Da un paio di anni (l'anno scorso era stata la volta della Vent, fabbrica di motociclette a Introbio) la presentazione della Sagra avviene in una ditta caratteristica della Valsassina.
Quest'anno è toccato alla Mauri Formaggi, ditta casearia nata nel 1920, ad essere la sede prescelta, e prima della conferenza stampa i giornalisti sono stati invitati a un "giro turistico" interno, sotto la guida del dott. Emilio Minuzzo, sovrintendente alla qualità dei prodotti, che ha portato i partecipanti anche alle famose grotte di stagionatura.
"Il 30% della produzione è di latte caprino" ha ricordato Minuzzo. "Stare in Valsassina è sicuramente abbastanza penalizzante dal punto divista della logistica, non per niente molte altre ditte se ne sono andate, ma noi vogliamo mantenere il nostro tradizionale legame con il territorio".
Certo i metodi di produzione non sono più gli stessi, e si sono adeguati alle necessità di una fabbrica moderna, che esporta un po' in tutto il mondo. Nelle grotte però sono rimaste a testmonianza i vecchi paioli in rame e centinaia di cassette in legno dove i formaggi venivano fatti maturare.
Una lunga tradizione che continua una delle attività più caratteristiche e secolari della Valsassina, terra di origine della tradizione casearia non solo lombarda ma italiana: basti pensare anche a Cademartori, Galbani, Invernizzi (ditte purtroppo vendute ai francesi della Lactalis) , ma ancora oggi, oltre alla Mauri, Carozzi, Acquistapace, Ciresa (tutte nella fascia Introbio-Pasturo e Ballabio), oltre a tanti altri piccoli produttori e rivenditori locali.