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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Domenica, 21 Agosto 2022 08:51

PRIMI ALLENAMENTI IN PALESTRA A INTROBIO

in Sport

Primi due allenamenti della stagione, per iniziare a muovere le gambe, le braccia e provare a fare canestro ! Riservato alla categoria Under 14 (ragazzi e ragazze nati negli anni 2009, 2010 e 2011). Potete portare qualche amico a provare ! Martedì 23 e giovedì 25 agosto dalle 18.00 alle 19.30. Palestra delle scuole medie di Introbio (viale della Vittoria 5 - Introbio)

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Domenica, 21 Agosto 2022 08:26

UNA QUASI PATATA IN FIORE

In genere la pianta alla quale appartiene il minuscolo fiore riprodotto nell’immagine sotto il titolo, viene chiamata Erba morella o Morella comune, considerata infestante. I botanici la chiamano Solanum nigrum, nome imposto dall’onnipresente Linneo nel XVIII secolo. L’esemplare immortalato nell’immagine è stato ripreso lungo un muretto di cinta a Introbio in via alle Prade. Ora però è scomparso, sfalciato dagli addetti comunali qualche giorno fa durante un’operazione di rimozione delle erbacce dalle strade. Qualora aveste l’impressione di aver già visto qualcuno di questi fiorellini (circa 1 cm. di diametro), magari nell’orto, non vi sbagliate di grosso ma vi sbagliate. Se avete pazienza e cercate nell’archivio di questa rubrica, e in particolare risalite fino al 28 settmbre del 2021, troverete la fotografia di un fiore molto simile appartenente a una pianta di comunissima patata. Però, le due essenze vegetali sono molto diverse anche se appartengono, come il pomodoro, alla stessa famiglia, le Solanacee.

L’appellativo generico, “Solanum”, deriva dal latino “solamen” col significato di sollievo, conforto, poiché un tempo la Morella veniva utilizzata a scopi medicali, insieme ad altre erbe, anche come analgesico per sedazioni profonde durante gli interventi chirurgici. Il vescovo di Cervia e medico chirurgo, Teodorico Borgognoni (1205 - 1298), considerato il primo anestesista nella storia della medicina occidentale, vi fa riferimento nella sua opera più nota: “Cyrurgia seu filia principis”, nella quale suggerisce l’uso narcotico di oppio, papavero e Solanum nigrum. Il secondo termine dell’epiteto scientifico, “nigrum”, fa riferimento al colore delle bacche della pianta che a maturazione completa sono di un bel nero lucido. È conosciuto da molti secoli anche l’uso fitoterapico dell’Erba morella che veniva infatti impiegata (soprattutto fiori e foglie) per le sue proprietà emollienti, febbrifughe e diuretiche. Sembra inoltre che un impasto di Morella, chiamato “unguento populeo” possa attenuare in qualche misura le manifestazioni di psoriasi, i sintomi delle periartriti e le ustioni cutanee. Ma state accorti. L’elevato contenuto di Solanina, un alcaloide tossico presente anche nelle patate e nelle piante di alkekengi (di cui abbiamo parlato nella precedente puntata della rubrica), è molto pericoloso. Quindi, anche se anticamente c’era chi utilizzava foglie e bacche di Solanum a scopo alimentare, voi non fatelo perchè potreste pentirvene. Accontentatevi di fare un po’ di “flower viewing”. O “flower watching”?

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Domenica, 21 Agosto 2022 08:19

UNA MOSTRA SUL PANE AL MEAB

in Cultura

Documentario del Museo Etnografico dell'Alta Brianza (MEAB).

Nel film Pani al museo protagonisti sono due diversi istituti culturali. Nel Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura, affiancato dal Museo del Pane, di Sant’Angelo Lodigiano, è Luigi Mariani, agronomo accademico, a fare da guida sulle scoperte e le attività umane che nel tempo hanno portato al consumo del pane, illustrate secondo una dimensione globale, dal punto di vista storico e geografico. Nel caso del Museo Vallivo “Mario Testorelli” di Valfurva il film parla della produzione e del consumo del pane in una piccola comunità alpina, grazie al lavoro di raccolta e di documentazione che il maestro Testorelli ha lasciato in eredità all’associazione e ai giovani che oggi fanno vivere il museo.

Anno 2019: Riprese effettuate a Sant’Angelo Lodigiano e a Sant’Antonio Valfurva.

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Domenica, 21 Agosto 2022 08:14

Lavoro, fisco e pensioni nei programmi elettorali: le posizioni della CGIL

In vista delle elezioni del 25 settembre prossimo, le forze politiche stanno ultimando la stesura dei loro programmi, in cui trovano spazio proposte e promesse in ambiti quali lavoro, fisco e previdenza. La CGIL ha posizioni chiare in merito a questi temi, e porta avanti rivendicazioni in direzione di una maggiore giustizia sociale e di un generale miglioramento delle condizioni di vita per lavoratrici, lavoratori e i pensionati.

Per quanto riguarda il lavoro l’azione più urgente è la lotta al precariato, che va affrontato rendendo nuovamente il contratto a tempo indeterminato la forma contrattuale standard e partendo dall’abolizione del Jobs Act, su cui la Consulta ha rilevato diversi profili di incostituzionalità. In questo senso da guardare con molta attenzione è la recente riforma del mercato del lavoro approvata in Spagna, che limita l’uso del contratto a termine solo per circostanze straordinarie legate a picchi di produzione e per la temporanea sostituzione del lavoratore. Storica rivendicazione sindacale è poi la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, obiettivo strategico e tanto più alla portata grazie al progressivo processo di innovazione tecnologica, che permette al contempo la liberazione di spazi di vita per i lavoratori e l’adeguamento del sistema produttivo alle esigenze della transizione ecologica, non più rinviabile. Guardiamo con favore all’introduzione di un salario minimo legale, che sia collegato al riconoscimento del valore erga omnes dei contratti collettivi nazionali e a una legge sulla rappresentanza.

In tema fiscale la stella polare rimane l’articolo 53 della Costituzione, secondo cui il sistema tributario è vincolato a criteri di progressività. Lo scorso 16 dicembre abbiamo proclamato, insieme alla UIL, uno sciopero generale contro una legge di bilancio che prevedeva una riforma del fisco iniqua, in quanto riduceva le aliquote Irpef da 5 a 4 a vantaggio dei redditi più alti. Alcune forze politiche ripropongono ora la flat tax, un’imposta con aliquota proporzionale uguale per tutti, basata sui redditi dei nuclei familiari e non più personali. Siamo chiaramente contrari a un’ipotesi del genere, che oltre a essere ingiusta perché mette sullo stesso piano ricchi e poveri, negando così qualsiasi forma di progressività, comporterebbe anche una drastica riduzione del gettito fiscale, che andrebbe compensato con pesanti tagli alla spesa pubblica.

Nel caso di una flat tax al 15%, ad esempio, i calcoli mostrano che si avrebbe un calo nelle entrate di quasi 60 miliardi rispetto a quelle attuali ottenute con l’Irpef, a fronte di un risparmio medio annuo per famiglia pari a soli 24 euro per il primo decile di reddito (chi guadagna meno nella distribuzione nazionale del reddito) e a 12215 euro per il decimo decile: in altre parole, i più poveri avrebbero un risparmio dello 0,7%, mentre i più ricchi del 14,3%. Non è accettabile, dunque, una generalizzata riduzione delle imposte sul reddito, perché l’aliquota di tassazione deve essere correlata alla salvaguardia dei diritti fondamentali delle persone, messi in pericolo dal ridimensionamento dei servizi pubblici in mancanza di entrate sufficienti. Per la stessa ragione non crediamo che la strada intrapresa nella sfera della riduzione del cuneo fiscale sia sufficiente a tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori. Serve inoltre maggiore trasparenza per capire dove, a fronte di un aumento del salario netto in busta paga, si dovranno reperire le risorse compensative.

In merito al sistema pensionistico (Riforma Fornero) occorre dire che esso non è socialmente sostenibile, perché rimanendo al lavoro oltre certi limiti di età si mette a rischio la propria incolumità, con conseguenze drammatiche in termini di infortuni sul luogo di lavoro (dai dati emerge che è l’incidenza di mortalità più alta rispetto al numero di occupati per fascia d’età riguarda i lavoratori over 65), dall’altra rappresenta un forte ostacolo al ricambio generazionale. È necessario prima di tutto superare le storture introdotte dalla Legge Fornero, non con provvedimenti temporanei e marginali come “Quota 100”, che ha interessato un numero di lavoratori molto inferiore a quello previsto, ma riformando complessivamente il sistema, prevedendo il pensionamento con 41 anni di contribuzione per tutti a prescindere dall’età e una flessibilità in uscita (pensione di vecchiaia) a partire da 62 anni d’età anagrafica.

Diego Riva, Segretario generale CGIL Lecco: “Non ci convincono le risposte date dal governo Draghi con il Decreto Aiuti bis, che prevede finanziamenti del tutto insufficienti ad affrontare il problema di salari e pensioni bassi. Risorse aggiuntive potevano essere trovate tassando ulteriormente gli extraprofitti, come la CGIL aveva chiesto, ma l’esecutivo su questo non è intervenuto. Noi comunque non intendiamo fermarci: a settembre, prima delle elezioni, organizzeremo una grande assemblea di tutti i delegati nazionali per presentare le nostre proposte per il Paese.”

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Sabato, 20 Agosto 2022 07:01

UNA SERATA SULLA RESISTENZA

in Cultura

Molto interessante la serata tenutasi venerdi sera 19 agosto a Introbio, sulla Resistenza in Valsassina (e non solo).
Ha introdotto la discussione il prof. Enrico Baroncelli, citando un ottimo saggio di Marco Cuzzi, "Seicento giorni di terrore a Milano", sulla vita quotidiana del capoluogo lombardo durante la Repubblica di Salò.

"La Resistenza infatti - ha detto Baroncelli - non si è svolta solo in montagna, dove la disparità di uomini e soprattutto di mezzi (scarsità di fucili, pistole e mitragliette) ponevano i partigiani in condizioni di grande inferiorità rispetto ai militari di Salò e soprattutto rispetto ai Tedeschi, ben armati. Pochi quindi sono stati gli scontri e le attività di sabotaggio in montagna. Invece nelle città, Milano, Torino e tante altre, esistevano dei gruppi sovente bene organizzati di GAP o SAP (Squadre di Azione Partigiane) che a rischio della vita procedevano con attentati continui a Tenenti, militari Fascisti e drappelli Nazisti, tramite imboscate mentre stavano tornando a casa, esplosioni nei locali pubblici da loro frequentati e altro. L'obiettivo, abbastanza riuscito, era quello di far sentire insicuro il territorio occupato dai Nazisti e dai Fascisti. La risposta di questi era soprattutto terroristica: fucilare dieci prigionieri politici catturati precedentemente, che perlopiù non c'entravano nulla con l'attentato in questione (come nel caso dei prigionieri trucidati a Piazzale Loreto nell'Agosto 1944 ) oppure passare per le armi immediatamente chiunque fosse trovato con in tasca una pistola o armi non autorizzate.

Piefranco Mastalli, rappresentante dell'ANPI invitato alla conferenza, ha parlato in generale della disposizione geografica delle Brigate Rosselli e Issel, ricordando in particolare la cattura di molti partigiani in località La Pianca, la fucilazione di molti di loro a Barzio e a Introbio (il partigiano Mina) , soffermandosi sulla figura del prof. Francesco Magni, nato a Introbio nel 1920, risparmiato dalla fucilazione forse grazie all'intermediazione di autorità cattoliche.

Torturato come gli altri partigiani catturati i suoi compagni si sono domandati a lungo se "Francio" (il nome di battaglia di Magni) avesse rivelato particolari importanti, ma così probabilmente non era.
Rilasciato dai Fascisti, Magni tornò a studiare a Milano, all'Università Cattolica, dove si è laureato in Lettere all'inizio del 1945, iniziando poi la sua attività di insegnante presso il Collegio Arcivescovile di Porlezza.

"Attività che è durata solo due anni" ha ricordato Mastalli. " Infatti durante una nuotata nel Lago di Lugano, nell'agosto 1947, il Magni è improvvisamente sparito, forse annegato, ma il suo corpo non è stato mai ritrovato neanche dai sommozzatori. Qualcuno ha sospettato che fosse segretamente emigrato in Argentina".

Il prof. Angelo de Battista, già Preside dell'Istituto Badoni di Lecco, e direttore dell'Archivio Storico della Resistenza di Lecco, è invece partito da una domanda che da qualche tempo si stava facendo con i suoi studenti:" Ma chi erano effettivamente i Partigiani ?". Per rispondere al quesito ha fatto una ampia indagine presso l'Archivio di Stato di Como, dove ha trovato delle schede di molti partigiani, registrati poi anche dal CLN lombardo, individuando chi avesse effettivamente partecipato alla Resistenza: scoprendo per esempio che su circa 750 partecipanti individuati, ben un terzo era di origine valsassinese.

Molto folta la presenza di pubblico, a testimonianza che questi avvenimenti di un passato ormai lontano hanno però ancora oggi una certa rilevanza e riscuotono un certo interesse.

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Sabato, 20 Agosto 2022 06:57

NUOVO LIBRO SU GHISLANZONI

in Cultura

Siamo lieti e orgogliosi di comunicare la pubblicazione di un nuovo volume delle nostre Polyhistor Edizioni:

Antonio Ghislanzoni, Gli artisti da teatro. Romanzo, a cura di Franco Minonzio, Lecco, Polyhistor Edizioni, 2022, ("Cose del mondo ignoto. Collana di narrativa", 3), pp. V-LXXXVIII; 3-485 (ISBN: 9788894503760): eur. 25.00. E' acquistabile, oltre che direttamente in libreria, anche con carta di credito sui siti di Polyhistor Edizioni e di Parole nel tempo.
Gli artisti da teatro è il romanzo dei primi slanci d’amore e di un lento, atroce disincanto, delle ingannevoli insidie di un’arte ingenuamente sublimata e del suo disvelamento come umiliante meretricio: il romanzo del disordine e del rimorso, del dolore, della morte, del destino.

Pubblicato come appendice sulla rivista “Cosmorama pittorico” (1857-1859), Gli artisti da teatro vide la luce in prima edizione, completa e riveduta, a Milano, presso Daelli, nel 1865. Rappresentazione di un mondo, quello teatrale, che Ghislanzoni, già cantante lirico, conosceva dall’interno, questo romanzo sociale ne incardina ‘splendori e miserie’ su quella tragica storia d’amore. Pervaso da un’indignazione senza remore, questo feuilleton scapigliato, come è stato definito, dolorosamente registra - nel suo respiro europeo, nel suo ritmo quasi balzachiano - la caduta di tutte le illusioni.

Il romanzo, preceduto da un'ampia Introduzione che suggerisce le chiavi della sua riscoperta, verrà presentato tra breve, oltre che a Lecco, anche in altri luoghi significativi rispetto alla storia umana e artistica di Ghislanzoni e alle vicende narrate.

 

Libreria Parole nel tempo

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Sabato, 20 Agosto 2022 06:50

NUOVI CARABINIERI IN PROVINCIA DI LECCO

In questa settimana sono giunti, presso le Stazioni Carabinieri della provincia di Lecco, 26 carabinieri neopromossi, provenienti dalle Scuole Allievi Carabinieri.
I militari sono stati istruiti su un progetto formativo che, oltre a certificare, con il superamento di singoli esami, le competenze tecniche acquisite, ha fornito loro la capacità di utilizzarle al meglio, anche in situazione critiche. La formazione del Carabiniere, infatti, rappresenta per l’Arma una priorità al fine di preparare operatori competenti e capaci, non solo per applicare le norme, ma soprattutto per contribuire a mediare conflitti e garantire il consueto dialogo con il cittadino, nell’alveo della cd. “sicurezza partecipata”, soprattutto laddove l’Arma rappresenta l’unico presidio e riferimento per le comunità.

La scelta di destinare i giovani Carabinieri alle Stazioni ha come scopo pertanto anche quello di aumentare i servizi preventivi e la proiezione esterna, così da fornire una pronta ed efficace risposta ai cittadini.
In particolare, i 26 Carabinieri sono giunti: 4 a Lecco, 1 a Brivio, 4 a Calolziocorte, 2 a Colico, 1 ad Oggiono, 3 a Valmadrera, 4 a Merate, 5 a Casatenovo, 2 ad Olginate e si aggiungono al nuovo Comandante di Stazione CC di Olginate, giunto l’8 giugno u.s., che a breve sarà affiancato da un altro sottufficiale, ed al nuovo comandante della Stazione CC di Mandello del Lario, che giungerà a settembre.

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Venerdì, 19 Agosto 2022 09:13

UN APPELLO DEGLI SCIENZIATI SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Lettera aperta ai media italiani
Giornalisti, parlate di crisi climatica, delle sue cause e delle soluzioni.
Ne va del nostro futuro

È nostra responsabilità, come cittadini italiani e membri della comunità scientifica, avvertire nel modo più chiaro ed efficace possibile di ogni seria minaccia che riguarda le persone e il nostro Paese. È dovere dei giornalisti difendere il diritto all’informazione e diffondere notizie scientifiche verificate. Ondate di calore, siccità prolungate e incendi sono solo alcuni dei recenti gravi segnali dell’intensificarsi degli impatti dei cambiamenti climatici nei nostri territori. Tuttavia, le notizie diffuse dai media italiani mancano spesso di informare il pubblico sulle cause di questi eventi e le relative soluzioni. Questo nonostante il consenso della comunità scientifica sul legame tra l’aumento in frequenza e intensità di questi fenomeni e i cambiamenti climatici.

Tacere le vere cause dei sempre più frequenti e intensi eventi estremi che interessano il nostro pianeta e non spiegare quali sono le soluzioni per una risposta efficace rischia di alimentare l’inazione, la rassegnazione o la negazione della realtà, traducendosi in un aumento dei rischi per il presente e il futuro delle nostre comunità. Le soluzioni esistono già e necessitano di essere messe in campo con urgenza. Per agire servono volontà politica e dialogo, a tutti i livelli della società, riconoscendo che le cause del cambiamento climatico sono le emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili.

Il prossimo 25 settembre gli italiani voteranno per eleggere i propri rappresentanti in Parlamento. È importante, soprattutto in questo momento, che i cittadini partecipino al voto con la consapevolezza che il cambiamento climatico è una crisi che riguarda tutti i settori della società e che ha bisogno di essere affrontata dalla prossima legislatura con politiche proporzionate alla gravità del problema. Questi sono anche i messaggi di un recente appello rivolto ai partiti politici italiani pubblicato su La Repubblica Green&Blue.

Per queste ragioni, invitiamo tutti i media italiani a garantire una copertura dei temi legati alla crisi climatica e alla transizione ecologica avvalendosi di notizie scientifiche verificate, fonti qualificate ed evidenze solide. L’abitudine di presentare le questioni attinenti al clima dando spazio a voci “negazioniste” scientificamente errate è dannosa per il dibattito pubblico e offusca l’esistenza di un consenso scientifico sulle cause antropiche dell’attuale cambiamento climatico. Nel terzo volume del suo ultimo rapporto, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha ribadito la necessità di una immediata e consistente riduzione delle emissioni dei gas serra già in questo decennio e ha illustrato chiaramente, con una onesta esplicitazione delle incertezze, le opzioni più efficaci per centrare questi obiettivi, con riferimento ai settori dell’energia, dei trasporti, dell’edilizia, dell’industria e nella gestione delle foreste e dei suoli.

Siamo ancora in tempo per scegliere il nostro futuro climatico. Siamo ancora in tempo per scegliere un futuro sostenibile che metta al primo posto la sicurezza, la salute e il benessere delle persone, come previsto peraltro dai fondamentali obiettivi europei di riduzione delle emissioni del 55% al 2030 e di neutralità climatica al 2050. Possiamo farlo grazie a una corretta comunicazione, alla buona fede, e alla cooperazione tra noi tutti.

Promotore

Climate Media Center Italia

Firmatari

Davide Ascoli – Docente di Assestamento forestale e selvicoltura presso Università degli Studi di Torino

Roberto Buizza – Fisico presso Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa

Carlo Cacciamani – Direttore ItaliaMeteo

Luca Carra – Docente di Comunicazione dei cambiamenti climatici e della sostenibilità ai master di comunicazione della Sissa di Trieste e Macsis di Università di Milano-Bicocca

Carlo Carraro – Rettore Emerito e Docente di Economia Ambientale presso Università Ca’ Foscari, Venezia, Vice-Presidente IPCC WG III

Stefano Caserini – Docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici presso Politecnico di Milano

Claudio Cassardo – Docente di Fisica dell’atmosfera, clima e meteorologia presso Università degli Studi di Torino

Annalisa Cherchi – Prima ricercatrice presso Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR (ISAC-CNR) di Bologna, Lead Author AR6-IPCC

Lorenzo Ciccarese – Dirigente tecnologo presso Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), National Focal Point IPBES

Erika Coppola – Ricercatrice presso UNESCO-ICTP Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics di Trieste, Lead Author AR6-IPCC

Susanna Corti – Dirigente di ricerca presso Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR (ISAC-CNR) di Bologna, Lead Author AR6-IPCC

Maria Cristina Facchini – Direttrice Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC), CNR, Bologna

Sandro Fuzzi – Dirigente di ricerca presso Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR (ISAC-CNR) di Bologna, Lead Author AR6-IPCC

Serena Giacomin – Presidente di Italian Climate Network

Filippo Giorgi – Direttore Sezione di Scienze della Terra presso UNESCO-ICTP Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics di Trieste

Piero Lionello – Docente di Meteorologia e oceanografia fisica presso Università del Salento, Lead Author AR6-IPCC

Valter Maggi – Docente di Geografia fisica e geomorfologia presso Università degli Studi di Milano Bicocca

Luca Mercalli – Presidente Società Meteorologica Italiana, giornalista scientifico presso International Weather Forum

Renzo Motta – Presidente della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale

Elisa Palazzi – Docente di Fisica per il Sistema Terra e per il Mezzo Circumterrestre presso Università degli Studi di Torino

Claudia Tebaldi – Collaboratrice presso Climate Central, Lead Author AR6-IPCC

Giorgio Vacchiano – Docente di Gestione e pianificazione forestale presso Università degli Studi di Milano

Riccardo Valentini – Docente di Ecologia forestale presso Università della Tuscia, Presidente della Società Italiana per le Scienze del Clima

Elena Verdolini – Docente di Economia Politica presso Università degli Studi di Brescia, Senior Scientist presso RFF-CMCC European Institute on Economics and the Environment, Lead Author AR6-IPCC

Paolo Vineis – Docente di Epidemiologia ambientale presso Imperial College London

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Giovedì, 18 Agosto 2022 06:37

AL RIFUGIO FALC "IL GRANDE SENTIERO"

in Cultura

Si apre a Introbio, la storica rassegna cinematografica e culturale “Il Grande Sentiero. Habitat, culture, avventure”, organizzata dall’associazione bergamasca Laboratorio 80 e dedicata a montagna, viaggi e ambiente.

Alla 14esima edizione, si svolgerà a Bergamo e provincia fino al 5 settembre ma la prima serata è al Rifugio FALC: venerdì 19 agosto, alle ore 21, è prevista l’inaugurazione della manifestazione con la proiezione in quota del film Sogni di Grande Nord di Dario Acocella (Italia, 2021, 82’). Protagonista è lo scrittore di montagna Paolo Cognetti, in viaggio in compagnia dell'amico Nicola Magrin dalle Alpi all'Alaska: un’occasione per analizzare il rapporto tra uomo e natura ripercorrendo le parole di alcuni dei grandi maestri della letteratura americana.
Il film è preceduto dal cortometraggio Clair De Lune di Fabio Bozzetto e Diego Zucchi (Italia, 2022, 6'), ambientato in una foresta sempre più minacciata dalle attività umane. La serata è a partecipazione gratuita, organizzata in collaborazione con Libreria Palomar di Bergamo: prima di salire, gli spettatori potranno passare in libreria e regalare un libro al rifugio

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