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Venerdì, 26 Aprile 2024 07:32

UNITRE VALSASSINA: UNA RIFLESSIONE SULLA RESISTENZA CON PIERFRANCO MASTALLI

Una riflessione sugli avvenimenti più importanti della Resistenza nel territorio lecchese è quella che si è svolta mercoledi 24 aprile, organizzata dalla Università della Terza Età Valsassina, in un dialogo tra Enrico Baroncelli e Pierfranco Mastalli, esponente lecchese dell'Anpi e di Legambiente, ma con origini introbiesi.

Baroncelli ha ricordato come sia stato grazie proprio alla Resistenza, e alla presenza di quello che restava dell' Esercito Regio a fianco degli Alleati dal Settembre 1943, che l'Italia ha potuto sedersi al travolo delle trattative, dopo la fine della II Guerra Mondiale, non come nazione sconfitta, come invece la Germania, ma come nazione cobelligerante, limitando così i danni territoriali conseguenti (per esempio la restituzione di Trieste, prima affidata alla Jugoslavia).

Mastalli ha rammentato l'organizzazione delle Brigate della Resistenza nel territorio lariano, dalla Divisione Garibaldi alle Brigate Rosselli e Puecher.
E' stato ricordato uno degli avvenimenti più significativi, come l'attacco alla colonia estiva di Ballabio, diventata sede della GNR fascista, attacco conclusosi tragicamente con la ritirata dei partigiani e la morte di Ambrogio Confalonieri. Ha fatto poi vedere le immagini dei rifugi in Val Biandino bruciati dai Tedeschi, per evitare fossero utilizzati dai partigiani, compresa però la Chiesa della Madonna della Neve. Si è poi parlato di Francesco Magni, catturato insieme ad altri partigiani in una Baita, ma a cui è stata risparmiata la vita (gli altri sono stati fucilati), subendo però torture affinchè svelasse le posizioni dei suoi compagni.
Magni è poi scomparso improvvisamente durante una nuotata nel Lago di Porlezza nel 1947.

Baroncelli ha poi infine ricordato la situazione generale degli ultimi terribili anni di guerra: dai Decreti del Maresciallo Rodolfo Graziani del 1943-44, che imponeva ai giovani di arruolarsi nell' esercito di Salò, pena la fucilazione propria o dei loro parenti, alla fuga di Mussolini verso Como e Dongo, dove sarà catturato.

Ricordiamo invece i nuovi incontri previsti per settimana prossima: Lunedi 29 Aprile la terza e conclusiva parte dell'interessantissimo incontro con la Professoressa Chiara de Lorenzo, sempre sugli alimenti ideali per una "Dieta e Salute".
Venerdi 3 Maggio invece Valentina Murcias, specializzata sull'argomento della Caccia alle Streghe, parlerà più in generale del Medio Evo in Italia e della alimentazione in quei lontani tempi. Appuntamento quindi sempre nella sede della Comunità Montana, dalle ore 16 alle 18 con i prossimi incontri.
Ricordiamo che sul sito www.unitervalsassina.it sono già inseriti gli incontri previsti per i mesi di Maggio e Giugno , e altri ancora se ne aggiungeranno : davvero molte le proposte di collaborazione pervenute all'Unitre Valsassina, per un'estate che sarà sicuramente ricca di incontri e iniziative interessanti.

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Giovedì, 25 Aprile 2024 18:01

CSC CORTENOVA: LE RAGAZZE DELLA PALLAVOLO IN TRASFERTA A CESENATICO PER "SPORT IN FESTA"

in Sport

Quattro squadre della sezione pallavolo del CSC Cortenova parteciperanno da oggi a domenica all'edizione 2024 di Sport in Festa, il meeting polisportivo organizzato dal Comitato Regionale lombardo del C.S.I.

Con alla guida la loro responsabile Cinzia Mascheri atlete e accompagnatori sono partiti questa mattina di buon'ora verso la riviera adriatica dove saranno impegnate in una serie di incontri ma, soprattutto, avranno tante occasioni di condivisione e amicizia.

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"Il Meeting Polisportivo - come scive il CSI - si delinea come una Festa dello Sport in cui gli atleti, oltre a confrontarsi nelle gare della disciplina sportiva di appartenenza, possono vivere un'esperienza che permetta loro di mettersi in gioco in attività di carattere polivalente, momenti di crescita personale e di condivisione. Il programma e le regole della manifestazione sono pensati per esaltare i valori che lo sport potrebbe veicolare, ma che spesso nell'attività ordinaria passano in secondo piano".

"Infatti, alcuni aspetti caratterizzanti la Festa Polisportiva sono i seguenti. La classifica: Per determinare la classifica finale della festa si procederà ad assegnare ad ogni squadra un punteggio risultante dalla somma dei punti ottenuti negli sport di squadra, negli sport complementari e nella partecipazione, detratta dagli eventuali punti disciplina. Verranno premiate le prime quattro squadre classificate di ogni torneo. I momenti associativi: Durante i quattro giorni verranno proposte attività che permettano agli atleti, allenatori e dirigenti di sperimentare la bellezza e la ricchezza di essere parte attiva della nostra Associazione. La S. Messa: Il CSI promuove uno sport quale momento di educazione, di crescita, di impegno e di aggregazione sociale ispirato alla visione cristiana dell'uomo. La celebrazione della Santa Messa sarà l’occasione per ringraziare il Signore della vita e riflettere insieme sui valori della nostra missione sportiva. Doneremo anche le nostre offerte a sostegno della pratica sportiva di chi vive in difficili contesti sociali e non ha le possibilità economiche per vivere la gioia dello sport".

La sezione Pallavolo del CSC Cortenova conta oggi circa 90 tra giocatrici e tecnici con sei squadre impegnate nei vari campionati che il prossimo anno, vista l'affluenza di ragazze, diventeranno probabilmente sette.

 

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Giovedì, 25 Aprile 2024 17:29

25 APRILE: IL TESTO DEL DISCORSO PRONUNCIATO OGGI A INTROBIO DALLA PROF. TERESA CASSANI

Porto alle Autorità civili, religiose e militari e a tutti gli uomini e le donne che ci onorano della loro presenza, i saluti dell’Anpi provinciale e il ringraziamento per essere qui a festeggiare il 79° compleanno dell’Italia libera e democratica.

Ricordo che assume un valore particolare qui a Introbio dove, il 15 ottobre 1944, in questo luogo, è avvenuto un grave eccidio, con la fucilazione di 6 partigiani e di altri 4 caduti su questi monti.

Ricordo inoltre che 15 introbiesi sono stati deportati in Germania e che uno dei quali, Tantardini Abramo di Paolo, è morto nel lager nazista.

Che il cielo di Introbio non veda mai più simili orrori!

Per l’Anpi, celebrare il 25 aprile è occasione di memoria, ma anche un momento del presente, in cui cerchiamo, tra i lasciti della Resistenza, la bussola che ci indichi la strada in un mondo complesso e difficile.

Quella bussola è la Costituzione Repubblicana, frutto della Resistenza e del successivo confronto tra le diverse culture che l’hanno ispirata: quella cattolico-popolare, quella socialista e comunista, quella liberale e repubblicana.

Oggi, purtroppo, vediamo messo in discussione l’impianto della nostra Legge fondamentale che ha dato vita alla Repubblica, una e indivisibile, fondata sul lavoro (art.1) e sulla pari dignità sociale delle persone, che la Repubblica stessa si impegna a garantire (art.3).

La nostra Costituzione prevede un Parlamento rappresentativo e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica attraverso i partiti e le associazioni.

A tutti naturalmente interessa che il Parlamento sia efficiente e i governi siano stabili, ma questi risultati si possono raggiungere senza stravolgere la Costituzione; basterebbe introdurre il meccanismo della cosiddetta sfiducia costruttiva.

Dobbiamo dunque attuare e non indebolire la nostra Costituzione.

Anche perché, tra i suoi valori c’è quello che oggi è il più necessario: il valore della pace.

Oggi purtroppo il mondo è funestato da molte guerre e due sono sulla porta di casa, in Ucraina e in Palestina.

L’Anpi ha condannato l’aggressione armata della Russia e riconosce all’ Ucraina il diritto di difendersi; allo stesso modo ha condannato l’azione di Hamas contro i civili israeliani, riconosce il diritto a Israele di esistere e pensa che il diritto a una terra su cui vivere liberi vada riconosciuto anche al popolo palestinese, come l’ONU ha stabilito già dal 1948.

Da sempre l’Anpi è in prima fila a condannare la guerra e a chiedere la pace.

Una scelta che non deve stupire, perché se è vero che la Resistenza è stata anche armata, è altrettanto vero che la guerra non l’hanno proclamata i partigiani ma c’era già, scatenata dal nazismo e dal fascismo, con le guerre di aggressione in Europa, Africa e Asia e che la libertà e la pace sono state le principali aspirazioni degli uomini e delle donne della Resistenza.

Basti un esempio: nel marzo del 1944, il grande sciopero proclamato dal sindacato clandestino in tutta l’Italia occupata aveva due grandi richieste: il miglioramento delle condizioni di lavoro e di salario e la fine della guerra.

Il 16 maggio 1945 i sopravvissuti del lager di Mauthausen, che provenivano da molti paesi europei, tra cui il nostro, diffusero un appello intitolato: “Aiutateci a costruire il mondo degli uomini liberi” In quell’appello scrissero, tra l’altro, queste parole: “la pluriennale permanenza nel lager ha rafforzato in noi la consapevolezza del valore della fratellanza tra i popoli. (...) Dopo aver ritrovato la nostra libertà (...) nel ricordo dei milioni di fratelli assassinati dal nazifascismo vogliamo (...) percorrere una strada comune: quella della pace e della libertà per tutti i popoli e del rispetto reciproco nella grande opera di costruzione di un mondo nuovo, libero, giusto per tutti.”

Su queste fondamenta l’Italia democratica e antifascista ha proclamato il valore etico e politico della pace nell’articolo 11 della Costituzione repubblicana, che dice: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

E’ con questo spirito che oggi l’Anpi chiede “Cessate il fuoco, ovunque” e che vengano avviate trattative per far tacere le armi.

Nessuno si illude che sia una cosa semplice, ma non è accettabile che l’Europa non ci provi nemmeno; la nostra Europa, nata nel segno della pace, dello sviluppo, della collaborazione tra i popoli non può rassegnarsi al ritorno delle divisioni, dei rancori e dei nazionalismi aggressivi, ma deve essere levatrice di un nuovo ordine mondiale aperto e multipolare.

E’ questa la strada da seguire; non quella di aumentare le spese militari, di tornare alla guerra fredda, alla divisione del mondo in campi contrapposti, di impiegare per strumenti di morte risorse che devono invece servire al progresso sociale, a rendere meno precario il lavoro, a salvaguardare l’ambiente, a promuovere la salute, a rafforzare l’istruzione.

La Resistenza e la Costituzione ci parlano di una democrazia fondata sulla cittadinanza attiva, sul rispetto delle persone, sul diritto internazionale, sulla pace tra i popoli.

Andiamo in Europa con la nostra Costituzione, con l’articolo 3, con l’articolo 11 e chiediamo che diventino il fondamento di un’Europa aperta, capace di realizzare gli ideali per cui hanno combattuto i partigiani in Italia e in altri Paesi europei.

In questo 25 aprile l’Anpi fa un appello: non cediamo a chi ci dice che la guerra è inevitabile, ma facciamo rivivere la speranza in un mondo migliore, unito nella ricerca di una buona convivenza tra i popoli, fondata anche sull’equa distribuzione delle risorse. La piena attuazione della Costituzione è il vero programma di rinascita dell’Italia. E’ così che oggi possiamo onorare la nostra Liberazione dal fascismo e offrire al mondo la parte migliore della nostra storia civile.

VIVA L’ITALIA, VIVA LA COSTITUZIONE, VIVA IL 25 APRILE

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Giovedì, 25 Aprile 2024 15:48

GRANDE PARTECIPAZIONE AL 25 APRILE DI INTROBIO

Grande partecipazione questa mattina alla commemorazione della Festa della Liberazione a Introbio, tra i luoghi simbolo della resistenza partigiana visti i numerosi accadimenti ad essa collegati che hanno avuto come teatro il suo territorio.

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La cerimonia è stata preceduta da una S. Messa al cimitero ed è proseguita intorno al cippo che ricorda i fucilati di Introbio, stele che non riporta solo i nomi dei sei partigiani ma anche quello di Angelo Magni, ucciso sulle pendici della Grigna il sei agosto 1944, di due caduti durante i combattimenti in Biandino, Guerino Besana e Giuseppe Trezza, e Giovanni Ferrara ucciso ai Piani di Bobbio.

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Dopo l'alzabandiera a cura del Gruppo Alpini, ha preso la parola il Sindaco Adriano Airoldi che ha sottolineato l'importanza del ricordo e della riconoscenza verso chi ha dato la vita per la libertà di tutti, estendendo il concetto anche a tutti coloro che anche oggi si mettono al servizio del prossimo come, ad esempio, i volontari del Soccorso Centro Valsassina presenti.

La Prof. Teresa Cassani ha poi letto il messaggio dell'ANPI e, infine, alcuni alunni della Scuola Elementare Cademartori hanno chiuso la mattinata con alcuni brani dedicati alla pace e alla libertà e deponendo un omaggio floreale al cippo.

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Giovedì, 25 Aprile 2024 15:42

ALTRO SUCCESSO PER L'INTROBIESE MARTINA FUMAGALLI NEL DOWNHILL

in Sport

Le rive del Lago di Garda, nello specifico lo splendido paese di Toscolano Maderno (BS), sono state nuovamente teatro della competizione di Urban Downhill Mad Of Lake giunta alla nona edizione, la gara di apertura della stagione gravity DH per il team Honda DownhillHer Scott.

Grande successo per Martina Fumagalli, che ottiene il primo posto nella categoria Master Donne per il terzo anno consecutivo e si conferma l’atleta da battere nelle impervie viuzze gardesane. Una qualifica conservativa, le permette di risparmiare energie per la gara della Domenica, energie necessarie per affrontare i numerosi rilanci e tratti “pedalati” e abbassare il tempo di gara di diversi secondi.

"È sempre bello  - ha detto Martina - tornare dagli amici di Toscolano per la prima gara della stagione anche se atipica rispetto a quanto sono abituata. È un po’ difficile adattarsi psicologicamente alle strutture artificiali e al terreno che alterna il cemento all’asfalto a piccoli tratti offroad. Una volta trovata la giusta velocità, mi sono divertita davvero gareggiando tra il folto e calorosissimo pubblico!" 

Martina

 

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Giovedì, 25 Aprile 2024 12:51

VILLA SERENA IN FESTA PER I CENT'ANNI DI IOLE ROSSI

Ieri, 24 aprile, a Introbio in Villa Serena è stata una giornata di grandi festeggiamenti per il traguardo dei cent'anni raggiunto dalla signora Iole Rossi, originaria di Barzio.

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Per l'occasione le educatrici della Cooperativa Sineresi, in collaborazione con la direzione e il personale della struttura e anche con parenti ed amici dell'ospite, le hanno organizzato un pomeriggio spensierato con canti, balli ed uno spettacolo di magia, concludendo con una fetta di torta per coronare la festa.

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Non è mancata la presenza del primo cittadino barziese, Giovanni Arrigoni Battaia, il quale, accompagnato dall'assessore Giovanna Piloni, ha portato i saluti e gli auguri a nome di tutta la comunità di Barzio.

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Giovedì, 25 Aprile 2024 08:14

LA PRINCIPALE CARATTERISTICA DEL FASCISMO ? LA CIALTRONERIA !

in Cultura

Non sono molto d'accordo con le affermazioni di Antonio Scurati sul Fascismo, e sul conseguente accesissimo dibattito che, ormai ogni anno in occasione del 25 Aprile si apre nel "teatrino della politica" italiana.
Secondo l'autore della ottima trilogia su Mussolini la caratteristica principale del Fascismo è stata la violenza: dalle Squadre d'Azione alle rappresaglie contro i Partigiani nel 1943-44. Si, certo, la violenza è stata un elemento innegabile del Fascismo, e anche della sua affermazione negli anni 1921-22.

Però secondo me - e io sono un professore di Storia che da più di 20 anni ormai non legge quasi altro che libri sul Fascismo e la II Guerra Mondiale - non è quella la sua principale fisionomia.
Quale allora la sua caratteristica ? A mio parere la CIALTRONERIA. E' un termine poco aulico, forse un po' dialettale e popolare, ma non me ne viene in mente uno migliore per definirlo.
Il Fascismo fu soprattutto un movimento di cialtroni, di scarsa cultura economica e di scarsa qualità, che dominò l'Italia per venti anni, con arroganza stupida e anche violenza, portandola ad un inevitabile disastro.

Mussolini stesso era un uomo che fino al 1914 apparteneva all'Estrema Sinistra (Massimalisti) : fu nominato Direttore dell'Avanti a Milano nel 1913 perchè lui , più volte arrestato dai Carabinieri (con cui non ebbe mai un buon rapporto, lo arrestarono anche il 25 Luglio del 1943) era bravo a discettare di "dittatura del Proletariato" ed altre amenità del genere.
Fu letteralmente buttato fuori dal Partito Socialista quando si schierò a favore degli Interventisti nella I Guerra Mondiale, e questa umiliazione gli bruciò per tutta la vita, come giustamente hanno scritto sia Scurati che Antonio Pennacchi, l'autore del "FascioComunista".

Prima del Fascismo alla guida della politica italiana c'era gente seria, alcuni anche parecchio reazionari (Liberali di Destra, oggi li definiremmo, come Pelloux, lo stesso Crispi, che pue era stato un Garibaldino,) ma in ogni caso preparata : molti provenivano dalla scuola amministrativa torinese e sabauda.
L'ineguagliabile Quintino Sella, che unificò l'economia italiana sollevandola dal deficit, Gaetano Romagnosi, il professore di Diritto che unificò le diverse legislazioni degli Stati pre-unitari, il toscano Barone Ricasoli, per non parlare di Giovanni Giolitti, che sarà anche stato il "Ministro della malavita", come aveva scritto Salvemini, ma introdusse delle Riforme sociali profonde e benefiche, a favore dei lavoratori.

Dopo il 1922 quella che si affermò invece era una classe dirigente molto mediocre e raffazzonata, desiderosa solo di arricchirsi anche con la violenza, che non aveva alcuna ideologia politica precisa : lo stesso Mussolini scrisse solo nel 1933 per l'Enciclopedia Treccani una definizione socio-politica del Fascismo, ma fino allora ideologicamente si era barcamenato in modo abbastanza confuso. Il programma fondativo di Piazza San Sepolcro del 1919 ad esempio prevedeva la nazionalizzazione delle Banche, dei Beni della Chiesa e forti limitazioni alla proprietà privata.
Dopo la Marcia su Roma (anche questa una manifestazione "cialtronesca", Alberto Moravia che la vide da giovane l'aveva paragonata a una "sfilata di cacciatori" male armati e disorganizzati) si affermò una classe dirigente di cultura mediocrissima e soprattutto avida.

Tutta l'azione politica di Mussolini fu sostanzialmente casuale: soprattutto il suo avvicinamento alla Germania di Hitler nel 1936, dopo le "inique sanzioni" comminate dalla Società delle Nazioni all'Italia a causa dell'aggressione all'Etiopia.
Per venti anni l'unica cosa che gli interessava era la propaganda, elargita a mani basse dal Minculpop: tutto doveva essere non solo controllato dal Governo fascista, ma doveva servire alla mitizzazione del "Duce". Tangenti, affari loschi e corruzione nel frattempo prosperavano, nell'asservimento e controllo della Stampa e degli organi di informazione all'epoca esistenti.
Il massimo della "cialtroneria" naturalmente fu l'intervento dell'Italia nella II Guerra mondiale, dopo quasi un anno di dubbiosi ripensamenti (la "non belligeranza").
Dopo venti anni che parlava dell'"Impero Romano" da eguagliare, della grande "potenza" dell'Italia, l'Esercito Italiano giunse alla prova del fuoco completamente impreparato. La flotta mancava di portaerei (Mussolini cominciò a pensarci nel 1941) e sulle navi mancavano i radar, che invece Inglesi e Tedeschi avevano, causa di micidiali sconfitte a Capo Matapan, Punta Stilo ecc. ecc.
Gli Alpini venivano mandati in Russia , e prima in Grecia, con le "scarpe di cartone". E molti altri esempi si potrebbero fare

L'organizzazione era totalmente carente e "cialtronesca" : un governante con un minimo di cultura politica estera ad esempio sarebbe stato ben lontano dai Balcani, da sempre considerati la "polveriera d'Europa" (l'attentato di Sarajevo fu la scintilla della I Guerra Mondiale). Mussolini invece vi si immerse a capofitto, attaccando prima la Grecia e poi la Jugoslavia, causando gravi difficoltà ai Tedeschi, che dovettero correre in soccorso degli Italiani e rimandando disastrosamente l'inizio dell'attacco alla Russia ("Operazione Barbarossa") alla fine del Giugno 1941.
Mussolini fu senz'altro il peggior alleato che Hitler potesse avere, e questo gli venne anche rinfacciato negli ultimi incontri tra i due dittatori nel 1945.

Mentre i poveri ed eroici soldati italiani morivano ad El Alamein, Mussolini si comprava la terza villa a Riccione, pensando alle sue lussuose vacanze.
Farinacci, Pavolini, tutti gli alti gerarchi del Fascismo si erano arricchiti a spese del popolo italiano. Una classe dirigente avida e brutale, con scarissima preparazione politica.
"Cialtronesca" , appunto. Questa l'eredità che il Fascismo ha lasciato agli Italiani. Pensare che i problemi si potessero risolvere senza avere una preparazione specifica, senza una cultura o una "visione" politica, lasciandosi guidare dal caso del "giorno per giorno".
Una eredità di cui subiamo le conseguenze ancora oggi. Mandare al Governo persone poco preparate e di scarsa qualità può avere conseguenze disastrose: questa la principale lezione che il Fascismo ci lascia. Il resto sono chiacchere .

Enrico Baroncelli

 

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Mercoledì, 24 Aprile 2024 16:20

RIAPERTO IL PONTE SULLO SPRIZZOTTOLO DOPO L'INTERVENTO DEL COMUNE DI INTROBIO

Riaperto dopo alcune settimane il ponte della ciclopedonale allo Sprizzottolo. La chiusura era stata disposta con ordinanza dal comune di Introbio in quanto si erano evidenziate delle criticità nella stabilità del manufatto.

Ora, dopo aver provveduto ad un intervento di sostegno ed alla riparazione di alcune parti evidentemente ammalorate, il passaggio è stato ripristinato.

"Ritenevamo opportuno - fanno sapere da Villa Migliavacca - verificare quali interventi fossero indispensabili per una riapertura in sicurezza e confrontarci, cosa che è avvenuta costruttivamente, anche con la Comunità Montana sul da farsi. Volevamo però anche cercare di restituire prima possibile il ponte ai tanti fruitori della ciclopedonale e così abbiamo posto in essere quelle misure che lo potessero rendere transitabile".

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La cosa, però, non finisce qui perchè non appena verranno disponibili i fondi del bando Valli Prealpine assegnati alla Comunità Montana c'è la volontà dell'Ente di studiare un'alternativa al ponte che risolverebbe definitivamente il problema.

Più in generale, la Comunità Montana sta predisponendo un accordo con tutti i comuni interessati per la manutenzione della ciclopedonale nella sua intierezza. Un obiettivo atteso da tempo e improcrastinabile per quella che è diventata negli anni la splendida "spina dorsale" turistica della Valsassina.

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Mercoledì, 24 Aprile 2024 13:16

PRESENTATA A BARZIO LA TAPPA VALSASSINESE DEL MONDIALE TRIAL

in Sport

Presentato lunedì in Comunità Montana l'evento sportivo più importante dell'anno per quanto riguarda la Valsassina.

La tappa italiana del Mondiale Trial 2024, come noto, avrà come sua sede Cortenova (presente il sindaco Sergio Galperti) e come organizzatore (una prima volta assoluta) il M.C. Valsassina Vittorio Ciresa presieduto da Daniele Gilardi.

La manifestazione si svolgerà tra il 14 e il 16 giugno prossimi ed avrà come fulcro la struttura del Centro Sportivo Todeschini con le varie prove che si disputeranno sul territorio comunale, già rodato in occasione di numerose gare di trial ivi compreso l'Europeo.

La presentazione ha visto la partecipazione del sottosegretario allo sport e giovani della Regione, Lara Magoni, mentre gli interventi sono stati coordinati dal giornalista Oscar Malugani, vera e propria enciclopedia del motorismo non solo lecchese.

La Valsassina, come gli appassionati sanno bene, è stata una delle culle della specialità grazie a personaggi che hanno lasciato un segno indelebile nella storia di questo sport come, ad esempio, Vittorio Ciresa, Gianvittorio Malugani, Vittorio Artusi, Lino Malugani, Teto Adamoli (primo italiano a guadagnare punti in un mondiale), Pietro Agostoni, Attilio Artusi e motli altri ancora fino ad arrivare ai giorni nostri con il fenomeno Matteo Grattarola, l'azzurro più vincente in assoluto.

La passione per il trial, vale la pena ricordarlo, fece nascere un'azienda come la HM Moto che ha collezionato negli anni una infinità di titoli italiani e mondiali portando in giro per il mondo un po' di Valsassina.

Il protagonista più atteso, in ogni caso, sarà proprio Matteo Grattarola per sostenere il quale i tanti e caldissimi tifosi si stanno già organizzando. 

Non solo il "Gratta", però, visto che dal Lecchese arriveranno anche Luca Petrella, Lorenzo Gandola e Mattia Spreafico, tre piloti che stanno mettendosi in grande evidenza alle spalle di colui che attualmente sembra, in Italia, ancora un passo avanti rispetto a tutti.

 

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