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Sabato, 25 Giugno 2022 19:05

GRANDE AVVIO PER IL TRUCK FESTIVAL ALLA FORNACE. CONCLUSIONE DOMANI

Centosessanta "truck" sono protagonisti nella'area della Fornace in queste ore e fino a domani sera del Valsassina truck Festival. Un'occasione da non perdere per vedere da vicino i "bisonti della strada" da fuori e, alcuni, anche internamente, oltre che apprezzare tante grafiche di straordinario effetto.

In funzione anche un servizio bar ristorante.

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Sabato, 25 Giugno 2022 07:49

UNA RICERCA DELLA CNA SULLA PIZZA

CNA Agroalimentare: “È diventato il piatto nazionale per antonomasia. Crescita record al Nord”

La pizza nemmeno è uscita dalla pandemia come ci era entrata. Si è ancora più “nazionalizzata”, questo è certo. Ma non è l’unico cambiamento. È un po’ tutto il mondo delle attività italiane legate alla pizza (nelle sue diverse modalità) che esce mutato dai due anni di pandemia. Sia pure in maniera difforme da una regione all’altra e tra un’attività di riferimento e l’altra. A rilevarlo una indagine di CNA Agroalimentare - verrà resa pubblica durante il Pizza Village in corso a Napoli - che analizza tutte le attività che producono e/o distribuiscono pizza: panetterie, gastronomie pizzerie, rosticcerie pizzerie, pizzerie da asporto, bar pizzerie, ristoranti pizzeria. Una indagine dalla quale emerge prima di tutto che la pizza è ormai diventato un simbolo del Made in Italy gastronomico, riducendo i suoi connotati regionali a favore di una caratterizzazione produttiva nazionale.

L’indagine targata CNA Agroalimentare rivela che tra il 2019 e il 2021 le attività inerenti alla pizza sono calate del 4,2%, vale a dire di 5.366 unità, scendendo nel complesso a quota 121.529. La regione che ha subito il più brusco arretramento è stata la Campania, che ha perso il 41,1% delle attività, 7.173 in numero assoluto, precipitando a 10.263 pizzerie. Il calo ha coinvolto perlopiù le regioni centro-meridionali. A seguire la Campania, nell’ordine: il Lazio (-34,8%), l’Abruzzo (-28,4%), la Sicilia (-14,8%), l’Umbria (-13%). All’opposto la Basilicata (+102,6%), la Val d’Aosta (+75%), il Friuli Venezia Giulia (+59,8%), il Trentino Alto Adige (+39,5%). Ma a sbalordire è la crescita in termini assoluti nelle più grandi regioni settentrionali. La Lombardia, che incrementa complessivamente il numero delle attività legate al mondo della pizza di 3.489 unità (+24,6%), tocca quota 17.660 attività e scalza la Campania dal gradino più alto del podio. Rimarchevoli anche gli aumenti di Emilia Romagna (+ 1.496 attività), Veneto (+ 1.268 attività), Piemonte (+ 1.148 attività).

Quanto alla densità per abitante, a capeggiare la graduatoria delle regioni è la Basilicata (un’attività ogni 206,3 residenti), seguita da Calabria (un’attività ogni 249,2 residenti) e Molise (un’attività ogni 263,9 residenti). Quindi, nell’ordine, Abruzzo, Valle d’Aosta, Marche, Toscana, Puglia, Sicilia, Liguria, Umbria, Emilia Romagna, Trentino-Alto Adige, Campania, Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio e, fanalino di coda, Friuli Venezia Giulia con un’attività ogni 694,5 abitanti, ben lontana dalla media nazionale di un’attività ogni 485,3 residenti.

L’indagine condotta da CNA Agroalimentare si focalizza in particolare su due attività: le pizzerie da asporto e i ristoranti pizzeria. Ne viene fuori la fotografia di un Paese che, complice la pandemia, ha profondamente modificato molte abitudini, anche alimentari. I ristoranti pizzeria tra il 2019 e il 2021 sono calati di 87 unità, scendendo da 39.989 a 39.902, ma registrando autentici crolli, tra le principali regioni, in Campania (1.376 in meno, pari al -28,2%) e nel Lazio (744 in meno, vale a dire il -23,42%) e balzi in Trentino Alto Adige (935 inaugurazioni ossia il +239,13%), Emilia Romagna (1012 aperture pari al +48,37%), Veneto (508 inaugurazioni, +28,56%), Lombardia (636 aperture, +12,45%). Una crescita che ha permesso alla Lombardia di consolidare il primato nella graduatoria dei ristoranti pizzeria con 5.744 attività, davanti alla Campania con 3.503, tallonata dalla Toscana con 3.497.

Un incremento notevole – sottolinea CNA Agroalimentare – si è al contrario registrato tra le pizzerie da asporto, favorite dalle restrizioni sanitarie e dal lavoro da remoto, che costringevano in casa. Tra il 2019 e il 2021 le pizzerie da asporto sono salite del 38% vale a dire di 5.367 unità arrivando a 19.669 attività complessive. In termini relativi è la Basilicata ad aver fatto il botto, come si dice, segnando una crescita del 2.088%. Ma sono le 2.348 (+151%) inaugurazioni di pizzerie da asporto in Lombardia ad aver segnato la differenza. Significative pure le 1.109 (+175%) aperture in Emilia Romagna e le 656 (+98%) in Sardegna. Anche per le pizzerie da asporto, però, la tendenza negativa delle regioni centro-meridionali non s’inverte: -32% le attività in servizio in Calabria, -12% in Campania, -9% nel Lazio. Nonostante l’arretramento, però, tra le pizzerie da asporto la Campania continua a primeggiare con 1.849 attività, seguita da Lombardia con 1.559 e Sicilia con 1.552.

 

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Sabato, 25 Giugno 2022 07:43

PREOCCUPAZIONE PER IMPENNATA GASOLIO AGRICOLO

Como-Lecco, rincari-record per il gasolio agricolo dopo l’impennata dei prezzi dei carburanti.

L’aumento dei costi colpisce l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove 1 azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da metterne a rischio la sopravvivenza

 Nonostante il calo dei prezzi dei prodotti petroliferi alla fine della scorsa settimana, si registra un nuovo rialzo ai distributori dei carburanti, con il costo del carburante agricolo che schizza mediamente del 120% in più rispetto a prima dello scoppio della guerra. E’ quanto denuncia Coldiretti Como Lecco, in riferimento all’elaborazione di Quotidiano Energia, che segnala il prezzo medio al self passato da 2,069 a 2,075 euro al litro per la benzina e da 2,006 a 2,030 euro al litro per il diesel, con il balzo dei prezzi del gasolio agricolo, che sta provocando disagi generalizzati alle imprese agricole del comprensorio prealpino.

L’aumento dei costi energetici e delle materie prime spinto dalla guerra in Ucraina ha determinato – rimarca l’organizzazione agricola interprovinciale - l’impennata dei costi di produzione per l’insieme delle aziende agricole e agroalimentari italiane che supera 1,2 miliardi di euro.

“L’aumento dei costi colpisce l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne: oggi 1 azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da metterne a rischio la sopravvivenza, ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione” rimarca Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco, citando i dati Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

In un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento dei prezzi di benzina e diesel ha un effetto valanga sulla spesa di consumatori con il rischio di alimentare psicosi, accaparramenti e speculazioni.

Le imprese devono inoltre affrontare un pesante deficit logistico per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci con un gap di competitività che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro, ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est come la Lettonia, la Romania o la Polonia secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it). Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea – afferma la Coldiretti lariana – e ostacola lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema della logistica risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy.

Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore anche combattendo – conclude Coldiretti Como Lecco - le pratiche sleali nel rispetto della legge che vieta di acquistare il cibo sotto i costi di produzione, per cui sono necessarie risorse per sostenere il settore in un momento in cui si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e incertezza che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare.

ANCHE GLI aRTIGIANI SONO MOLTO PREOCCUPATI PER QUESTI AUMENTI.

“Gli aumenti di prezzo provocati dalla guerra in Ucraina stanno mettendo in ginocchio anche le piccole imprese lecchesi – dichiara Riva, Segretario della Confartigianato Lecco – che, già prima della pandemia, pagavano il prezzo dell’energia elettrica più alto d’Europa. Servono misure immediate per il prossimo inverno. In particolare, siamo più che favorevoli all’introduzione di un tetto al prezzo del gas e a interventi mirati a sostegno delle MPI per salvaguardare competitività e occupazione come l’annullamento degli oneri generali del servizio elettrico anche per il III trimestre dell’anno. Sollecitiamo infine l’applicazione alle piccole imprese, per il primo trimestre 2022, del credito d’imposta già previsto per le imprese energivore e gasivore. Per semplificare il calcolo del credito d’imposta, Confartigianato propone che, nel caso di identità del fornitore di energia tra i primi due trimestri del 2019 e i primi due trimestri del 2022, sia il venditore stesso a fornire i dati utili a determinare il contributo straordinario”.

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Sabato, 25 Giugno 2022 07:39

LA CISL APPROVA IL CONTRATTO PER LAVORATORI AMBIENTALI

PROMOSSO A PIENI VOTI IL CCNL SERVIZI AMBIENTALI.

Approvato con il 98% dei consensi dei lavoratori il nuovo CCNL prevede l’unificazione
dei contratti pubblico e privato, aumenti e fondo di assistenza sanitaria ai lavoratori
a tempo determinato.
Grande soddisfazione da parte di tutte le Organizzazioni Sindacali di categoria per il rinnovo del CCNL Servizi
Ambientali. “Siamo soddisfatti per il grande risultato ottenuto per questo settore” ha dichiarato Ferdinando
Sannino, Vice Segretario FIT CISL Monza Brianza Lecco. “Con un consenso quasi totale da parte dei lavoratori,
più precisamente il 98%, abbiamo raggiunto un risultato storico, a partire dall’unificazione dei CCNL di settore
rivendicata dal Sindacato da oltre 40 anni”.

Il nuovo contratto prevede un incremento economico complessivo sul parametro medio di 121 euro (livello
3A operaio comune) di cui 80 euro di incremento delle retribuzioni base parametrali mensili, 6 euro dovuti
all’accordo del sistema di classificazione del personale; 3 euro per le indennità dell’area impiantistica, 15 euro
come elemento retributivo aggiuntivo collegato alla produttività, 17 euro destinati al Welfare.
Quanto alla parte normativa, il nuovo contratto prevede l’estensione del fondo di assistenza sanitaria
integrativa Fasda anche ai lavoratori con contratto a tempo determinato di almeno 12 mesi purché
continuativi, anche su anni diversi, e vengono inserite 3 fasi di gradualità sui provvedimenti disciplinari.
Novità importanti anche in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Nel nuovo contratto è infatti prevista la
costituzione della ‘Stop Work Authority’ grazie alla quale i lavoratori avranno diritto ad interrompere l’attività
lavorativa in caso ritenessero che questa non sia svolta in sicurezza per sé o per altri.

“I prossimi passi” spiega ancora Sannino “saranno l’estensione delle tutele del personale nei cambi di
appalto, la classificazione delle nuove professionalità, il miglioramento della normativa contrattuale dei
lavoratori degli impianti, l’applicazione del contratto a tutte le attività della filiera legate all’economia
circolare e la regolamentazione dei tempi di vestizione. L’evoluzione contrattuale in tre fasi ci permetterà di
raggiungere l’obiettivo di tutelare al meglio i salari, di sostenere la buona occupazione e la giusta
retribuzione, di rafforzare le tutele anche sulla sicurezza e i diritti nei luoghi di lavoro e di allargare il perimetro
dei lavoratori coinvolti”.
In Italia i lavoratori coinvolti sono circa 100.000. In Provincia di Monza e Brianza sono presenti aziende molto
importanti come la Sangalli, Gelsia, Cem Ambiente, Teknoservice, Colombo Biagio, Econord e Formula
Ambiente.

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Venerdì, 24 Giugno 2022 16:34

IL GRAZIE DEL SOCCORSO PER IL 5 PER MILLE E L'INVITO A CONTINUARE A SOSTENERE L'ATTIVITA'

Vogliamo ringraziare tutte quelle persone che nel 2021 hanno deciso di donare il loro 5x1000 al Soccorso Centro Valsassina!
Con 18.493,12 euro abbiamo un grande e utile progetto in mente, che vi sveleremo il prossimo anno!
Grazie a voi riusciamo a garantire ogni giorno un'ambulanza di emergenza pronta a partire, a trasportare i nostri dializzati e i nostri ragazzi con disabilità, e a svolgere i tantissimi servizi secondari verso ospedale o cliniche!
I nostri volontari vi ringraziano.
Scegliete di sostenerci anche quest'anno!
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Venerdì, 24 Giugno 2022 15:45

IL PREFETTO IN COMUNITA' MONTANA HA INCONTRATO I SINDACI DEL TERRITORIO

E’ stato il primo appuntamento di un ciclo di riunioni itineranti organizzate per incontrare gli 84 sindaci della provincia.
Presso la sede della Comunità Montana a Barzio, si è svolto, ieri pomeriggio, il primo incontro itinerante sul territorio del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Lecco Sergio Pomponio.
«Conoscere, stabilire rapporti, consegnare informazioni, ricevere sollecitazioni, spunti, richieste», con queste parole il prefetto Pomponio ha avviato l’incontro, sviluppatosi su temi di comune interesse: sicurezza pubblica; protezione civile; PNRR e rapporti con gli Enti locali.
Durante la prima parte, sono stati illustrati dal Prefetto i dati sull’andamento della delittuosità nell’area della Comunità montana che, nell’arco temporale preso in considerazione (anni 2019, 2021, e primo quadrimestre 2022) rivelano sempre un indice di delittuosità più basso rispetto all’intera provincia.
Particolarmente avvertita dagli amministratori locali è l’esigenza di contrastare il consumo e lo spaccio di sostanze stupefacenti, attivo prevalentemente nei pressi delle arterie viarie contigue ad aree boschive.
Nel fare il punto degli interventi già realizzati per la messa in sicurezza di alcune aree del territorio, si è convenuto sulla prosecuzione e sul rafforzamento dell'attività interforze di vigilanza e controllo, attività che deve essere favorita dall’opera di segnalazione di qualsivoglia forma di illegalità da parte di tutti i cittadini.
 
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La seconda parte della riunione è stata dedicata al tema della Protezione Civile, alla necessità di aggiornare i piani comunali, alla crucialità della prevenzione per uscire dalla ricorrente spirale disastro—ricostruzione-risarcimento, i cui oneri superano di gran lunga quelli che derivano da una accorta politica di prevenzione, senza considerare il dovere etico, ed anche giuridico, della mitigazione dei rischi per le persone, che ne costituisce l’effetto più pregnante. A riguardo il Prefetto ha assicurato la massima collaborazione della Prefettura.
Nell’ultima parte dell’incontro, il prefetto ha voluto richiamare l’attenzione sul recente atto di indirizzo del Ministero dell’Interno circa la necessità di tutelare l’integrità delle risorse del PNRR, schermandole dalla possibile azione infiltrativa della criminalità organizzata.
La collaborazione interistituzionale richiesta si concretizza anche nell’indicazione – all’atto dell’accesso alla BDNA per l’acquisizione della documentazione antimafia – di un’informazione tracciante, vale a dire l’annotazione dell’appartenenza dell’intervento, cui la richiesta di documentazione è riferita, all’ambito realizzativo del PNRR.
Attraverso la proiezione di slides è stato illustrato l’aggiornamento del sistema informatico con l’inserimento di nuove “voci” appositamente dedicate al PNRR, ciascuna delle quali riferita o a singole fattispecie contrattuali per lavori, forniture e servizi (appalti, concessioni, cessioni, cottimi e altro) ovvero ai casi di erogazione di finanziamenti pubblici.
Presenti all’incontro, oltre i vertici provinciali delle Forze di polizia e il vicecomandante dei Vigili del fuoco, il Vicesindaco di Lecco, il Presidente della Comunità Montana, i sindaci dei Comuni di Barzio, Bellano, Colico, Cassina Valsassina, Casargo, Crandola Valsassina, Cortenova, Cremeno Introbio, Moggio, Pagnona, Parlasco, Pasturo, Primaluna, Taceno e Valvarrone.
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Venerdì, 24 Giugno 2022 11:07

I TEMPORALI NON BASTANO. CONTINUA LA SICCITA': DOPO PRIMALUNA ORDINANZA ANCHE A INTROBIO

La carenza d'acqua continua a far sentire i suoi effetti. Primaluna ha già emesso un'ordinanza che ne vieta l'uso non domestico, Introbio ne ha emessa una simile questa mattina.

D'altronde, secondo i rilevamenti di Meteobarzio, ad oggi siamo al 40% in meno di precipitazioni rispetto allo scorso anno (351 mm contro 580 mm), una enormità se pensiamo che l'estate è appena cominciata.

Le previsioni di Arpa Lombardia non lasciano presagire mutamenti sostanziali. Oggi probabilmente temporali, domani e dopo dovrebbe far caldo, forse martedì ci sarà il passaggio di una perturbazione ma sino almeno al 7 luglio Meteosvizzera prevede comunque temperature sopra la norma.

Rilanciamo anche da queste pagine l'appello che Larioreti ha diffuso nei giorni scorsi e che ha originato le ordinanze: razionalizzare il consumo di acqua deve essere un dovere per tutti i cittadini, per cui utilizzatela solo per uso domestico e igienico - sanitario, evitando di sprecarla in altri modi.

Qui sotto l'ultimo bollettino meteo di Arpa Lombardia e l'ordinanza emessa da Introbio.

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