Come da (scontate) previsioni, si torna a parlare di Covid 19. Anche se l’Organizzazione mondiale della Sanità ha da tempo dichiarato estinta la pandemia. Ciò non significa però che la circolazione del virus (varianti comprese) e i conseguenti contagi siano terminati. E infatti in Italia e in altre aree del pianeta, è stato registrato un deciso aumento dei contagi da Sars - Cov 19, a causa del sorgere di nuove varianti del Coronavirus che per tre anni ha messo a dura prova il mondo intero. SI tratta di “Eris” e “Pirola”, due discendenti del virus isolato nel 2020, che oggi hanno destato l’attenzione dell’Oms e delle autorità sanitarie in genere. E la Lombardia non rappresenta un’eccezione. Nella nostra regione, infatti, “Eris” (discordia, sfida in greco antico) questo lignaggio presenta una prevalenza, rispetto alle altre varianti, del 41,9 % e sembra in grado di aggirare le difese immunitarie con facilità. Anche se, almeno per ora, non sembra in grado di indurre sintomi gravi. Anche la variante “Pirola” (così chiamata da Pyrola minor, nome di una pianta della famiglia delle ericacee) è presente ma pare dotata di infettività molto inferiore affiancata però da una capacità di mutazione molto elevata.
Per ora, ad ogni modo, la diffusione di “Eris” prevale. Ma è presto per allarmarsi anche se qualche preoccupazione è più che lecita e proprio per questo l’Oms e le altre autorità sanitarie (ISS compreso) seguono con grande attenzione gli sviluppi della situazione. L’assessore alla Sanità della Lombardia, Guido Bertolaso, ha spiegato che nella nostra regione, fino all’11 settembre, sono stati registrati 5418 contagi da Coronavirus contro i 2.989 di sette giorni prima, con un’incidenza di 54 casi ogni 100mila abitanti a fronte del 19 su 100mila registrati la settimana precedente. Nel Lecchese, come mostra il grafico seguente, l’incidenza è pari a 43 positività ogni 100mila abitanti.
(Fonte: lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/#)
Come si vede, i dati regionali mostrano un incremento dei casi molto vicino al raddoppio. Nella Regione, negli ultimi sette giorni, sono stati eseguiti più di 31.500 tamponi a conferma che l’attenzione verso il Coronavirus è sempre attiva. La situazione nelle strutture sanitarie regionali e nelle terapie intensive in particolare, secondo Bertolaso, rimane tranquilla, con 169 ricoveri nei reparti ordinari e due degenze in terapia intensiva legate però a problemi clinici non legati al Covid. Nulla di nuovo, invece, per quanto riguarda la sintomatologia legata al Coronavirus: febbre, mal di gola, rinite, tosse secca proprio come una qualsiasi sindrome influenzale. Va da sé che in questi casi è opportuno ricorrere al più presto all’uso di una mascherina (meglio se FFP2), ad un tampone e a qualche forma di “isolamento” preventivo. Una diffusione estesa dei contagi è comunque prevedibile nel corso delle prossime stagioni autunnale e invernale. Per questo le autorità sanitarie raccomandano le ben note precauzioni: lavaggi frequenti delle mani; utilizzo frequente di prodotti disinfettanti quali gel o soluzioni alcoliche; adozione della mascherina in ambienti a rischio o in presenza di soggetti fragili come anziani o malati. Il grafico sottostante riferisce, infine, la situazione percentuale dei casi segnalati rispetto alle fasce di età.
(Fonte: epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-dashboard)
Sul fronte dei vaccini l’Agenzia europea del farmaco (EMA) ha annunciato per i primi giorni di ottobre la disponibilità di vaccini aggiornati in grado di contrastare efficacemente l’azione dei nuovi lignaggi del Coronavirus. Con ogni probabilità il primo farmaco disponibile sarà quello prodotto da Pfizer Bion-Tech mentre successivamente verranno distribuiti anche i vaccini realizzati da Moderna e Novavax. Sempre in ottobre sarà possibile farsi inoculare, nella stessa seduta, il vaccino anti covid e quello antiinfluenzale.