Sogni che finiscono, speranze che svaniscono, macchine che passano incuranti trasportando umanità in viaggio verso un dove che solo lei conosce.
Senti il rombo? Lo senti mentre arriva, si fà forte, e poi fugge via, proprio come il tempo, giusto come una nuvola che fugge nel cielo quando c'è il vento.
Ma tu non lo senti, non lo puoi sentire.
Per te non ci sarà più vento, né tempo, né albe, né tramonti, né un Natale.
Forse un po' di pietà anche se - lo hai imparato - l'essere umano non lo conosci mai fino in fondo.
E' capace di tutto. Anche di non provare misericordia e lasciarti lì ad aspettare che qualcuno ti svegli dal tuo sonno, o danzarci sopra per i suoi interessi.
Non doveva finire così, con le luci delle feste che addobbano il paese, con i sorrisi dei bambini mentre scoprono i regali, con i cori inneggianti a chi nasce già sapendo di dover morire.
Ma lui era stato chiamato per salvare l'umanità, tu no, tu, forse, dovevi solo salvare te stessa.
E chissà chi hai e chi avresti salvato, cara Ambra che nemmeno ti conosco e ho mai visto. Chi eri, cosa facevi, cosa pensavi, come vivevi?
Non lo so, non mi interessa: sei anche tu salita sulla croce come successo a tante, troppe, altre.
Quando finirà questo eccidio?
Guardo un presepe e lo chiedo a un Bambino.
Ma anche lui, tra le lacrime, non riesce a darmi risposta.