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Giovedì, 25 Aprile 2024 08:14

LA PRINCIPALE CARATTERISTICA DEL FASCISMO ? LA CIALTRONERIA !

in Cultura

Non sono molto d'accordo con le affermazioni di Antonio Scurati sul Fascismo, e sul conseguente accesissimo dibattito che, ormai ogni anno in occasione del 25 Aprile si apre nel "teatrino della politica" italiana.
Secondo l'autore della ottima trilogia su Mussolini la caratteristica principale del Fascismo è stata la violenza: dalle Squadre d'Azione alle rappresaglie contro i Partigiani nel 1943-44. Si, certo, la violenza è stata un elemento innegabile del Fascismo, e anche della sua affermazione negli anni 1921-22.

Però secondo me - e io sono un professore di Storia che da più di 20 anni ormai non legge quasi altro che libri sul Fascismo e la II Guerra Mondiale - non è quella la sua principale fisionomia.
Quale allora la sua caratteristica ? A mio parere la CIALTRONERIA. E' un termine poco aulico, forse un po' dialettale e popolare, ma non me ne viene in mente uno migliore per definirlo.
Il Fascismo fu soprattutto un movimento di cialtroni, di scarsa cultura economica e di scarsa qualità, che dominò l'Italia per venti anni, con arroganza stupida e anche violenza, portandola ad un inevitabile disastro.

Mussolini stesso era un uomo che fino al 1914 apparteneva all'Estrema Sinistra (Massimalisti) : fu nominato Direttore dell'Avanti a Milano nel 1913 perchè lui , più volte arrestato dai Carabinieri (con cui non ebbe mai un buon rapporto, lo arrestarono anche il 25 Luglio del 1943) era bravo a discettare di "dittatura del Proletariato" ed altre amenità del genere.
Fu letteralmente buttato fuori dal Partito Socialista quando si schierò a favore degli Interventisti nella I Guerra Mondiale, e questa umiliazione gli bruciò per tutta la vita, come giustamente hanno scritto sia Scurati che Antonio Pennacchi, l'autore del "FascioComunista".

Prima del Fascismo alla guida della politica italiana c'era gente seria, alcuni anche parecchio reazionari (Liberali di Destra, oggi li definiremmo, come Pelloux, lo stesso Crispi, che pue era stato un Garibaldino,) ma in ogni caso preparata : molti provenivano dalla scuola amministrativa torinese e sabauda.
L'ineguagliabile Quintino Sella, che unificò l'economia italiana sollevandola dal deficit, Gaetano Romagnosi, il professore di Diritto che unificò le diverse legislazioni degli Stati pre-unitari, il toscano Barone Ricasoli, per non parlare di Giovanni Giolitti, che sarà anche stato il "Ministro della malavita", come aveva scritto Salvemini, ma introdusse delle Riforme sociali profonde e benefiche, a favore dei lavoratori.

Dopo il 1922 quella che si affermò invece era una classe dirigente molto mediocre e raffazzonata, desiderosa solo di arricchirsi anche con la violenza, che non aveva alcuna ideologia politica precisa : lo stesso Mussolini scrisse solo nel 1933 per l'Enciclopedia Treccani una definizione socio-politica del Fascismo, ma fino allora ideologicamente si era barcamenato in modo abbastanza confuso. Il programma fondativo di Piazza San Sepolcro del 1919 ad esempio prevedeva la nazionalizzazione delle Banche, dei Beni della Chiesa e forti limitazioni alla proprietà privata.
Dopo la Marcia su Roma (anche questa una manifestazione "cialtronesca", Alberto Moravia che la vide da giovane l'aveva paragonata a una "sfilata di cacciatori" male armati e disorganizzati) si affermò una classe dirigente di cultura mediocrissima e soprattutto avida.

Tutta l'azione politica di Mussolini fu sostanzialmente casuale: soprattutto il suo avvicinamento alla Germania di Hitler nel 1936, dopo le "inique sanzioni" comminate dalla Società delle Nazioni all'Italia a causa dell'aggressione all'Etiopia.
Per venti anni l'unica cosa che gli interessava era la propaganda, elargita a mani basse dal Minculpop: tutto doveva essere non solo controllato dal Governo fascista, ma doveva servire alla mitizzazione del "Duce". Tangenti, affari loschi e corruzione nel frattempo prosperavano, nell'asservimento e controllo della Stampa e degli organi di informazione all'epoca esistenti.
Il massimo della "cialtroneria" naturalmente fu l'intervento dell'Italia nella II Guerra mondiale, dopo quasi un anno di dubbiosi ripensamenti (la "non belligeranza").
Dopo venti anni che parlava dell'"Impero Romano" da eguagliare, della grande "potenza" dell'Italia, l'Esercito Italiano giunse alla prova del fuoco completamente impreparato. La flotta mancava di portaerei (Mussolini cominciò a pensarci nel 1941) e sulle navi mancavano i radar, che invece Inglesi e Tedeschi avevano, causa di micidiali sconfitte a Capo Matapan, Punta Stilo ecc. ecc.
Gli Alpini venivano mandati in Russia , e prima in Grecia, con le "scarpe di cartone". E molti altri esempi si potrebbero fare

L'organizzazione era totalmente carente e "cialtronesca" : un governante con un minimo di cultura politica estera ad esempio sarebbe stato ben lontano dai Balcani, da sempre considerati la "polveriera d'Europa" (l'attentato di Sarajevo fu la scintilla della I Guerra Mondiale). Mussolini invece vi si immerse a capofitto, attaccando prima la Grecia e poi la Jugoslavia, causando gravi difficoltà ai Tedeschi, che dovettero correre in soccorso degli Italiani e rimandando disastrosamente l'inizio dell'attacco alla Russia ("Operazione Barbarossa") alla fine del Giugno 1941.
Mussolini fu senz'altro il peggior alleato che Hitler potesse avere, e questo gli venne anche rinfacciato negli ultimi incontri tra i due dittatori nel 1945.

Mentre i poveri ed eroici soldati italiani morivano ad El Alamein, Mussolini si comprava la terza villa a Riccione, pensando alle sue lussuose vacanze.
Farinacci, Pavolini, tutti gli alti gerarchi del Fascismo si erano arricchiti a spese del popolo italiano. Una classe dirigente avida e brutale, con scarissima preparazione politica.
"Cialtronesca" , appunto. Questa l'eredità che il Fascismo ha lasciato agli Italiani. Pensare che i problemi si potessero risolvere senza avere una preparazione specifica, senza una cultura o una "visione" politica, lasciandosi guidare dal caso del "giorno per giorno".
Una eredità di cui subiamo le conseguenze ancora oggi. Mandare al Governo persone poco preparate e di scarsa qualità può avere conseguenze disastrose: questa la principale lezione che il Fascismo ci lascia. Il resto sono chiacchere .

Enrico Baroncelli

 

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Mercoledì, 24 Aprile 2024 16:20

RIAPERTO IL PONTE SULLO SPRIZZOTTOLO DOPO L'INTERVENTO DEL COMUNE DI INTROBIO

Riaperto dopo alcune settimane il ponte della ciclopedonale allo Sprizzottolo. La chiusura era stata disposta con ordinanza dal comune di Introbio in quanto si erano evidenziate delle criticità nella stabilità del manufatto.

Ora, dopo aver provveduto ad un intervento di sostegno ed alla riparazione di alcune parti evidentemente ammalorate, il passaggio è stato ripristinato.

"Ritenevamo opportuno - fanno sapere da Villa Migliavacca - verificare quali interventi fossero indispensabili per una riapertura in sicurezza e confrontarci, cosa che è avvenuta costruttivamente, anche con la Comunità Montana sul da farsi. Volevamo però anche cercare di restituire prima possibile il ponte ai tanti fruitori della ciclopedonale e così abbiamo posto in essere quelle misure che lo potessero rendere transitabile".

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La cosa, però, non finisce qui perchè non appena verranno disponibili i fondi del bando Valli Prealpine assegnati alla Comunità Montana c'è la volontà dell'Ente di studiare un'alternativa al ponte che risolverebbe definitivamente il problema.

Più in generale, la Comunità Montana sta predisponendo un accordo con tutti i comuni interessati per la manutenzione della ciclopedonale nella sua intierezza. Un obiettivo atteso da tempo e improcrastinabile per quella che è diventata negli anni la splendida "spina dorsale" turistica della Valsassina.

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Mercoledì, 24 Aprile 2024 13:16

PRESENTATA A BARZIO LA TAPPA VALSASSINESE DEL MONDIALE TRIAL

in Sport

Presentato lunedì in Comunità Montana l'evento sportivo più importante dell'anno per quanto riguarda la Valsassina.

La tappa italiana del Mondiale Trial 2024, come noto, avrà come sua sede Cortenova (presente il sindaco Sergio Galperti) e come organizzatore (una prima volta assoluta) il M.C. Valsassina Vittorio Ciresa presieduto da Daniele Gilardi.

La manifestazione si svolgerà tra il 14 e il 16 giugno prossimi ed avrà come fulcro la struttura del Centro Sportivo Todeschini con le varie prove che si disputeranno sul territorio comunale, già rodato in occasione di numerose gare di trial ivi compreso l'Europeo.

La presentazione ha visto la partecipazione del sottosegretario allo sport e giovani della Regione, Lara Magoni, mentre gli interventi sono stati coordinati dal giornalista Oscar Malugani, vera e propria enciclopedia del motorismo non solo lecchese.

La Valsassina, come gli appassionati sanno bene, è stata una delle culle della specialità grazie a personaggi che hanno lasciato un segno indelebile nella storia di questo sport come, ad esempio, Vittorio Ciresa, Gianvittorio Malugani, Vittorio Artusi, Lino Malugani, Teto Adamoli (primo italiano a guadagnare punti in un mondiale), Pietro Agostoni, Attilio Artusi e motli altri ancora fino ad arrivare ai giorni nostri con il fenomeno Matteo Grattarola, l'azzurro più vincente in assoluto.

La passione per il trial, vale la pena ricordarlo, fece nascere un'azienda come la HM Moto che ha collezionato negli anni una infinità di titoli italiani e mondiali portando in giro per il mondo un po' di Valsassina.

Il protagonista più atteso, in ogni caso, sarà proprio Matteo Grattarola per sostenere il quale i tanti e caldissimi tifosi si stanno già organizzando. 

Non solo il "Gratta", però, visto che dal Lecchese arriveranno anche Luca Petrella, Lorenzo Gandola e Mattia Spreafico, tre piloti che stanno mettendosi in grande evidenza alle spalle di colui che attualmente sembra, in Italia, ancora un passo avanti rispetto a tutti.

 

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Martedì, 23 Aprile 2024 22:54

SOCCORSO ALPINO: DOMENICA SCORSA ESERCITAZIONE CONGIUNTA SUL LEGNONE

Domenica scorsa, 21 aprile 2024, trenta tecnici del Soccorso alpino, Stazione Valsassina - Valvarrone della XIX Delegazione Lariana, in collaborazione con il Sagf - Soccorso alpino Guardia di finanza di Sondrio, Madesimo e Bormio hanno eseguito un’attività tecnica e formativa sul Monte Legnone, nella zona del canale Ovest. Fondamentale il supporto della sezione aerea di Varese GDF Aviosuperfice di Venegono, sia per l'attività addestrativa con l'utilizzo dell'elicottero in ambiante montano, sia per il trasporto di materiale tecnico, necessario per lo svolgimento dell'esercitazione.
Lo scopo dell'attività era quello di trovare una strategia per il recupero di un eventuale ferito, precipitato alla base del canale, in modo da riportarlo in direzione del bivacco Silvestri (dislivello 150 metri, sviluppo 300 metri) e in seguito verso il sentiero che conduce a valle, in direzione Rocoli Lorla. Il Monte Legnone è un luogo in cui avvengono parecchi interventi di soccorso: in questi ultimi anni, la vetta più alta della provincia di Lecco (2600 mslm), al confine con la provincia di Sondrio, è sempre più frequentata, in particolare nel periodo invernale, su itinerari spesso innevati e difficoltosi anche sotto l'aspetto tecnico, che risalgono sul versante del canale Ovest.
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Si ringrazia la Guardia di finanza per l’attività svolta in collaborazione con il Cnsas, mirata al conseguimento della massima sinergia tra i due enti. Un ringraziamento per la collaborazione va anche all'azienda KONG di Monte Marenzo, che ha messo a disposizione delle squadre del Cnsas il nuovo argano "Ortles", per il recupero di persone infortunate dalla base del canale Ovest fino al bivacco Silvestri Cà de Legn, posto in cresta, a quota 2146 metri. Al debriefing finale, con tutti gli operatori intervenuti e i tre istruttori presenti durante l'esercitazione, ha partecipato anche il sindaco di Valvarrone, Luca Buzzella.
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Martedì, 23 Aprile 2024 08:24

INTERVISTA A MARIO CERATI , PARTIGIANO DI INTROBIO

in Video

Intervista a Mario Cerati, partigiano di Introbio. Spezzoni di interviste video svoltesi tra il 2009 e il 2010 per il giornale online Leccoprovincia.it.
Gli interventi si sono svolti presso l'Istituto Superiore di Lecco G. Parini (all'epoca Preside Antonio Perrone) presso la Scuola Media di Calolziocorte, presso il domicilio privato di Mario Cerati a Introbio, e infine presso l'ufficio di Direzione della BCC Cremeno (all'epoca Direttore Giuseppe Amanti)

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Martedì, 23 Aprile 2024 07:08

TREDICI ANNI DALLA SCOMPARSA DI MARIO CERATI

Ripubblichiamo un articolo già pubblicato da Valbiandino nel 2011: la figura di Mario Cerati verrà ricordata mercoledi 23 aprile dall'Università della Terza Età Valsassina presso la Comunità Montana

Ci sono uomini, in realta` non molto conosciuti, che hanno attraversato in pieno non solo la storia locale, ma quella con la S maiuscola. Ne e` un esempio Mario Cerati di Introbio, classe 1914, di cui il 3 Novembre ricorre il 10* anniversario dalla scomparsa (morto a 97 anni il 3 Novembre 2011).

Mario era nato a Introbio, presso la casera gestita da suo padre, vicino a quella dei piu` noti Cademartori, oggi ristrutturata e sede della Gildo Ciresa. Da ragazzo frequento' l`allora nuovo Istituto di Ragioneria "Giuseppe Parini", fondato nel 1908 a Lecco, e che durante il Fascismo occupo` la sede in Via Ghislanzoni al posto di quella che era stato il primo domicilio della Camera del Lavoro, fondata nel 1901 (in anni piu` recenti sede della Scuola Media Tommaso Grossi, e poi del Liceo Classico, per intenderci).

Mario ci mise un anno in piu` per diplomarsi, per un motivo di salute:" Prendevo tutti i giorni la corriera per andare a Lecco" - ci ha raccontato nelle sue memorie che piu` volte abbiamo registrato.
"Un giorno venne una nevicata cosi` intensa (prima del riscaldamento globale a volte a Introbio cadevano metri di neve !) che rimasi quasi sepolto sulla strada nell`aspettare la corriera. Mi presi una polmonite che duro` diverse settimane e persi l`anno scolastico".

Riusci` a diplomarsi e pochi anni dopo, dato che era bravo a giocare a calcio, venne chiamato dalla Calcio Lecco come attaccante di punta, dal 1933 al 1937.
"Riuscira` Mario Cerati a segnare goal ?" si chiedevano ogni domenica i giornali dell`epoca, La Prealpina, Il Resegone, e altri giornali locali. Di goals in realta` ne segno` parecchi, mentre nel resto della settimana lavorava ai formaggi con suo papa`.

Poi parti` per soldato, subito prima che anche l`Italia fosse coinvolta nella tragica II Guerra Mondiale.
"Destinazione l`Albania, Tirana, allora appena diventata italiana: Mussolini stesso venne a ispezionarci in sella ad un cavallo prima di lanciarci contro il Montenegro. Una pagliacciata a uso dei fotografi".

La guerra ando` subito male: iniziata il 28 Ottobre del 1940, come fosse stata una passeggiata ai Fori Imperiali per celebrare l`anniversario della Marcia su Roma, vide un`imprevista resistenza dei Greci, che in poche settimane ricacciarono l`Esercito Italiano al punto di partenza, e anche piu` indietro in Albania. Il freddo novembrino e poi invernale sugli aspri monti ellenici, che causo` il congelamento agli arti di molti Alpini commilitoni di Mario, dimostro` subito ai soldati la pessima organizzazione, al di la` delle dichiarazioni roboanti, dell`Esercito "imperiale".

Vari furono i fronti di guerra in cui Mario, prima Tenente e poi Capitano degli Alpini, venne impegnato fino al 1943: la Jugoslavia, anche qui una guerra terrificante che vide degli eccidi da una parte e dall`altra, la Francia, che rappresento` un periodo di tranquillita`, la Resistenza Francese si fece sentire solo negli ultimi anni dell`occupazione tedesca, dal 1940 al 1944 , e infine l`Alto Adige, dove Mario faceva l`istruttore delle giovani reclute.

"Riuscii per fortuna a evitare la Russia !".

L`8 Settembre del 1943 ,la data che segno` effettivamente "la fine della Patria", Mario fu testimone di scene apocalittiche.
"Ufficiali che piangevano, altri che si toglievano la divisa e la buttavano letteralmente alle ortiche, altri che bruciavano i documenti nel loro ufficio, soldati che fuggivano: era il caos piu` totale, nessuno sapeva che cosa fare".

Mario decise di non stare ad aspettare che arrivassero i Tedeschi a prelevarli e a portarli in Germania, nei campi di concentramento.
"Presi una bicicletta, vestito anch`io da civile, e con un viaggio di tre giorni, pedalando soprattutto di notte per non farmi vedere, riuscii a ritornare a Introbio". Si fermo` solo a Bassano del Grappa, vicino al famoso ponte, per vedere sfilare le truppe germaniche che accorrevano a invadere l`Italia :" Quanti erano ! - fu il suo pensiero - la sfilata delle truppe non finiva piu` !".

Ritornato finalmente a casa, dovette anche lui fare una scelta che segno` un`intera generazione: "O di qua o di la'", l`Editto del Maresciallo Graziani non dava scelta. L`Esercito della Repubblica Sociale Italiana era stato costituito, e tutti gli ex militari, oltre ai giovanissimi del 1922-23 e 1924, dovevano parteciparvi, pena la fucilazione.

"Io in Russia non ci vado" fu il pensiero di Mario e di molti giovani ed ex soldati, posti di fronte a una tragica scelta. Mario scelse allora la montagna: sulle valli di Introbio, la Val Biandino, si ritrovarono tanti che decisero di non aderire alla nuova Repubblica Fascista. Molti di loro lasceranno la vita nei rastrellamenti e fucilazioni avvenute soprattutto nell`autunno e nel Dicembre del 1944, ma intanto nasceva la Brigata Rosselli.

Mario partecipo` alla Resistenza, in particolare all`attacco fallito contro la Caserma di Ballabio, che costo` la vita a un giovane partigiano, Ambrogio Confalonieri di Brugherio. L`inverno 1944-45 fu durissimo:"Il grosso della Brigata era fuggito in Svizzera attraversando la Val Biandino e la Val Gerola, io decisi pero` di rimanere a osservare cosa succedeva in Valsassina, dormendo spesso sotto la neve e cercando di sopravvivere come si poteva".

Poi venne il 25 Aprile, la fuga dei Tedeschi, Mario fu inviato a Mandello a trattare la resa delle truppe germaniche, quindi ci furono la cattura di Mussolini a Dongo e la sua fucilazione.

Ma la guerra per Mario non era ancora finita:"Il Comando partigiano mi dette un ultimo ordine, ma terribile: dovevo presiedere il Tribunale che doveva giudicare i reati dei Fascisti della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana). Nel caso di reati piu` gravi dovevo inviarli a Monza" (qualcuno di loro venne fucilato dai Partigiani).
La sede del Tribunale partigiano era proprio nella sua ex scuola, in Via Ghislanzoni: "Stavo nell`ufficio del Preside -ricordava divertito Mario - accanto a me due segretarie che stenografavano i verbali di interrogatorio".

Questo delicato incarico ebbe pero` conseguenze pesanti: " Una sera, mentre ero a Introbio e stavo per tornare a casa, alcuni parenti dei Fascisti condannati mi minacciarono di morte: "te la faremo pagare, sei tu il responsabile".

Mario prese molto sul serio quelle minacce: per molti anni si trasferi` dalla sua amata Introbio nella provincia milanese, a Legnano, dove trovo` lavoro in una ditta di chimica ("facevamo i sedili per la Fiat 600") mentre sua moglie, esperta in Lingue, faceva da traduttrice per gli Americani.

Tornato poi a Introbio negli ultimi suoi anni, per celebrare il 25 Aprile per conto del Comune, chiamato dal Sindaco Eusebio Marconi, nessuno piu` di lui ne era degno, quando mori` sulla sua bara era posto l`inseparabile Cappello degli Alpini.
Cosi` lo vogliamo ricordare, un grande personaggio che merita una lunga memoria !

 

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Martedì, 23 Aprile 2024 06:59

PROSSIMI INCONTRI DELLA UNIVERSITA' TERZA ETA' VALSASSINA

Ricordo i prossimi appuntamenti,in particolare settimana prossima, in occasione della Festa del 25 Aprile, ricorderemo gli atti della Resistenza in Valsassina con Pierfranco Mastalli.

Pierfranco, cugino dei Mastalli di Introbio, oltre ad essere un carissimo amico è anche uno dei maggiori studiosi della Resistenza, su cui ha scritto moltissimi libri. Dalla biografia di "Francio", un partigiano professore di Lettere , Francesco Magni di Introbio, morto in circostanze misteriose nel Lago di Chiavenna nel 1947, alla storia del comandante valtellinese "Gek", quello che fermò a Dongo la colonna nazifascista con cui viaggiava Mussolini, ad altri lavori molto interessanti.

Con lui ricorderemo, giovedi 24 aprile presso la Comunità Montana alle ore 16,  la figura veramente straordinaria dell'introbiese Mario Cerati, un uomo che ha viaggiato realmente all'interno della Storia (quella con la S maiuscola) in tutti i terribili anni della II Guerra Mondiale: e quanto ci mancano oggi questi anziani dalla memoria straordinaria, mentre qualcuno con incosciente leggerezza evoca terribili scenari di nuova e distruttiva guerra mondiale !

Ricordo anche che Lunedi 29 Aprile ci sarà la terza parte della conferenza su "Dieta e Salute" della nostra preziosissima collaboratrice prof.sa Chiara de Lorenzo. Una conferenza che inizialmente doveva svolgersi in una data sola, ma per l'ampiezza e la profondità della esposizione, e per la gentilezza e la disponibilità della nostra bravissima professoressa, si è dilungata per altre due interessantissime puntate: purtroppo qualcuno che era abituato a cenare a base di mascarpone, taleggio o mozzarelle ha dovuto cambiare abitudini !

Invece il previsto corso di yoga con Martina Melesi, annullato all'improvviso per un evento luttuoso, è stato rimandato sempre di giovedi , precisamente Giovedi 23 Maggio, sempredalle h. 16 alle 18, presso la sua piccola palestra attrezzata.

Tutte le notizie in https://www.unitervalsassina.it
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Martedì, 23 Aprile 2024 06:55

PRESENTATA LA CORSA IN MONTAGNA UTLAC 2024

in Sport

UTLAC 2024: MONTAGNE DEL LARIO PROTAGONISTE DI UN EVENTO SPORTIVO PRESTIGIOSO, CAPACE DI VALORIZZARE IL TERRITORIO.
“UTLAC 30” è una corsa a piedi in semi-autosufficienza lungo i sentieri e rifugi del Triangolo Lariano, con partenza il 12.05.2024 alle ore 9.15 da Piazza Mazzini in Bellagio e arrivo a Lecco, piazza Garibaldi. Il percorso è di 32 km e 1860 metri di dislivello positivo e il tempo massimo è fissato in 8 ore.

A Palazzo Pirelli presentata ieri la manifestazione internazionale di corsa in montagna Utlac, che si snoderà nel magnifico scenario naturalistico del territorio Lecchese, attorno al Lago di Como, con basi vita tematiche per il gusto made in Italy. Presenti oltre agli organizzatori di Utlac, Andrea Gaddi, Marta Poretti e Nicola Pontiggia, il Sottosegretario regionale allo sport con Giacomo Zamperini, Presidente della Commissione Montagna di Regione Lombardia, Alessandro Rapinese, sindaco di Como e Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco.

«Questo appuntamento sportivo, che vede protagonisti 50 Comuni, 3 Province, 5 Comunità montane, possiede le carte necessarie per aspirare a divenire un evento internazionale, particolarmente attento alla sicurezza ed alla sostenibilità. Tutto questo permette di rendere la montagna protagonista a 360 gradi che, al di là di gare e sport, promuove il Lario, fruibile e visitabile tutto l’anno. Tengo molto a congratularmi ed a ringraziare l’organizzazione di UTLAC, in particolar modo, Andrea Gaddi, in grado, con questo importante evento di creare partnership con sponsor di rilievo e di coinvolgere sempre più appassionati. Quest’anno, infatti, la gara conta già oltre 800 iscritti, il doppio rispetto allo scorso anno.»

Tre le tipologie di percorsi e distanza: Utlac 250, evento di Endurance Trail in regime di semi-autonomia lungo i sentieri delle montagne del Lago di Como che si sviluppa per 254 km e 12.480 metri di dislivello su sentieri molto vari, dalle mulattiere ai single tracks, da tratti in riva al lago alle montagne. Vi è poi Utlac 60, evento di Ultra Trail, in regime di semi-autonomia lungo i sentieri delle montagne del Triangolo Lariano, con un percorso che si sviluppa per 64,6 km e 3.580 metri di dislivello sui sentieri, che dal lungolago di Como salgono a Brunate per poi addentrarsi nella dorsale del Triangolo Lariano ed infine Utlac 30 evento di Trail, una corsa in montagna di media distanza lungo i sentieri delle montagne del Triangolo Lariano, gli ultimi 30 km della Utlac 250. Il percorso si sviluppa per 32 km e 1.872 metri di dislivello sui sentieri che da Bellagio portano nei boschi del Triangolo Lariano e i sentieri di montagna dei Corni di Canzo.

Il Sottosegretario allo Sport ha evidenziato al riguardo come la Regione abbia, attraverso un bando, finanziato questo evento, che valorizza i territori protagonisti grazie alle numerose attività, con quattro giorni di corsa, con atleti provenienti da ogni parte del mondo, che apprezzeranno il contesto montano, sia a livello storico culturale che ricettivo.

Giacomo Zamperini

 

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