Nella ricorrenza dei cent'anni dalla sua partenza per la Birmania (da dove tornò per una visita al paese natale solo una volta, nel 1954) la comunità cristiana della valle si è ritrovata nella parrocchiale di Introbio per ricordare il Venerabile Fratel Felice Tantardini.
Presente il clero valligiano con il decano Don Lucio Galbiati a presiedere, nonchè diversi padri del Pime ed alcuni giovani seminaristi che hanno poi condotto la preghiera per la Pace seguita alla celebrazione della S. Messa.
Descrivere l'atmosfera che aleggiava tra le navate di Sant'Antonio è impresa ardua.
Fossimo stati in altri tempi il pensiero sarebbe stato rivolto unicamente al convalligiano "Fabbro di Dio" ed alla sua instancabile opera profusa in una terra lontana oggi teatro di una guerra dimenticata eppure così cruenta e inumana.
Ma la guerra, oggi, l'abbiamo qui, in Europa, per cui, inevitabilmente, la preghiera per la pace in Myanmar si è tramutata in una supplica per la pace universale, immersa in lunghi silenzi e profonda partecipazione.
Un'ora e mezza trascorsa in altri mondi, ascoltando lo scorrere delle beatitudini accomunate al popolo che Fratel Felice amava e serviva con tutte le sue forze e il suo coraggio, chiedendo la grazia che chi può metta fine ai conflitti, alle persecuzioni, alle violenze, agli esodi di profughi in fuga dal male.
Un'ora e mezza che ci ha fatto riflettere, e di questo è giusto ringraziare chi l'ha organizzata.
Al termine spazio anche per la Commissione Fratel Felice, con il prof. Marco Sampietro a illustrare con dovizia e semplicità il lavoro fatto e quello che c'è da fare.
Perchè la storia e la fede del Venerabile Fratel Felice Tantardini continuino a inondare le nostre comunità e tutti noi con la luce della speranza.
(Foto di Teresa Tantardini)