato quotidiano torinese, nella sua edizione online, ha infatti pubblicato nella sezione Esteri, un articolo il cui titolo riportiamo integralmente


Alcune agenzie di stampa hanno dato per prime la notizia con grande rilievo e numerosi quotidiani, non solo cartacei, l’hanno ripresa pari pari, nella convinzione che testate come Ansa, Adnkronos e così via siano al di sopra di ogni sospetto. Ma non è così. I lanci di agenzia del 23 settembre riportavano pressoché letteralmente un tweet apparso sul sito bielorusso indipendente Nexta:

Il tweet fa riferimento a un video nel quale compare il primate ortodosso mentre recita un sermone. Dunque, il “patriarca di tutte le Russie” ha pronunciato quelle parole sì o no? La risposta non può essere che “sì, ma…” perché la citazione dell’imam integralista ortodosso, amico del bullo che abita al Cremlino, risponde al vero ma è sbagliato il contesto logico e cronologico. Kirill ha davvero detto quanto riportato dai media ma lo ha fatto durante un sermone risalente a più di un anno fa (13 giugno 20221), molti mesi prima dell’invasione dell’Ucraina, parlando ad alcuni soldati nella cattedrale patriarcale dell’esercito russo, situata nella regione moscovita a Odintsovo. Chiesa dedicata al 75° anniversario della vittoria nella II guerra mondiale, (chiamata “Grande Guerra Patriottica”) e ubicata nel parco significativamente denominato “Patriot”. È del tutto evidente che le parole pronunciate dal pur reazionario e oscurantista Kirill non possono essere attualizzate riferendole all’aggressione russa all’Ucraina.

Altrettanto evidente e noto è che il patriarca moscovita presenta caratteri di integralismo e fondamentalista più simili al profilo di un ministro iraniano del culto, appartenente a un’aristocrazia religiosa come gli ayatollah, che a quello di un prelato cristiano. Come dimostra lo spudorato endorsement kirilliano all’«Operazione Militare Speciale» voluta dall’autocrate di Mosca. A ogni modo è stato sufficiente il tweet di un social bielorusso perché si scatenasse una reazione a catena che ha colpito moltissime testate italiane ivi compresi il tg Rai e l’apparato informativo di Mediaset che hanno ripreso senza fiatare il lancio di Ansa dedicandogli titoloni e lunghi articoli. Insomma lo strumento chiamato “verifica delle fonti” vale a dire l’abc di ogni forma di giornalismo che si rispetti, non è sempre di casa nelle italiche redazioni. È pur vero che spesso non è disponibile il tempo necessario per un’accurata verifica, ma senza appurare la correttezza delle notizie si corre il rischio, come nel caso in esame, di propalare bufale e narrazioni che distorcono e spesso capovolgono il significato dell’accaduto.

Per amor di verità occorre aggiungere che “la Stampa” nell’edizione on line di ieri mattina (aggiornamento delle ore 9.40) ha modificato il titolo come segue: “E il patriarca Kirill già reclutò: «Se morirete per il vostro Paese, sarete con Dio nel suo regno»” riferendo correttamente al passato remoto la sortita di Kirill. Anche la stampa nostrana, “la Provincia” in particolare, il quotidiano comasco - lecchese, ci è cascata riportando le parole di Kirill (predicatore dagli accenti meno evangelici che guerrafondai) come se fossero state pronunciate poche ore prima. Il quotidiano, infatti, è saltata in corsa sul carro delle fake news e ieri così titolava: “Kirill recluta in chiesa. Arrendersi senza paura”. Certo in questo il quotidiano lombardo è in buona e nobile compagnia; ma si tratta di una consolazione davvero rachitica. Per evitare simili cadute sarebbe sufficiente frequentare di tanto in tanto i numerosi siti di fact checking (Butac; il Disinformatico; Bufale.net; Open…) che, insieme a molti altri “cacciatori di bufale”, popolano il web.

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Sabato, 24 Settembre 2022 13:02

LA "CENA DELL'ALLEVATORE" HA APERTO LE ZOOTECNICHE

Buona affluenza ieri sera per l'inaugurazione dell'edizione 2022 delle Manifestazioni Zootecniche Valsassinesi.

In programma la "Cena dell'Allevatore", molto partecipata, e i primi balli country.

Al tavolo con Antonella Invernizzi, presidente della Cooperativa di Comunità della Valsassina e della Montagna Lecchese che organizza da quest'anno l'evento, i sindaci di Parlasco, Cremeno, Casargo, Introbio, Morterone, Pasturo, Perledo, Barzio e Taceno, oltre al presidente della Comunità Montana Fabio Canepari, l'assessore Dino Pomi e, ospite d'onore, l'europarlamentare Pietro Fiocchi.

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