Comunicato del sindacato dei pensionati Cisl Lombarda: quasi tutti sono in attesa di regole specifiche
Rsa aperte alle visite in presenza? In Lombardia, di fatto, non è ancora cambiato nulla. Nel comunicato stampa diffuso martedì 11 maggio, Emilio Didonè, segretario generale dei pensionati Csil della Lombardia, disegna con semplicità e correttezza quanto avvenuto in regione, pohi giorni dopo l’ordinanza ministeriale che autorizzava l’apertura delle Rsa alle visite dei parenti.
Dall’osservatorio privilegiato che è la sede Fpn regionale, si può facilmente stimare nel 15/20% le strutture che hanno effettivamente aperto, ma di fatto sono più o meno le stesse che si erano attrezzate con stanze degli abbracci e gazebo.
Osserva Didonè:
“Sondrio, Bergamo, Brescia ci rimandano situazioni ancora molto bloccate. Quasi tutti i territori stanno aspettando che Regione e Ats decidano cosa si debba fare e come lo si debba fare.
A Pavia nessuna Rsa ha aperto alle visite dei parenti, Mantova e Lecco si mantengono nelle percentuali che avevamo anche prima dell’ordinanza. Da alcune strutture in provincia di Milano ci arrivano regolamenti che di fatto impediscono il contatto tra ospite e parente e appesantiscono le famiglie, addossando loro tutti i costi di gestione della visita, dal tampone ai certificati”.
Rsa aperte alle visite in presenza: ad oggi, tutto come prima
Sabato 8 maggio la notizia dell'ordinanza del ministero della Salute, che dava la possibilità di permettere ai parenti le visite in presenza presso le case di riposo, purché provvisiti di certificazione verde, aveva richiamato l'attenzione di tutti, stampa, pubblico, famiglie.
In Lombardia, secondo le testimonianze raccolte dal sindacato, la situazione però è ancora agli esordi. Chi faceva qualcosa prima continua a farlo, chi non apriva continua a non aprire, in attesa di un protocollo di Regione Lombardia valido per tutte le Ats.
Commenta Didonè:
"C’è grande rammarico per il colpevole ritardo con cui il ministero della Salute interviene, lasciando tra l’altro aperte ancora troppe questioni. Trovo, per esempio, alquanto originale l’obbligo di dichiarazione congiunta tra famiglia e ente gestore su eventuali responsabilità da condividere conseguenti alla visita in Rsa. Siamo proprio un popolo di azzeccagarbugli: fatta la legge, trovato l’inganno”.