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Lunedì, 22 Aprile 2024 17:09

CELEBRATO IN BIANDINO L'80° ANNIVERSARIO DELLA BRIGATA ROSSELLI

Nemmeno il tempo inclemente e la neve che ad un certo punto è scesa ad imbiancare la Val Biandino, ha fermato i partecipanti alla celebrazione organizzata da ANPI dell'80° della brigata Rosselli presso il cippo che ricorda il sacrificio dei fratelli Guerino e Carlo Besana.

La giornata, conclusasi al Rifugio Tavecchia, ha visto la partecipazione del gruppo musicale Le radeau de la Musique.

Presenti esponenti dell'ANPI tra cui il responsabile valsassinese Angelo Pavoni.

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Lunedì, 22 Aprile 2024 14:00

IL CORDOGLIO DELLA FAMIGLIA CAROZZI PER LA SCOMPARSA DI DONATA BARONE

Carozzi Formaggi è profondamente addolorata nel comunicare la scomparsa di Donata Barone in Carozzi, avvenuta ieri 21 Aprile 2024. Guidando l’azienda al fianco del marito Roberto, Donata lascia un’impronta indelebile nella comunità aziendale e nel territorio della Valsassina.

Donata non era soltanto la mente strategica dell’azienda; era anche una mentore per i suoi tre figli, Aldo, Vera e Marco, che cresciuti all’interno dell’azienda, hanno imparato da lei l’importanza dell’innovazione e della dedizione giornaliera al lavoro. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile non solo nelle loro vite ma in tutto il tessuto della Carozzi Formaggi.

Carozzi Formaggi desidera ringraziare tutti per il supporto e la comprensione in questo momento difficile e invita chiunque desideri esprimere condoglianze o condividere ricordi di Donata a farlo attraverso i nostri canali ufficiali.

La camera ardente è stata allestita presso la sede dell’azienda in via Provinciale a Pasturo, il funerale si terrà martedì alle ore 15.00 nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, a Ballabio Inferiore.

In onore di Donata, il punto vendita e il bistrot Da Carozzi rimarranno chiuso fino a domenica 28 Aprile, con riapertura lunedi 29 Aprile.

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Lunedì, 22 Aprile 2024 11:53

IL CORTENOVA PERDE MA I PLAYOFF DIPENDONO DAL RISULTATO DI DOMENICA PROSSIMA

in Sport

Era stato preannunciato come un "campo difficile" e così è stato: a Carenno un Cortenova - peraltro con qualche assenza pesante - è uscito sconfitto dalla sfida con il Foppenico che poteva essere decisiva per l'accesso ai playoff.

Premesso che il primo verdetto (ampiamente annunciato) è stato emesso e che il Bulciago l'anno prossimo giocherà in Prima Categoria, restano da definire le formazioni che si affronteranno (se si affronteranno) nei playoff ai quali è sicuramente qualificata oggi la seconda classificata, l'Oratori Lecco Alta e il Mandello (non si sa in che posizione).

Dietro, a contendersi gli ultimi due posti, ci sono Cortenova, Verderio, Foppenico e Oratorio Lomagna che saranno protagonisti di una domenica (la prossima) da fiato sospeso.

I gialloblù di Mister Tantardini saranno gli unici a giocare in casa, ma dovranno vedersela con il Mandello: dovesso vincere arriverebbero terzi e passerebbero insieme ai lacuali; dovessero pareggiare o perdere entrerebbero in gioco una serie di variabili che vanno dai risultati delle altre tre, alla differenza punti con la seconda classificata, alla classifica avulsa e alla differenza reti.

Il Foppenico, ad esempio, dovrà vedersela fuori casa con l'Aurora San Francesco che si sta comportando bene in quest'ultimo scorcio di campionato. Il Verderio andrà a rendere visita ad un San Zeno ormai retrocesso ma che ieri ha perso solo per 1 - 0 sul campo della prima in classifica. L'Oratori Lecco Alta (il cui risultato può diventare importante in caso si debba ricorrere alle differenze di punti) sarà di scena a Vercurago contro una formazione che sa già di dover disputare i playout con l'FCD Merate.

Insomma, sulla carta le concorrenti del Cortenova sembrano poter godere di un turno più semplice, ma è chiaro che domenica prossima al Todeschini i valsassinesi dovranno scendere in campo come dovessero disputare una finalissima e riuscire a battere il Mandello.

"E' tutto nelle nostre mani" il commento sintetico ma esaustivo di Andrea Tantardini.

Di sicuro domenica a Cortenova ci sarà una bella battaglia sportiva.

 

 

 

 

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Lunedì, 22 Aprile 2024 11:30

REGIONALI CADETTI E ALLIEVI CORSA IN MONTAGNA: PASTURO, PREMANA E CORTENOVA TENGONO ALTA LA BANDIERA DELLA VALSASSINA

in Sport

In Val Brembilla (Bergamo) la terza tappa di Coppa Lombardia giovanile ha assegnato oggi, attraverso il quinto Trofeo Comune di Val Brembilla, i titoli regionali Cadetti/e e Allievi/e di corsa in montagna. L’Atletica Valle Brembana organizzatrice esulta con Martina Ghisalberti, vincitrice tra le Allieve davanti alla tricolore Cadette 2023 Matilde Mologni (Pool Alta Valseriana): dal terzo al quinto posto nel Campionato Regionale chiudono tre atlete del CS Cortenova, nell’ordine Caterina CiacciSerena Mascheri e Arianna Buzzoni. Nella gara Allievi il primo a tagliare il traguardo è Pietro Ruga (Sport Project Vco), piemontese per tesseramento: alle sue spalle chiude Francesco Gianola (AS Premana), che dopo aver vinto le prime due tappe di Coppa Lombardia si prende anche il titolo regionale; dopo la chiusura di Simone Abbatecola (Sport Project Vco) ecco l’argento e il bronzo regionali, Filippo Bertazzini (Pol. Albosaggia) e Moris Gianola (AS Premana), che precedono il due del Team Pasturo Nicola Dedivitiis-Federico Orlandi.

In ambito Under 16 a svettare in campo maschile è Davide Songini (GS Valgerola Ciapparelli), campione regionale sull’argento di Gabriele Vanini (Pol. Albosaggia) e il bronzo di Lorenzo Bonzi (Atl. Valle Brembana), con Alex Vavassori (GP Valchiavenna) ed Elia Ronchi (GS Valgerola Ciapparelli) a completare la top five; è una società milanese a vincere infine il titolo Cadette grazie a Chiara Terrani, portacolori dell’Atletica Desio, che si laurea campionessa lombarda su Dafne Iacono (Atl. Rebo Gussago), prima nelle prime due tappe di Coppa Lombardia, e Caterina Vavassori (GP Valchiavenna), per un podio completamente composto da classe 2010: in top five entrano pure Matilde Varisto (Pol. Albosaggia) ed Elisa Orlandi (Atl. Casazza).

Questi i podi Under 14, categoria coinvolta nella Coppa Lombardia. Ragazzi: 1° Filippo Mandelli (Team Pasturo), 2° Tommaso Biscotti Folini (Pol. Albosaggia), 3° Giulio Zecca (CSI Morbegno). Ragazze: 1ª Camilla Losma (Atl. Valle Brembana), 2ª Nadia El Ouardy (Pool Atl. Alta Valseriana), 3ª Aya Khattab (Pol. Albosaggia).

(Nella foto di copertina il podio Allieve)

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Domenica, 21 Aprile 2024 09:57

MAMBRETTI: SCELGO L'EUROPA, SCELGO I POPOLARI, MA NON RICOPRIRO' ALCUN INCARICO IN QUESTA FORZA ITALIA

Lasciato a malincuore l’esperienza del Terzo Polo, che aveva (e ci aveva) illuso, riportando al voto tanti cittadini (soprattutto giovani) convinti che un nuovo modo di fare Politica fosse possibile, posizionandosi al Centro. Politica che invece, nella maggior parte dei casi, si è concretizzata in alleanze locali con il Pd, se non addirittura con la sinistra estrema o il M5S. Infatti, quel popolarismo tanto proclamato, vede Renzi e Calenda avviarsi alle elezioni costretti ad alleanze con Più Europa o pezzi della stessa, pur di superare le soglie fatidiche del 4% …. .
Quei valori, oggi, li può rappresentare, con tutte le contraddizioni del caso, il Partito Popolare Europeo che in Italia è rappresentato da Forza Italia in primis, dal movimento di Maurizio Lupi Noi Moderati e da tanti gruppi che si identificano nell’Europa dei Padri Fondatori. Il Partito Popolare Europeo e Forza Italia che oggi trova a macchia di leopardo (non è il caso lecchese), aperture e sensibilità anche nei confronti di un mondo leghista più tradizionale e moderato , in sofferenza di fronte ai posizionamenti discutibili su temi propagandisticamente estremi, dei vertici del partito salviniano.
Non ultimo il sostegno significativo di Tempi Nuovi-Popolari Uniti, capeggiati da Beppe Fioroni ex Ministro e ex Pd, che qualche giorno fa ha dichiarato di sostenere la Candidatura della dottoressa Moratti di Forza Italia.
L’ennesimo tentativo di aggregare un centro popolare a mio avviso merita ancora una possibilità nelle urne di giugno , per i valori che porta e perché, se rafforzato, riporterebbe l’Italia protagonista in Europa: Europa che va necessariamente riformata, usando il Taccuino di Draghi con i suoi utili suggerimenti di questi giorni come strada maestra da proseguire.
Quindi accanto ai lodevoli sforzi di realismo politico sul dossier Europa della Meloni, che ha messo all’angolo Salvini, non può che non esserci a livello di un governo Europeo un forza realmente Europeista e realmente Popolare, forte, che non si limiti ad un cartello elettorale, ma che porti alla costruzione di un vero soggetto popolare e liberale .
A completamento di questa mia breve riflessione vorrei ribadire una volta per tutte, che non entrerò negli organi locali di Forza Italia, nonostante le offerte pervenutemi, che ringrazio, poiché in Provincia di Lecco non vi sono le condizioni né politiche né ambientali per il sottoscritto e per gli amici che insieme hanno condiviso un percorso in questo ultimo due anni .
Ho voluto ribadire quest’ultima parte fuor di polemica, ma per poter mettere la parola fine a mille interpretazioni, definendo quindi l'incontro con Forza Italia come un dialogo su un percorso comune, che non è andato a buon fine.
Meglio interrompere un fidanzamento che trovarsi poi in una brutta separazione. Talvolta inoltre è meglio rinunciare ad un incarico che perdere la dignità.
Voterò quindi Forza Italia con un po’ di rammarico e tanta delusione, per aver vissuto un Déjà vu ma non entrerò a far parte dei suoi organi.
Sarò sempre impegnato, insieme ad alcuni amici, a costruire con valori popolari in contesti prettamente locali, l’alternativa a queste sinistre collaborando senza pregiudizi in un rapporto di reciprocità con chiunque lo desideri .
Verranno tempi migliori e magari come diceva mio nonno “con il tempo e con il sole matureranno le nespole” , salvo che queste non siano mele cotte o stracotte .

C’eravamo , ci siamo e ci saremo !!!
Al di là delle miserie e delle pvoertà nostre e altrui.

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Domenica, 21 Aprile 2024 09:31

DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA QUARTA DOMENICA DI PASQUA

in Cultura

Gesù è il pastore che si dà da fare per la felicità delle sue pecore, soprattutto quelle che non ce la fanno, quelle che rimangono indietro, quelle che si perdono. Si dà da fare perché abbiano la vita, in pienezza, perché abbiano la vita eterna. Che cosa pensiamo ci voglia dare Gesù? Per quale motivo vuole avere a che fare con noi? Per cosa si darebbe da fare? Per darci una vita bella, vera, felice. Non vuole addossarci pesi insopportabili, vuole liberare in noi la vita. Cosa pensiamo ci voglia dare Gesù? Perché dovremmo avere una buona relazione con lui? Come lo percepiamo, come lo pensiamo? Siamo sinceri, senza paura. 

Gesù poi ci descrive come un regalo che il padre gli ha fatto. Poteva dire qualcosa di più bello di noi? Un regalo dice molto di chi lo fa e dice molto di chi lo riceve. Proviamo a muoverci con commozione e leggerezza dentro questa verità che Gesù senza timore annuncia. Noi siamo la misura dell’amore del Padre verso di lui. Al battesimo di Gesù e alla trasfigurazione sul Tabor Dio Padre ha detto di Gesù: è il mio figlio, il mio amato, il mio compiacimento. Come a dire: è la mia vita, è la mia gioia, mi assomiglia! Oggi Gesù ci dice che siamo per lui dono del Padre, ci merita come dono del suo amore. Che cosa siamo quindi per il Padre, quanto valiamo ai suoi occhi? Poi Gesù aggiunge una cosa bellissima “Nessuno e niente ci strapperanno dalla mano del Padre”. Siamo un dono di cui Dio Padre è geloso!

Dal nostro punto di vista cosa ci dobbiamo mettere nel rapporto con Lui? Gesù usa due verbi: “Le mie pecore ascoltano la mia voce ed esse mi seguono”.

Ascoltare….ciascuno potrebbe chiedersi: io ascolto? Quanto ascoltò? Desidero ascoltarlo? Quando non accade mi manca l’ascoltare Gesù? Ascoltano “la voce”. Si allude al riconoscimento semplicemente dal timbro della voce. Prima ancora delle parole, la voce, il timbro della voce! È essere a tal punto familiari ed amici da riconoscersi alla voce. Come non augurarci di riconoscere Gesù e il suo vangelo tra mille e mille voci? Così da poter dire, senz’ombra di incertezza, davanti a certi discorsi o a certe proposte: ”Qui non c’è Gesù, non c’è il suo modo di essere e di vivere, non c’è l’evangelo. Qui invece c’è!”. Ecco, riconoscere Gesù dalla voce. E seguire: “mi seguono”. E non si segue il pastore nel recinto. Si segue il pastore fuori dai recinti. L’appartenenza a Gesù, ai suoi, non è un restare nel recinto, è un andare, un andare dietro di lui, un seguire i suoi passi. E allora se lui dà vita e dà felicità, anche tu, per quanto puoi, lavora per la vita di tutti perché sia almeno dignitosa. Per la felicità, di tutti.

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Sabato, 20 Aprile 2024 14:02

FUSIONI DI COMUNI: PARTITA LA CACCIA AL FALSO SINDACO DI PRIMALUNA

Sullo scottante e molto discusso (anche a sproposito) argomento della fusione dei comuni irrompe un fatto di cronaca definibile quantomeno "grigia" che coinvolge il primo cittadino di Primaluna, quello di Cortenova, un loro collega e, soprattutto, un anonimo millantatore.

Premesso che esiste il reato di sostituzione di persona (colui o colei che, facendo cadere in errore gli altri, si sostituisce a un’altra persona o si attribuisce un falso nome, un falso stato o una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, il tutto con lo scopo di ottenere un vantaggio o danneggiare altri) e che per detto reato la pena prevista è la reclusione fino ad un anno, vediamo come sono andate le cose.

Il sindaco di un paese che, a quanto pare, condivide con noi le meraviglie del lago di Como (più precisi non possiamo essere), un bel giorno riceve la telefonata da una persona che si presenta come il "Sindaco di Primaluna".

Tra colleghi, si sa, non ci sono problemi a parlarsi e così il sedicente "Sindaco di Primaluna", probabilmente dopo una serie di "come va?", "abbiamo tutti gli stessi problemi", "difficile amministrare" e via discorrendo, dall'altro capo del filo comincia a fare domande sulle fusioni (dal che si può ipotizzare che il sindaco contattato possa appartenere ad un comune che ha già sperimentato la procedura).

Lui, il sindaco chiamato, convinto che dall'altra parte ci sia davvero il suo omologo della Valsassina, ovviamente risponde alle domande (quali siano state noi non siamo in grado di saperlo); il che fa ragionevolmente presumere che l'interlocutore fosse persona estremamente interessata alla procedura sulle fusioni (Betsson quoterebbe al 99% questa ipotesi).

Tutto finito?

No, perchè quel sindaco conosce, guardacaso, il primo cittadino di Cortenova cui riferisce della chiamata del "Sindaco di Primaluna" e del conseguente colloquio telefonico.

Non sappiamo cosa possa aver pensato il buon Sergio Galperti il quale, incuriosito dalla faccenda, ha chiamato subito Mauro Artusi (con il quale, oltre al progetto di fusione, condivide il primato dei sindaci più alti della Valle) per chiedergli conto di quanto sarebbe accaduto.

Non sappiamo e non sapremo mai se Artusi abbia zalonianamente risposto"Cado dalle nubi", di certo è che allo stupore iniziale deve essere seguita una comprensibile colossale incazzatura con conseguente avvio di un'azione a propria tutela.

Adesso si è aperta la caccia al colpevole che, presumiamo, avrà messo in atto tutti quegli accorgimenti utili ad evitare che il suo telefono (o comunque il telefono da cui è partita la chiamata) sia rintracciabile.

Non fosse stato così accorto (e di improvvisatori senza cognizione di causa dell'ultima ora è pieno il mondo e la Valle non fa eccezione) è molto probabile che gli inquirenti riescano a beccarlo e allora la questione diventerà davvero molto, ma molto interessante.

Insomma, stiamo pronti perchè potremmo vederne delle belle!

P.S.: ieri sera i consigli comunali di Cortenova e Primaluna hanno approvato il nuovo Statuto che prevede il quorum del 25% per il referendum consultivo sulla fusione. Trascorsi 30 giorni dalla pubblicazione, torneranno a riunirsi per deliberare definitivamente anche in ordine alla data di indizione del referendum stesso.

 

 

 

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Sabato, 20 Aprile 2024 08:43

LE ECCELLENZE DEI POSTI BELLISSIMI

La mia Birra di Primaluna, Mattia Citterio e il suo  magico vino d'Indovero, Paolo Bettiga e lo spettacolare recupero di Borgo Francone nei Piani di Spagna, l'Econoleggio Como Lake del Parco Cariboni di Colico, Angelo Pavoni e le sue meravigliose pentole in rame da Taceno, l'Hakuna Matata di Andrea Mascheri da Cortenova con miele e zafferano, Sergio Piloni e il suo splendido Frutteto della Valsassina di Barzio, Marta Gianola la regina dei caviadini di Primaluna, Giovanna Maroni preziosa artigiana del formaggio di Cortabbio, Marco Ciresa con la sua storica Apicoltura di Primaluna e il Salumificio Butti da Valmadrera: questi gli attori principali di una bella iniziativa chiamata "Hospitality KM0" promossa da Confartigianato Imprese Lecco (presenti i vertici dell'associazione guidati da Ilaria Bonacina) e patrocinata dalla nostra Comunità Montana e dai Comuni di Barzio e Introbio (enti rappresentati da Fabio Canepari e dai sindaci Giovanni Arrigoni Battaia e Adriano Airoldi), andata in scena in una Sala Pensa dal tutto esaurito giovedì scorso.

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E osservare schierate tutte insieme tante eccellenze del territorio non ha potuto non farci pensare alle tante fortune che abbiamo, oltre a quella, ovviamente, di abitare nei Posti Bellissimi.

Già, perchè il vedere tanti giovani continuare nell'azienda di famiglia o, addirittura, avviare nuove attività sfidando le negatività, i "ma", i "però", i "se" e compagnia bella che ogni giorno il mondo ci propone è il segnale che è indiscutibilmente più produttivo, anzichè rammaricarci di un passato che non tornerà più ed annegare in un bicchiere mezzo vuoto, guardare avanti nella consapevolezza che ci sarà sempre qualcuno che vorrà mettersi in gioco per migliorare sè stesso e quello che ci circonda.

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Le testimonianze raccolte giovedì scorso erano legate indissolubilmente tra loro da valori  come Passione, Amore, Lavoro, Tradizione, Famiglia, Qualità, Intraprendenza, Innovazione, Storia, non a caso con le maiuscole, non a caso gli stessi pilastri sui quali i nostri nonni e padri hanno creato lo sviluppo di cui tutti noi oggi beneficiamo.

Questo abbiamo visto, sentito e portato a casa mentre tutti si raccontavano trasmettendo. e sappiamo bene quanto ne abbiamo bisogno, una confortante e rasserenante fiducia nel futuro della nostra Valle e del nostro Lago.

 

 

 

 

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