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Pubblicato in Opinioni

LA "PILLOLA" DEL GIORNO DOPO

Domenica, 30 Gennaio 2022 20:27 Scritto da  Beppe Mambretti

Credo sia doveroso fare due riflessioni su quanto accaduto per mitigare l'ingenerosita' alla quale l'istinto può portare.

La prima è quella che porto rispetto sempre a chi si mette a disposizione delle istituzioni in momenti simili, in particolare dopo aver chiesto e pregato in lungo e in largo di essere tolto dell'agenda.

La seconda che è la vera riflessione però è quella di non giudicare un uomo e la sua storia, che può piacere e non piacere, ma come si è arrivati alla sua elezione, in particolare come ci è arrivato il centrodestra.

Il centrodestra di lotta e di governo

Oggi tre partiti su quattro sono al governo con il PD e il M5S e il quarto è formalmente e specularmente all'opposizione godendosi ampi privilegi, non solo elettorali ma di posizione che spettano solo all'opposizione. Vorrei ricordare agli immemori che il partito di Giorgia Meloni ha battagliato per avere alla presidenza del Copasir (comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) il Finiano Adolfo Urso, amico dell'Iran, tant'è che prestava consulenza con la sua Iws con sede a Theran ad un'industria che produceva aerei dual use (quelli che da uso civile si possono trasformare in militare) ed era nota la sua agenda piena di incontri con l'ayatollah Ali Khamenei.

Salvini ne fece di ogni pur di non dare la presidenza a Urso (giustamente dico io), ma come tutte le volte che Salvini dice che bisogna passare sul suo corpo per fare una cosa, la cosa stessa è già da darsi fatta.

Che dire per la gioia di tutti noi e del mio e suo amico lecchese Fabio "finché c'e Adolfo (Urso) c'è sicurezza".

Il centrodestra dunque si è presentato in due dinamiche alla scadenza del Quirinale, quella di lotta e di governo, e purtroppo poiché le strategie, come le idee, camminano sulle gambe degli uomini con le loro capacità, con i loro pregi e difetti, tale strategia è saltata sul nascere. Oggi certo possiamo dare tutte le colpe a Salvini e ai suoi grandi limiti, ma non può essere portatore di tutti i mali.

Il centrodestra italiano manca di:

regole

In base a quale regola viene individuato un portavoce? Voti? Sensibilità? Capacità di interagire con la parte avversa e magari di convincerla? Capacità di considerazione anche nei confronti dei cespugli della coalizione, che mi pare siano stati fondamentali, a torto o ragione, nel mandare a puttane il tutto?

democrazia interna 

Da quanto tempo in Fi e in Lega non si svolgono più i congressi?

Tutela delle minoranze interne, perché trovo paradossale che in Fi (partito che mi è più vicino negli ideali) vengano valorizzati solo coloro che hanno il numero della morosa di turno del capo o che nella Lega chi prende il 20% contro Salvini non venga nemmeno candidato alle regionali.

Di Fdi posso dire poco, perché dopo la fase di reclutamento in atto, arriverà quella delle regole e mi auguro della loro attuazione.

la cabina di regia

Mancata dall'inizio alla fine tra Fi e Lega e i loro ministri più in quota a Draghi (Giorgetti, Brunetta). Questo per assenza di camere di compensazione che una volta si chiamavano segreterie e oggi cerchi tragici o anarchia azzurra. Tale strategia è mancata anche con i governatori sulla pandemia e l'elettorato si è reso conto di tutto ciò, tant'è che chi aveva meno governatori si sfregava le mani e mieteva consensi.

linea Politica

Non può vincere un centrodestra con due leader che si scimmiottano a chi è più amico di Orban o della LePen... senza accanto una forza liberale e popolare credibile e inserita nel contesto europeo.

Non può esistere un centrodestra con due leader che si sfidano nei sondaggi e che mostrano i muscoli l'uno con l'altro con le vignette sui social postate su ordine ai loro parlamentari.

La capacità vincente di Berlusconi dei primi tempi era stata la visione globale per andare a vincere facendo crescere e aiutando a crescere anche ambienti centristi che potevano essergli concorrenziali, ma che nel finale portavano alla vittoria.

La Lombardia non è stata conquistata solo dagli elmi con le corna di Pontida, dagli uomini Fininvest ridicoli inviati nei territori con il kit del sostenitore azzurro o dal ridotto ligrestiano di Paterno' del "sotto il Tricolore niente", ma aprendo a mondi che, a torto o a ragione, avevano visione e radicamento.

La Lombardia stessa ancora vive su quell'onda nonostante quei mondi siano stati accantonati senza, ahimè, nessuna sostituzione. Cosa che non ha fatto Zaia in Veneto.

Detto tutto ciò come potevamo andare a vincere una battaglia con una nave che faceva acqua da tutte le parti, con a bordo un capitano che si incagliava e la capitana a terra che rideva sotto i baffi?

Purtroppo c'è poco da ridere perché ha vinto Letta senza nemmeno aver fatto la battaglia, Renzi ne è uscito da statista e ringraziamo Mattarella che ha rinunciato ai suoi altri progetti, perché poteva anche andare peggio.

Un consiglio traumatico visto che le sberle servono solo agli umili: sistema proporzionale secco, ognuno per sé e, tra cinque o sei anni, quando avrete capito cosa è una coalizione, tornerete insieme come si fa nelle famiglie in crisi.

E se sono rose fioriranno .

Ps: Consiglio che vale anche nel nostro territorio, dove l'asse non può pigliare sempre tutto, perché in troppi smetterebbero di giocare, poi si rischia di non rendersi conto che stai giocando al solitario invece che a scopa.

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