Ottimo il corsivetto di Anonimo di sinistra sul compagno Fedez. Anche perché, ormai da tempo, è sempre meno facile (più difficile non mi piace, troppo arrembante [troppo di sinistra?]) individuare, in guisa di riferimento, un punto fijo (scrivere punto cardinale risulterebbe espressione ecclesiasticamente e teologicamente compromettente) da utilizzare come hub (oggi l’italico perno o centro non sono più di moda neppure per definire le strutture vaccinali) per orientarsi in una navigazione ideologicamente sicura e comprensibile.
Ma per fortuna l’italica, ancorché ecumenicamente nostrana, Ecclesia (dotata come sempre di lungimirante visione del mondo [più di quell’altro mondo a dire il vero]) provvede con il ben noto rigore dottrinale a rimettere le cose a posto e ad indicare a tutti, credenti o meno, la “retta rotta” (bel bisticcio con enigmistica metatesi; in questo campo [in tema di bisticci, intendo] la politica {anche quella di sinistra} è maestra. Via suonerebbe troppo evangelico). L’entrata a gamba tesa del Vaticano sul ddl Zan (non De Zan. Qui il ciclismo non c’entra e nemmeno il compianto telecronista maximo. [Detto tra parentesi: in Spagnolo telecronista si scrive telecronista e si pronuncia uguale]) ha però riacceso la caccia a chi dice cose di sinistra e chi no, persino all’interno dei partiti.
Però Briatore che difende i lavoratori (con tutta evidenza reduce da una intensa serata lungo le nuragiche piste [proprio tutte le “piste”] del suo Billionaire) è davvero un colpo basso per noi trinariciuti sinistrorsi e, illo tempore, entusiasti piccini (neologismo coniato sul momento, come piddini. Sta a significare: iscritti al Pci). E che dire dell’un tempo generoso polemista (di sinistrissima fede) ed eroico guerriero cigillino (altro neologismo) Bertinotti Fausto, grande condottiero politico sul fronte della gauche radicale e ancor più grande scissionista rivoluzionario marxista - un pochino leninista - ma - non - troppo (ricordate? No, se non avete i capelli bianchi non ve lo ricordate proprio). Dare del chierichetto a Bertinotti, come fa l’Anonimo di sinistra, è un delicato eufemismo visto che il Nostro, da anni, è diventato assiduo frequentatore dei meeting di Comunione e Liberazione.
Ma qual è la differenza fra un convertito e un voltagabbana? Semplice: il convertito è di destra, il voltagabbana di sinistra. Ma anche viceversa (le ideologie sono morte o no?). Le cronache quotidiane della politica lo dimostrano con dovizia di esempi. Come si dice, non c’è più religione. Ma anche la politica non se la passa bene. L’Anonimo ha ragionissima: è necessario aggiornarsi. Proprio come la “vecchia canzone dell’Internazionale”. La quale però dell’Internazionale non è, bensì di Paolo Pietrangeli. Si intitola “Contessa”. Correva l’anno 1996. Correvamo tutti, allora, verso il sole dell’avvenire. Molti di noi (detto fra parentesi) si sono anche scottati. Anche con ustioni piuttosto gravi. E le cicatrici non si possono rimuovere.