Parlamentari, Senatori, Consiglieri Regionali, Sottosegretari di Governo, Sottosegretari di Regione, Assessori Regionali, Commissari di partito in altre Regioni questa: è la Como del Centro Destra Unito dove la trazione FdI, che si vanta in ogni comunicato di essere il primo partito della sconfitta, mi ricorda colui che fiero di averla fatta alla moglie, si recideva gli attributi esultando.
A volte quando andiamo ad analizzare la politica e le sue dinamiche, pensiamo in buona fede alla stupidità dei soggetti in scena perché è meglio, altrimenti mi tocca sempre citare il figlio del Comunista Cossutta, che quando il padre rompeva il fronte di sinistra, decuplicava il fatturate delle sue cooperative grazie a una Holding di informazione di nome Mediaset .
Resta che questa sfilza di nominati più qualche eletto con preferenze, non riescano nemmeno a raggiungere il ballottaggio.
Al ballottaggio al loro posto ci va un nobil Uomo che da vent'anni è sulla piazza a contestare tutto e tutti, fuori dagli schemi, ma capace più di lor signori di raccogliere, al punto che il suo esordio (erano elezioni scolastiche) fu segnato da un nome tanto simpatico quanto significativo "polenta uncia" .
Polenta si polenta no, il centro destra di nomenclatura raccoglie la tempesta di ciò che ha seminato.
Una Lega al 6,64 %, una Fi al 8,5%, un FdI al 12,6%...le civiche agli arroganti non servono per cui tutti a casa appassionatamente e poi tutti dai propri capi a vedere se salta fuori un collegio a Como dove ci conoscono: meglio di no, magari a Lecco dove ci conoscono meno...
Tutto ciò ignorando una catastrofe che è la seguente:
Il leghista On . Claudio Borghi viaggia con 77 preferenze (gambe delle donne alla tombola dell'Epifania) preoccupando gli investitori perché più stava a Como e meno saliva lo spread.
La sua collega Ministra durata il tempo del consumo di un pacchetto di patatine mentre il barman del Papeete preparava il Mojto al suo Capitano, divenuta poi assessore in Lombardia, spetta un discreto ma un po' pochino (visti gli incarichi) 157 preferenze.
Mentre il leader Decanale indiscusso per cui "non si apre il parlamento se non c'è l'Alessio dentro" si consola sbandierando a Giorgia di essere il primo partito con il 12,6% ( il suo partito è stimato con 10 punti in più) e suo nipote Marco Butti fuori dal consiglio con un quarto posto; d'altronde per le liste bloccate ne basta uno in famiglia!
Forza Italia "vola basso e schiva il sasso" capisce che qualcuno vuole intestarsi la sconfitta e lascia fare.
A Como, il coordinatore si chiama Mauro Caprani uno che la politica la detta e non se la fa dettare partecipando a convegni altrui e certificandoli con un selfie, uno che si fissa un obbiettivo e aprendo (a Lecco in Fi è un verbo che non conoscono, anzi fanno telefonare ai sindaci di non andare alle cene altrimenti il fuoriuscito consigliere si arrabbia) anche a coloro che lo contestavano e nella sua Erba mette la fascia Tricolore senza passare dal ballottaggio.
Accanto a sé inoltre si è tenuto stretto un jolly di valore, il suo predecessore Veronica Airoldi, da spendere ad alti livelli e perché no anche al Pirellone visto che qui Fi potrebbe riambire allo scranno lasciato vuoto da Alessandro Fermi passato al Carroccio: considerata la Lega ai minimi termini e un FdI che preferisce le mezzefigure di turno per far stare a galla gli "eterni " anzi l'"eterno " .
Il centro destra strappa successi se allargato: dunque quello di Genova, di Sesto, ma anche quello della vicina Erba se non vogliamo andare lontani, che certo fa a cozze con Como e l'arroganza delle sciurette e dei vendicativi di Missaglia. Tanto basta dar la colpa agli altri per aver fatto vincere la sinistra (detto da chi ha votato un provvedimento Maoista come il reddito di cittadinanza è tutto dire) che tanto un posticino in una partecipata, se sei un yesman, lo racimoli sempre .
Quindi il modello Missaglia è come Como val bene una Messa...da Requiem.
Per una classe dirigente capace di far vedere i muscoli ma non i risultati...il rischio è che, grazie a Lega e Maoisti 5stelle, Lecco non solo non avrà il suo collegio al Senato, ma che diventerà nuovo terra di invasione di chi ha fallito a Como o di altri yesman Salviniani non del territorio.
Il nostro territorio saprà dire a riguardo la sua? Non ce lo aspettiamo dal coro dei partiti del locale centro destra, composto da tre persone di cui due sono afone, ma dalla nostra gente capace di indignarsi per una scritta luminosa "Lecco provincia di Como" sul nostro San Martino.
Altrimenti il Requiem lo canteremo anche a Lecco anzi forse meglio il demi demi .