Le dimissioni del Segretario del PD Nicola Zingaretti sono state uno shock improvviso per i cosiddetti "militanti di base", cioe`quelli impegnati a cuocere le salamelle ai Festival dell`Unita`, almeno quei pochi rimasti, e a tenere aperte qualche straccio di sezione, anche quelle sempre piu` rare.
Zingaretti se e e` uscito con frasi forti ("mi vergogno di questo partito") che neanche Bersani, D`Alema e i fuoriusciti di Articolo Uno nel 2017 avevano osato pronunciare.
L`unica cosa che si e` capito e` che il PD e` attraversato per l`ennesima volta da un forte malessere: nell`era della personalizzazione della politica, dei Partiti "ad personam", disegnati su singoli personaggi piuttosto che su eventuali e chiari progetti politici, nessuno ha mai capito (nemmeno chi, come il sottoscritto, ha sempre adorato i Bizantini) quali profonde sottigliezze ideologiche dividano i "Franceschiniani" dagli "Orlandiani", i "veri dem" dai "Renziani", nuova categoria della politica, e ci si domanda perche` questi ultimi non abbiano seguito il loro leader nel suo nuovo partito del 2% .
Una volta le posizioni erano molto piu` chiare: Trotzky voleva la "Rivoluzione Permanente" in tutta Europa, Stalin il "Socialismo in un solo paese", cioe` la Russia. Il Partito Comunista voleva la Rivoluzione modello Sovietico, il Partito Socialista le Riforme nell`ambito del sistema liberale e capitalistico. Chiaro, netto, e basta: anche un operaio con la Quinta elementare, come ce n`erano tanti all`epoca, poteva capire le differenze.
Oggi non se ne capisce piu` niente, se non che il Partito che dovrebbe essere l`erede delle lotte del Movimento Operaio per il miglioramento delle condizioni di lavoro, invece di occuparsi delle condizioni drammatiche dei giovani, della disoccupazione e dello sfruttamento, della emarginazione delle donne dal mondo produttivo (solo nell`ultimo anno 100.000 donne hanno perso il lavoro) e infine del Covid e dei disastri provocati dalla Pandemia, e` squassato da diatribe per i piu` incomprensibili e da lotte intestine che sempre piu` disgustano e allontanano la Politica dalle persone comuni.
E non si dica che a Destra si sta meglio: vent`anni e oltre di appiattimento su un Tycoon che alternava periodi (disastrosi) di Governo ad oscuri affari giudiziari, da cui e` uscito perlopiu` con le prescrizioni, e con una sola condanna, hanno ridotto la Destra a non avere piu` una propria caratteristica politica. "Prima la Lombardia e la "Secessiun" ? No, prima l`Italia, il nazionalismo e il populismo, contrordine amici, c`e` Draghi e siamo diventati europeisti".
Dove sono i Minghetti, i Ricasoli, persino i Giolitti (" Ministro della malavita", lo chiamava un po` troppo ingenerosamente Gaetano Salvemini) ?
Non solo non ci sono piu` le sezioni, da una parte e dall`altra, ma neanche uno straccio di idea , almeno a lungo termine. Si va avanti giorno per giorno, secondo la contingenza, e caricando sempre piu` debiti sulle spalle delle prossime generazioni, le vere vittime di una politica sciagurata, sapendo che nessuno potra` mai pagarli veramente !
"Dio e` morto, Marx e` morto, e neanche io mi sento tanto bene" diceva una trentina di anni fa il geniale Woody Allen.
A non sentirsi bene per niente e` pero`, purtroppo, tutto il "sistema Italia" (come dice la Confindustria).
Addio Zingarettti, non ci ricorderemo di te (ridevi troppo !)
Enrico Baroncelli