Un'altra tornata elettorale si avvicina e una messe di candidati si appresta a far veder la faccia, spesso anche solo per spirito di servizio viste le scarse o nulle possibilità di essere eletti. Nei giorni scorsi ho letto da qualche parte che per almeno decenza dovrebbe fermarsi un giro e sedersi in panchina sulle rive del lago chi ha cambiato casacca e partito durante il mandato conferitogli dal popolo sovrano e questo per rispetto dei suoi elettori che si sono fidati di plateali promesse di coerente fedeltà, condite dai modini gentili di chi mente sapendo di mentire, perché vecchio del mestiere. Sarà per un'altra volta.
Per i più scafati sembra sia il Potere, anche quello spicciolo, ad ispirare ogni loro studiata mossa. Che ben triste spettacolo. Al rispetto degli elettori, infatti, rinunciano con una certa e collaudata nonchalance: del resto come si dice nell'ambiente fare politica, così, é sempre meglio che andare a lavorare, che lavorare stanca. Se i mestieranti della politica ad ogni latitudine avessero dedicato cotanto ingegno e arguzia alle proprie attività lavorative, nella loro professione avrebbero certamente fatto faville facendo elegantemente a meno anche della pingue indennità di carica garantita e pagata dai soldi dei contribuenti. Sarà per un'altra volta.
I cambia-casacca-di-professione, per sfangarla, una volta ancora, a questo punto confidano soprattutto nel consolidato assenteismo, affidando invece le proprie aspirazioni a quella frangia residuale di elettori più facilmente controllabile che, per amore vero o per altri e non meglio precisati "sentimenti", li segue ad ogni salto della quaglia ma questa volta il quadro delle candidature al vertice regionale si presenta più variegato e pure un po' logora e demotivata é la truppa. Sta di fatto che non é scontata per nessuno la conquista di un seggio e la riconferma non si presenta come una semplice formalità da sbrigare fra pochi intimi. Nel periodo, oltre al già palpabile nervosismo, pare vada per la maggiore il vezzo di far orecchio da mercante facendo spallucce agli elettori che puntano il dito su certi disdicevoli comportamenti ma la schiera dei delusi si sta infoltendo a tal punto che i diretti interessati, sottobanco, sono in cerca di consensi aggiuntivi anche nelle formazioni politiche dove hanno militato nel passato, che qualcuno ci casca sempre. O gli conviene. Operazione quest'ultima che non poteva certo passar sotto silenzio nel borgo diventato città e la gente mormora, che di questi giochetti di bassa lega ne ha le tasche piene e se ne infischia alla grande delle personalissime paturnie di qualche temebondo candidato che ancora teme di restare a metà del guado.
Ricordo ai cittadini-elettori che far Politica nel senso nobile del termine non é un'occupazione qualsiasi tanto per arrivare alla pensione e pertanto é bene che nelle posizioni di maggiore responsabilità arrivino le persone giuste dotate della giusta moralità e coerenza e non i personaggi più inaffidabili che esistono sul mercato. Proprio per fare questa doverosa scrematura, lo dico ora che si stanno meglio conoscendo i candidati in corsa, bisogna andare tutti a votare per scegliere, almeno questa volta, le donne e gli uomini più adatti a rappresentarci tenendo presente che son meglio le facce nuove che di solito hanno più entusiasmo e voglia di fare, con l'augurio che trascinati dal cattivo esempio non imparino troppo presto i trucchi del mestiere e non si cimentino, anche loro, in "qualificate esperienze" nel settore del trasformismo fine a se stesso.