Si è molto dibattuto in questi giorni, su diversi canali televisivi, nei talk show serali, sul libretto fatto stampare da Giorgia Meloni, Primo Ministro italiano, sui grandi risultati del suo primo anno di Governo.
L'inflazione sotto controllo, come il prezzo della benzina, il PIL che risale (pazienza se due anni fa era all'11% e adesso siamo allo zero e qualcosa) l'Italia che conta ed è considerata nel mondo (se lo dice lei, ci crediamo !) anche perchè Meloni è sempre in giro in aereo per il "globo terracqueo", cercando nuove alleanze e soluzioni soprattutto al problema degli immigrati, confidando magari nella bontà dei dittatori del Nord Africa, Egitto Tunisia e Libia, che appena non vengono pagati ci rispediscono migliaia di barconi.
Insomma tutte cose che fanno abbastanza ridere i commentatori di Sinistra, a partire da Travaglio, Cacciari, Bersani e molti altri, mentre vengono replicate dai sostenitori di centrodestra (ma quelli erano anche convinti che Ruby rubacuori fosse davvero la nipote di Mubarak !).
Mentre però si discutevano di questi begli argomenti, utili soprattutto a perdere tempo, su un altro canale televisivo di Storia, Focus (anche questo della galassia Mediaset) è stato mandato in onda due giorni fa un documentario molto interessante su uno dei più importanti Faraoni dell'Egitto, Ramses II, vissuto per un lunghissimo regno tra il 1279 e il 1213 avanti Cristo.
Mentre in Italia e in Europa c'erano ancora le palafitte, o capanne di paglia e fango, questi antenati degli extracomunitari di oggi che venivano dall'Egitto, dalla Siria, dall'Iraq e dall'Iran (Babilonia e Baghdad) costruivano splendidi palazzi e splendide città, all'origine delle nostre civiltà moderne.
Ma a parte queste considerazioni, c'è un altro argomento che mi ha colpito. Ramses II, che in Egitto governava un regno ormai vastissimo e al culmine della sua potenza, aveva però messo gli occhi sul vicino Impero degli Hittiti, una popolazione molto bellicosa che viveva tra l'attuale Turchia e la Siria. Noti anche per mettere delle falci micidiali ai lati delle ruote dei carri, che lanciati a tutta velocità tagliavano letteralmente a pezzi le gambe e i corpi dei poveri soldati nemici schierati in battaglia.
Ramses II radunò quindi un vasto esercito di migliaia di giovani egiziani, ben armati, che affrontarono gli Hittiti nella celebre Battaglia di Kadesh, avvenuta nel 1274 avanti Cristo. Fu una strage terribile, ma soprattutto di Egiziani. L'esercito di Ramses II fu in breve ridotto a un quarto dei suoi effettivi, e solo una piccola parte, radunatasi nei pressi di un'altura, riuscì a salvarsi e a riportare in Egitto il proprio Faraone.
Quando Ramses II però tornò a Tebe, la capitale (oggi Luxor) nonostante la terribile disfatta, fece finta di niente. Il popolo, abituato all'obbedienza, non si sarebbe mai ribellato al proprio Faraone. All'epoca non c'erano giornali nè mezzi di comunicazione, però esistevano i Templi. Quelli erano i canali di comunicazione e di informazione per il popolo.
E quindi Ramses II, senza tema di essere smentito, fece iscrivere sulle facciate dei templi, naturalmente con i geroglifici, la propria versione dei fatti: la battaglia era stata un successone, gli Egiziani avevano stravinto, gli Hittiti erano stati sconfitti e ricacciati nel loro territorio, dopo numerose perdite, e il Faraone e l'Egitto erano usciti dalla guerra come i vincitori assoluti.
Insomma, la propaganda fino al punto di ribaltare i fatti e ogni verità (oggi assolutamente vincente, pensiamo a Putin e alla Russia) si può dire che l'abbia (forse) inventata ormai quasi 4000 anni fa proprio Ramses II, che per inciso dopo 15 anni fece un trattato di pace con gli Hittiti, rinunciando a ogni pensiero di conquista, secondo la logica che i Romani molti secoli dopo impararono così bene del "Se non puoi sconfiggere un nemico alleati ad esso".
Propaganda, solo propaganda, da Ramses II alla Meloni: a volte nella Storia conta più la propaganda della realtà !
Enrico Baroncelli