Alcune personalissime (e come al solito non richieste) considerazioni sulle ultime notizie giunte da Cortenova.
Iniziamo con le tasse e con una premessa: la manovra finanziaria appena approvata, da quel che ho potuto capire, prevede una decurtazione dei fondi destinati agli investimenti degli enti locali di più o meno 3 miliardi di euro da qui al 2029. Successivamente, perchè è bene che si sappia, è previsto, tra il 2030 e il 2037, un ulteriore taglio di 5 miliardi. Totale, sempre più o meno, 8 miliardi.
E questo significa, come dicono le opposizioni in Parlamento e come ritengo sia ben chiaro anche a chi la norma l'ha proposta, "ad oggi non sappiamo come faranno i comuni a sopravvivere, a far fronte a qualsiasi tipo di intervento, dal rifacimento di una strada al tetto di una scuola”.
Siccome i numeri non mentono, come invece sono ben capaci di fare le persone, non riesco a comprendere l'indignazione a fronte dell'introduzione da parte dell'amministrazione Galperti dell'addizionale Irpef che porterà nelle casse comunali circa 90.000 euro annui.
Più che percorrere la via dell'indignazione bisognerebbe che in molti si ricordassero da dove parte quella che porta alla propria coscienza e cercare di capire di aver in un certo qual modo contribuito ad ipotecare in negativo un futuro che invece, se la fusione fosse stata approvata, avrebbe portato (oltre ad una serie di numerose altre opportunità di valore anche superiore al vil denaro) gratis circa mezzo milione di euro all'anno spendibili pronta cassa per i prossimi quindici anni e consentire quindi di parare il colpo (e non sarà l'ultimo, purtroppo) dei tagli statali previsti e ampiamente "pubblicizzati" anche nel corso delle riunioni informative.
Ora, siccome, la fusione è andata a farsi benedire e l'amministrazione attuale ha davanti a sè cinque anni di legislatura, la nuova tassa non deve indignare semmai, come detto, far riflettere.
So che suona male, anzi malissimo, ma per far riflettere anche i più refrattari cosa c'è di meglio che fargli mettere mano al portafoglio, anche se è l'ultima, ultimissima, cosa che vorreste fare?
Quindi, come scrisse Dante, «credo ch’un spirto del mio sangue pianga la colpa che là giù cotanto costa», tradotto in italiano "chi è causa del suo mal pianga sè stesso" e si risparmi le lacrime per altre occasioni.
Ma dall'ultimo consiglio cortenovese apprendo anche di una contestazione contro un presunto attacco alla libertà di stampa.
Non entro nel merito della questione perchè non mi riguarda.
Dico solo che se uno è convinto delle proprie idee non ho mai capito - e continuo a non capire - perchè diavolo non debba firmare quello che scrive ai giornali.
Lo comprenderei se fosse una questione di segretezza dettata dal pericolo per la propria o altrui incolumità, ma esprimere un parere su un tema come, ad esempio, quello della fusione, non penso rientrasse in questa casistica: non me li vedo il Mauro Artusi e il Sergio Galperti in versione Don Vito Corleone, proprio non me li vedo.
Invece così è stato e, in una occasione specifica, le accuse, pubblicate in modo anonimo, sono apparse subito di una assoluta gravità e non potevano essere lasciate cadere senza una conseguente reazione.
Che, giustamente, almeno a mio parere, c'è stata.