Anche oggi note dolenti per il traffico dalla Valle verso Lecco. Motivo? Il solito. O quasi. Cioè gli allagamenti, e sì che, almeno qui da noi, non è arrivata nessuna bomba d'acqua. Ha piovuto, certamente, ma in modo piuttosto costante, non certo come il 4 agosto, ultimo giorno (fatta eccezione per il 16 dello stesso mese) in cui la Valsassina aveva dovuto fare i conti con l'acqua, e tanta.
Ora, visto che ogni volta che piove il sottopasso di Lecco si trasforma in una specie di trappola, sarebbe bello che qualcuno ci spiegasse il perchè. Per la verità un mezzo perchè è ben noto: li sotto c'è una falda d'acqua, la stessa che ha ostacolato i lavori all'epoca della costruzione del tunnel ritardandone l'apertura. Magari non ce ne ricordiamo, ma ogni tanto fare buon uso della memoria non fa danni e contribuisce ad evitare commenti azzardati.
E se la memoria non ci inganna, il progetto originale del tunnel sotto la città capoluogo non prevedeva lo svincolo al Caleotto, vero punto debole di tutta la catena, luogo dove la falda divenne un rebus per risolvere il quale ci vollero mesi e miliardi. D'altronde, lo svincolo del Caleotto - si sussurrava a quei tempi - era indispensabile per "servire", più che la zona alta di Lecco, le future Meridiane.
Se all'acqua della galleria aggiungiamo il semaforo di Laorca, otteniamo poi una miscela esplosiva e le giuste imprecazioni degli automobilisti costretti a sorbirsi una coda imprevista.L
Qualcuno ha scritto che la 36 dir. (così si chiama la mitica Lecco - Ballabio) è la strada con più chiusure d'Italia. Noi pensiamo che sia molto vicina anche ad un altro record, questa volta mondiale: quello degli insulti.
(foto di Lecconotizie.com)