La patria dei "Promessi sposi" sarà pure diventata città ma, alla vecchia maniera, le voci dei bene informati si rincorrevano ormai da tempo per le stradette del borgo antico e non era certo un mistero che nel centrodestra cittadino stessero montando i sommovimenti che sono sbocciati prima con annunci alla stampa e successivamente con relativa metamorfosi ieri sera in consiglio comunale a Lecco ma non lo si è di certo saputo dalla viva voce dei diretti interessati. Se la notizia ha avuto un passaggio ufficiale nel consiglio comunale del 3 luglio lo si deve al suo presidente, Roberto Nigriello, che al termine dell'intervento di Minuzzo ha ricordato all'assise dell'avvenuto cambio di bandiera, visto che il nuovo capogruppo non si è degnato di farne cenno e, invero, ha parlato di tutt'altro.
Forse se ne vergognava? Si prende atto che, a metà mandato, i tre consiglieri di "Lecco merita di più" hanno deciso di cambiar casacca lasciandosi alle spalle anche il simbolo di Forza Italia, sotto il cui vessillo e pur senza essere tesserati erano stati accolti e anche si erano "orgogliosamente" candidati per chiedere il voto agli elettori lecchesi, intruppati nell'alleanza a sostegno del Peppino Ciresa aspirante sindaco nella campagna elettorale del 2020. Fulgido esempio, da non seguire!
Ufficialmente questa sorta di transumanza fuori stagione accade per una intervenuta quanto sofferta e mutata sensibilità politica ma in realtà succede perché, ai tre, fa comodo così. In questa nuova e "illuminata" formazione civica (sic) andrà, infatti, a confluire anche "Lecco Ideale" e la porcata è servita. Non si comprende, infatti, quale sia l'Ideale di questa operazione che deve essere così ben nascosto che proprio non si vede. Spiace per i cittadini che, in buona fede, si sono fidati e li hanno votati visto che si presentavano come amici di Silvio Berlusconi ma che, grazie al loro evidente tradimento, ora sono senza rappresentanza nel consiglio comunale di Lecco, la loro città. Lealtà e senso Civico, sotto Zero!
Adesso che abbiamo conosciuto meglio questi tre moschettieri senza macchia e senza paura diciamo ad alta voce che, nella fattispecie, lealtà e correttezza hanno infatti perso la strada di casa e che tale comportamento profuma di opportunistica contraddittorietà. Lungi dall'assomigliare alla figura così cara all'immaginario collettivo del moschettiere coraggioso ed impavido, Minuzzo & company passeranno alla storia di casa nostra, quella con la "s" minuscola, solo per aver frettolosamente fatto fagotto al calar del sole senza coerenza alcuna e in modo decisamente scorretto nei confronti dei rispettivi elettori ma anche del partito di Forza Italia sotto il cui simbolo erano stati comunque accolti. Gli va, infatti, ricordato che è soltanto grazie a questo loro poco limpido modo di fare che avevano potuto rimediare i voti necessari per essere eletti nell'assise comunale. Diversamente e se erano così sicuri del loro seguito politico personale, dovevano "correre" da soli. Ma non lo hanno fatto.
In più. Di fronte alla morte e al dolore della famiglia di Silvio Berlusconi e di molti suoi amici, solo un barlume di decenza pare che, all'ultimo, abbia suggerito ai nostri eroi di almeno rinviare così "epocali" annunci. In questa squallida vicenda di bassa pratica, che tale resta nonostante il differimento tattico, in Forza Italia resteranno invece quei sinceri sentimenti di rispetto e umana vicinanza che in momenti così tristi avvicinano e uniscono le persone in un unico e cristiano abbraccio.
Da ultimo ma non per ultimo. Si dà per certo che a "fondamento" della poco dignitosa svolta ci siano state forti pressioni da parte dell'ultimo arrivato in casa Lega che non riuscendo a gestire i duri e puri rappresentanti del primitivo Alberto da Giussano, ha brigato dietro le quinte rivolgendosi ad altre formazioni i cui più labili portacolori hanno, evidentemente, già fatto precise scelte individuali e si sono portati avanti anche per quanto riguarda il proprio futuro posizionamento in vista delle prossime elezioni comunali. Come al solito, chi va con lo zoppo impara a zoppicare!
In tal caso e viste le premesse sappiano i tre consiglieri, ieri latitanti e oggi transfughi, che in Forza Italia nessuno ne sentirà la mancanza e ciò in considerazione della conclamata inaffidabilità politica e della loro inattendibile condotta personale. Un consiglio disinteressato anche se non richiesto: buon vento ma attenti agli scogli!