LECCO, “QVQ - Qualità della Vita Quotidiana” QUANTA PROPAGANDA INUTILE
Nel corso degli ultimi anni ho segnalato, o quanto meno, ho rilevato le diverse situazioni di degrado, noncuranza, inciviltà che via via accadono in Lecco.
Certo non sempre la responsabilità cade sull’Amministrazione comunale, in quanto molte volte situazioni disagevoli sono dovute all’imperante inciviltà dei cittadini.
Però l’occasione per tornare sull’argomento l’ha data il Sindaco Mauro Gattinoni che nella sua ultima lettera ai lecchesi ha posto come prossimo e nuovo obiettivo il: QVQ - “Qualità della Vita Quotidiana” e più in dettaglio “QVQ vuol dire tenere sempre più in ordine strade e parchi, far funzionare meglio i servizi di raccolta rifiuti e soprattutto pulire le strade, tinteggiare quel muro imbrattato da mesi o raddrizzare il parapetto storto, sostituire il cestino rotto e aggiustare quella porta della scuola o quel gradino del marciapiede. E ancora saper rispondere per tempo ai bisogni ordinari delle famiglie, delle associazioni e delle imprese”.
QVQ frase sintetica, concisa ed efficace, che integra/sostituisce l’ormai famoso “Cambiamo passo” utilizzato durante la campagna elettorale.
Come ha scritto il Sindaco si tratta di un obiettivo dell’immediato futuro “vi propongo l’obiettivo su cui lavoreremo con più forza da qui in avanti”.
Peccato che tutti gli obiettivi sui quali Gattinoni ha promessi di lavorare sono elementi essenziali che già dovevano e devono essere sempre alla base dell’ordinaria amministrazione pubblica. Pulire le strade, tenere in ordine parchi e strade, sostituire il cestino rotto, aggiustare il marciapiede, non possono e non debbono essere posti come obiettivi futuri, ma il presente quotidiano.
Stimolato dall’obiettivo del Sindaco, grazie anche alla collaborazione di amici e conoscenti, ho potuto raccogliere segnalazioni di problemi che sussistono da anni e che di conseguenza collidono con il lavoro del “buon amministratore pubblico”.
Da tempo immemore vi sono i dispositivi per raccogliere e fornire i sacchetti per le deiezioni canine privi da sempre di detti sacchetti, ed alcuni anche rotti. Pulizia delle strade non si ha memoria dell’ultima volta che è stata fatta, per lo meno nei rioni per i quali ho avuto segnalazioni. Tempo addietro c’era la segnaletica con indicato il giorno in cui l’apposito mezzo sarebbe passato a pulire, ora non c’è nemmeno più.
A proposito di marciapiedi il lungo lago non ho memoria di quando sia stato sistemato l’ultima volta. E’ stato costruito nel 1959, grazie all’allora Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo e dalle condizioni in cui versa sembra che proprio non sia mai stato sistemato da allora. E’ pieno di cubetti di porfido che si sono rialzati dal manto e giacciono pericolanti attorno alle piante o in mezzo al camminamento. Non parliamo delle montagne di foglie, cadute in autunno per le quali probabilmente stanno aspettando che si decompongano. Per quanto riguarda la pulizia non ne parliamo, cestini assenti per i quali sono rimasti solo i paletti che li sostenevano. Quelli più grandi, vandalizzati dai già citati incivili e vandali, ricoperti dalla plastica in attesa che vengano rimossi? Sostituiti? Mah. Infine le panchine poste sotto gli alberi che in questi mesi sono privi di foglie e quindi tutti gli escrementi dei volatili vi cadono sopra. Queste non sono sporche da giorni, ma da mesi e sedervici sopra risulta alquanto scomodo. Quindi si procede con la pulizia di fortuna con fazzoletti propri.
Alcuni rioni della città sono completamente abbandonati. Olate negli ultimi mesi è stata devastata dai lavori per la fibra ottica e i nuovi cavi elettrici. I lavori di ripristino evidenziano chiusini non a livello, asfalto che sta scomparendo giorno per giorno, illuminazione pubblica assente da mesi. Tutti elementi segnalati verbalmente e per iscritto all’Amministrazione senza tuttavia alcun riscontro.
Un gruppo di cittadini ha reiteratamente chiesto un sopralluogo all’Assessore/a competente Maria Sacchi, sono passati mesi senza mai aver visto nessuno. Non parliamo di un Ministro della Repubblica di stanza a Roma, ma, senza voler sminuire l’importanza del ruolo e della carica ricoperta, di un Assessore comunale che in linea teorica e soprattutto pratica dovrebbe essere l’Istituzione più vicina ai cittadini.
Riprendendo le parole del Sindaco Gattinoni “…saper rispondere per tempo ai bisogni ordinari delle famiglie, delle associazioni e delle imprese…”, vuol dire anche dare Servizi e fra questi come non ricomprendere lo Sport. Ebbene qui è buio assoluto. Il Centro Sportivo Comunale del Bione è lettera morta, ne è l’esempio l’insegna posta sul palo prospicente l’entrata, della quale è rimasto solo detto palo. Ad onor del vero l’occasione per ristrutturare integralmente il Centro fu persa dalla precedente Amministrazione Brivio.
Che dire poi del famosissimo progetto “bluebike” lanciato anni fa dall’ex Assessore Vittorio Campione, come la soluzione ai problemi del traffico cittadino ed attrazione del turismo. Peccato che Lecco, sia tutta in sali/scendi e se non hai un minimo di “gamba” è dura dal centro girare per i rioni lecchesi. Abbandonato al suo triste destino, nel più totale e completo disastro, con le colonnine vuote, le biciclette assenti. Qualcuno ha il coraggio di dire che ha intenzione di fare l’Amministrazione comunale, quanti soldi è costato? Chi risponde per questo fallimento?
Non da meno è di questi giorni l’esternazione della proprietà della Calcio Lecco, in particolare dell’ex Presidente Paolo Di Nunno, personaggio fumantino e dal carattere certo non facile, che si è contraddistinto a volte con uscite improbabili o improponibili, ma il merito di aver salvato il Lecco dal sicuro fallimento, ed in pochi anni averlo riportato in pianta pressochè stabile in Serie C. Egli non manca l’occasione per chiamare a raccolta imprenditori e comune lecchesi, anche se lo fa in un modo poco consono, affinchè gli si dia una mano economica. Ebbene questi appelli non hanno mai sortito effetto.
Sarà il suo modo di proporsi, la crisi economica, la riluttanza degli imprenditori lecchesi, sta di fatto che la sua gestione a Lecco, pare, sia agli sgoccioli. Tuttavia un aspetto importante l’ha sottolineato in settimana nel pre partita di Lecco Pro Vercelli, ovvero che la sua richiesta di sostegno al comune di Lecco è andata a vuoto. Di Nunno chiedeva una riduzione del costo di affitto dei campi del già citato Centro Sportivo del Bione, utilizzati per far allenare le giovanili. Il costo attuale si aggira, parole di Di Nunno, intorno ai 40/50 mila euro l’anno. Il Comune ha risposto “picche”. Ecco che quindi il patron Bluceleste probabilmente trasferirà il settore giovanile a Bresso dove il costo annuo per l’utilizzo dei campi è di circa 7mila euro. Una differenza enorme.
La morale di tutto questo è che non c’è bisogno di lanciare programmi roboanti sul miglioramento continuo di servizi da erogare al cittadino, perché questa è normale amministrazione, è il minimo sindacale è quello che un’Amministrazione competente, organizzata e diligente deve obbligatoriamente saper fare senza nemmeno il bisogno di pubblicizzarla. Fare e non parlare.
Però in tutto questo sono riuscito a trovare anche un aspetto comico della vicenda QVQ, ovvero, paradossalmente parrebbe la stessa citazione dell’improbabile “CHEF Ruffi” che nella descrizione delle sue incredibili ricette propone sempre l’olio “Q.B.” (quello buono). Solo che qui non siamo su Facebook con personaggi che vogliono far ridere per fare più visualizzazioni. Qui di mezzo c’è appunto la qualità dei servizi e della vita dei lecchesi.