Personalmente non sono mai stato un "Papista", come dicevano gli Inglesi nel XVI secolo, all`epoca della scissione anglicana praticata da Enrico VIII.
Non si puo` pero` non avere grande ammirazione,, oltre che rispetto, per la visita pastorale di Papa Francesco in uno dei luoghi piu` martoriati e pericolosi del mondo. Una missione ad alto rischio (in particolare rischiosi i trasferimenti in elicottero) conclusasi per fortuna nel migliore dei modi.
Il suo appello contro la guerra e il terrorismo, il rivendicare ancora una volta che "non si puo` uccidere in nome di Dio", l`incontro con il massimo rappresentante della Religione Islamica Sunnita, l`Ayatollah Ali Al Sistani, la sua Messa tra le macerie dei bombardamenti, il suo portare umilmente un ramoscello d`ulivo in una zona travagliata e adesso addirittura a rischio di guerre nucleari (proprio ieri l`Iran ha minacciato Israele di diventare oggetto di un attacco, appena avra` completato la preparazione della sua bomba atomica) sono qualcosa che fanno del Papa un altissimo protagonista positivo della politica internazionale.
La sua figura emerge ancora piu` grande se confrontata allo squallore e alla miseria invece della nostra politica interna, dove un politicante da strapazzo che si paragona a Machiavelli fa cadere un Governo in piena pandemia, mentre si reca nei paesi Arabi non per elogiare la Pace, ma per dichiarare, in cambio di 80.000 dollari, che chi fa a pezzi i giornalisti e considera le donne niente piu` che concubine e` un rappresentante del "Nuovo Rinascimento"!
Ci voleva, per portare un raggio di luce e di speranza in un mondo, e particolarmente in Italia, in preda ormai allo sconforto, un Papa che venisse dal Sud America, la terra della "Teologia della Liberazione", dell`indimenticabile Vescovo Helder Camara e di tanti altri sacerdoti trucidati dalle bande di coltivatori e spacciatori di droga.
Una terra dove la Chiesa, fin dai tempi del domenicano Bartolomeo de Las Casas, come pure i Gesuiti nel Settecento, si e` sempre schierata per davvero dalla parte dei piu` poveri e indifesi.
Grazie Papa Francesco per avere portato una luce di speranza dal fondo del tunnel: ne avevamo veramente bisogno !