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Lunedì, 08 Luglio 2024 16:49

DOMENICA PROSSIMA IL FESTIVAL "MUSICA SULL'ACQUA" FA TAPPA A VARENNA

in Cultura

Domenica 14 luglio alle 21.00, nella sala Fermi di Villa Monastero a Varenna, si terrà un concerto organizzato dall’associazione Colico Festival Musica sull’Acqua.

Il programma prevede:

  • Busch quintetto per saxofono e archi opera 34
  • Brahms quintetto per clarinetto e archi in si minore opera 115

Si esibiranno Roberto Armocida (saxofono), Anton Dressler (clarinetto), Gennaro Cardaropoli (violino), Sono Tokuda (violino), Simone Briatore (viola), Amalie Stalheim (violoncello).

La Provincia di Lecco anche quest’anno è lieta di ospitare questo importante appuntamento culturale, che avrà un notevole risvolto in termini di promozione culturale e marketing del territorio.

L’evento porterà a Varenna un pubblico di appassionati che potranno così godere di una serata musicale in una straordinaria cornice artistica e in un ambiente di grande fascino e bellezza.

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Lunedì, 08 Luglio 2024 13:59

QUELLA REGIA CHE NON C'E' MAI STATA, NON C'E' E NON CI SARA' MAI

In attesa che l'estate torni a fare l'estate e smetta di essere una pessima controfigura dell'autunno, c'è una ulteriore pioggia che è scesa su tutta la Valle: quella delle manifestazioni estive promosse nei vari comuni.

Ora, è bene chiarire subito che è bello e confortante vedere come un po' dappertutto ci siano volonterosi che, nonostante gli inghippi burocratici moltiplicatisi negli anni come, ad esempio, la compilazione (con relativo esborso) di quel riprovevole documento denominato SCIA anche solo per friggere due patatine e mettere su una piastra quattro luganeghe, dedichino il loro tempo a far passare in allegria quello (il tempo) degli altri, villeggianti o "locali" che siano.

E proprio per via dei balzelli e delle regole introdotte negli anni con la scusa di rendere più "sicure" (mah!) feste e sagre, questi volonterosi sono ormai da considerarsi quasi degli eroi appartenenti ad una specie che andrebbe protetta e non tartassata come invece avviene in nome di una presunta "legalità" che, invece, è un modo come un altro inventato dall'amministrazione italiota per finanziare enti sulla cui utilità e funzione permettetemi di avere qualche dubbio.

La premessa era necessaria perchè la medaglia, come al solito, ha due facce.

E se la prima è quella descritta sopra, la seconda rappresenta un territorio incapace da sempre di darsi una regia turistica adeguata; risultato: l'ipotetico turista per informarsi su quello che succede in giro dovrebbe districarsi tra una ventina di programmi, circa uno per ciascun paese, ammesso e non concesso che tutti questi programmi siano facilmente reperibili e consultabili.

Ma una regia turistica (a parte qualche sforzo tipo quello della rete di imprese Montagne Lago di Como sulla cui visibilità c'è ancora molto da lavorare nonostante l'impegno lodevole dei suoi responsabili) se vogliamo guardare la realtà in Valle non c'è mai stata, non c'è e, se ci guardiamo intorno prendendo atto della realtà, probabilmente non ci sarà mai: infatti, ognuno fa per sè e scrive sulla propria personalissima lavagna.

Una lavagna dove, alla fine, la famosa equazione del "tre" non tornerà mai.

In fondo non sarebbe difficile.

Basterebbe che a marzo tutti gli uomini di buona volontà che abitano il Condominio Valsassina si ritrovassero intorno ad un tavolo, mettessero lì le loro idee, sganciassero due lire e producessero un programma unico comprendente almeno (almeno!) le feste più importanti e significative, quelle "sicure", quelle "tradizionali", quelle che ogni anno sono lì ad aspettarci con la precisione di un orologio svizzero.

Invece, come tutti sappiamo e vediamo da sempre ognuno ha il suo bollettino, il suo sito, il suo "social", la sua bella locandina e il suo bel manifestino.

Metterli tutti assieme (con il criterio di cui sopra) è evidentemente troppo complicato.

Ieri, oggi e, volete scommetterci?, anche domani.

 

 

 

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Lunedì, 08 Luglio 2024 10:10

MALTEMPO: VIGILI DEL FUOCO IMPEGNATISSIMI NELLE ULTIME 24 ORE. FINO A VENERDI', PERO', DOVREBBE ESSERE ESTATE

Oltre che sulla "nuova" Lecco-Ballabio, i Vigili del Fuoco, a seguito delle intense precipitazioni di ieri e di questa notte hanno effettuato una ventina di interventi di soccorso urgente sul territorio provinciale per soccorso a persone, danni da allagamenti, piante pericolanti o cadute e smottamenti.

Stando alle previsioni il meteo dovrebbe concedere finalmente una tregua più lunga del solito (almeno riferendoci a quanto sta accadendo quest'anno) con giornate soleggiate e solo qualche possibile temporale fino a venerdì, mentre sabato dovrebbero tornare le piogge.

 

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Lunedì, 08 Luglio 2024 09:37

LA "NUOVA" LECCO-BALLABIO CHIUSA PER SMOTTAMENTI

Ci risiamo, e non è una novità. Alla vigilia della messa in funzione di semafori e movieri per consentire agli addetti di completare le opere in corso, la "nuova" Ballabio è stata ancora chiusa stamattina alle sette per dei detriti che sono scesi proprio in corrispondenza della frana del 2022 (a cui si riferisce la foto di copertina) poco prima del Passo del Lupo.

Al lavoro i tecnici di Anas, le forze dell'ordine e i Vigili del Fuoco che doranno capire come rimediare e quando dare l'assenso alla riapertura della strada. Nel frattempo il traffico è deviato sulla "vecchia" Ballabio con inevitabili rallentamenti.

Come avviene in questi (frequenti) casi, pattuglie della polizia locale di Lecco regolano il traffico sia a Malavedo che dopo la rotonda di San Giovanni a salire.

 

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Domenica, 07 Luglio 2024 06:59

DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA 7ª DOPO PENTECOSTE

in Cultura

Io ho vinto il mondo. Come vince Gesù? Forse i discepoli avevano lasciato intendere a Gesù che non vedevano l’ora di vederlo vincitore sul male e su tutti coloro che lo compivano e che seminavano dolore, paura, disperazione nel mondo. Scopriranno e capiranno (chissà se è già capitato anche a noi) che invece Gesù vince amando, donando, consegnandosi. Vince sul legno della croce. Vince nella fedeltà a un amore che è più forte di ogni avversità, ogni violenza, ogni nemico. Perdendosi vince, abbandonandosi vince, perdonando vince. Nel brano di Paolo possiamo trovare descritto tutto ciò che minaccia l’amore ma che assolutamente non riesce a vincerlo. Per questo la sua vittoria dona pace. Se vince l’amore non c’è più alcun spazio per la vendetta, per l’ossessione del riscatto, c’è davvero la pace. Gesù vince perché non ha nulla a che fare con la sete del dominio, l’ossessione dell’avere sempre di più e dell’apparire, il desiderio del successo e dei privilegi. La vittoria è sulla croce, nella logica della croce. Quando parla ai suoi discepoli Gesù la vede davanti a se e la vede come manifestazione vera e incontestabile della Gloria di Dio. Sulla croce potrà rivelare in modo inequivocabile che Dio vuole dare all’uomo vita, gioia, pace. Non è un Dio geloso del suo potere e invidioso della felicità degli uomini.

Come discepoli è buona cosa chiederci: e noi? noi quando vinciamo? Su cosa possiamo contare per vincere il mondo? La nostra vittoria, la nostra forza, la nostra sicurezza stanno tutte nel cercare di vivere profondamente la certezza che tra noi e Dio c’è un legame d’amore che niente e nessuno potrà mai strappare. La nostra vittoria sul mondo sta anche tutta nel cercare di compiere scelte concrete e quotidiane di impegno in favore di tutti coloro che sembrano soccombere sotto le forze tremende del mondo al servizio dell’avere, dell’apparire e del potere.

Dobbiamo innamorarci delle parole di Paolo ai Cristiani di Roma che ci vengono proposte nella seconda lettura di domenica prossima e recitarle, cantarle con tutto il cuore:

“Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi! Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? …Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore”.

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Domenica, 07 Luglio 2024 06:17

IL MONASTERO DEL CANTELLO, LUOGO DI SPIRITUALITA' E MISERICORDIA

E' dal 1407, da quando Santa Guarisca Arrigoni fondò il Monastero del Cantello, di cui resta qualche rudere nel grande giardino che adesso circonda la bella Casa Paolo VI, che questa zona della Valsassina è dedicata alla accoglienza, alla spiritualità, all'aiuto verso i poveri ma anche alla ricerca di sè stessi.

Sono questi i concetti più volte ripetuti, in una bellissima prolusione introduttiva che ha letteralmente incantato i numerosi soci della Unitre Valsassina arrivati qui sopra, che ha ben spiegato Don Franco Provelli, 83 anni, già responsabile del settore educativo dei nuovi Sacerdoti della Diocesi di Milano, arrivato a Concenedo nel 2008, quando la Casa era stata abbandonata da diversi anni e anche un po' malridotta.

"L'abbiamo rimessa in sesto anche con l'aiuto di tanti benemeriti sostenitori" - ha detto don Franco, anche se ancora oggi ci sarebbe bisogno di rinnovare l'impianto elettrico.
Ma qual è lo scopo di questa "Casa" , una volta intitolata "Casa del Clero", che sembrava riservata a sacerdoti anziani e in pensione, ma che invece è rivolta a tutti , tanto che don Franco l'ha ribattezzata "Casa Paolo VI" ?

"La caratteristica di questa casa è la pace, il silenzio, la serenità: qui chi vuole può venire anche per diversi giorni, e trovare la pace e la tranquillità per riposare ma soprattutto per ritrovare sé stesso, la sua spiritualità interiore".
Ad affiancarlo Don Stefano Colombo, 62 anni, già responsabile oratoriano di Lissone, come ha ricordato una socia dell'Unitre proveniente dalla Brianza, il quale
da due anni aiuta Don Franco nell'impegno quotidiano di gestire la struttura, insieme ai cuochi e a una quarantina di volontari.

Perché è stata dedicata a Paolo VI ? Qui Don Franco ha ricordato un episodio davvero interessante: "Quando era il Cardinale di Milano Giovanni Maria Montini, lui amava moltissimo questa zona della Valsassina. E' stato proprio lui a raccomandarsi di costruire un bell'edificio che valorizzasse la zona dove sorgeva l'antico Monastero di Guarisca".

Con la collaborazione dell'allora neo Parroco di Barzio, Don Alfredo Comi, andato più volte in Arcivescovado per sollecitare il progetto, negli anni '60 è stata costruita questa bella dimora "che ha 17 camere e un grande giardino intorno".

Poi Montini è diventato Papa, e non ha più avuto la possibilità di tornare in Valsassina.

"Poi però una volta Papa Paolo VI, mentre in piazza del Vaticano stava girando con la "sedia gestatoria" sollevata da robusti portatori (all'epoca non esisteva la "papa mobile") a un certo punto si ferma perché mi riconosce - dice ancora Don Franco - e riconosce altri prelati valsassinesi in visita a Roma".
Fa fermare la sedia e si rivolge a noi, e la prima cosa che ci chiede è stata: "Come va il progetto del Cantello ?" .
"Questo per dimostrare che a quel progetto ci teneva eccome: tanto è vero che la Casa è disseminata dappertutto da oggetti e da regali provenienti proprio dal Vaticano, che Papa Paolo VI ci ha fatto recapitare".

Don Stefano invece è l'anima creativa del gruppo: suona benissimo la chitarra (anche canzoni di Chiesa composte da lui) e disegna quadri e icone a tema religioso.
Una rappresenta un deserto, dentro cui però delle pietre a forma di Chiesa contengono orme e tracce di chi vi è passato e ha ritrovato la sua leggerezza.
Un'altra Gesù che porta la croce, aiutato da Simone di Cirene. Nella raffigurazione in legno però volutamente non si capisce chi sia Gesù e chi il Cireneo.

"Il mio concetto è semplice" ha ribadito don Stefano " e mi piace molto una frase detta da qualche sociologo: "Vuoi essere egoista ? Fai del bene agli altri" . Fare del bene è l'unico modo per sentirsi contenti e realizzati nella vita" .

Il terzo quadro illustrato da Don Stefano rappresenta Gesù con le stimmate in mezzo ai discepoli suoi amici, compreso San Tommaso, dopo la Resurrezione.

Insomma una visita molto interessante, che ha fatto scoprire una realtà poco nota ma sicuramente molto lodevole in Valsassina, che speriamo possa andare sempre più avanti con il contributo di tutti !

Enrico Baroncelli

 

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Sabato, 06 Luglio 2024 14:39

DOMANI IL COE RICORDA IL FONDATORE DON FRANCESCO PEDRETTI

Per ricordare il Fondatore Don Francesco Pedretti (Albairate 10.04.1922 – Barzio 9.07.1999) nel 25° Anniversario della morte, domenica 7 luglio 2024 a Barzio il COE ha organizzato una giornata a lui dedicata.

Alle ore 10.30 presso la Chiesa di Sant’Alessandro si terrà la Santa Messa presieduta da Mons. Monsignor Gianni Cesena, Vicario Episcopale per la zona pastorale III, animata dal Coro Elikya.

A seguire, un momento conviviale presso la casa di Barzio.

Per una migliore organizzazione è richiesto di confermare la presenza alla giornata di domenica 7 luglio 2024 contattando:

Rosa Scandella
Vice Presidente Ass. COE 
338 6213043 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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