Sono 44 gli alpeggi in Valsassina, su 45 in tutta la provincia di Lecco, mentre in provincia di Sondrio ve ne sono 264 e ben 669 in tutta la Lombardia. E' a partire dai numeri presentati da Alessandro Putelli, dell'ERSAF Lombardia, che si può intuire l'importanza del sistema degli alpeggi, su cui si è svolto un convegno in Comunità Montana, a margine della Manifestazione Zootecnica di Prato Buscante, introdotta dal Presidente Fabio Canepari e da Antonella Invernizzi, presidente Coop Comunità Valsassina e Montagna Lecchese.
Molti i dati snocciolati da Putelli, che ha fatto un confronto tra la situazione censita nel 2000 e quella censita nel 2021, quindi a vent'anni di distanza.
Per esempio l'età media degli "alpigiani" valsassinesi si è abbassata , da 46 anni a 42, segno che molti giovani sono subentrati ai più anziani, mentre il numero degli addetti in generale è abbastanza stabile (nel 2021 erano 34 , nel 2000 33).
La produzione quotidiana di latte è invece molto aumentata, più che raddoppiata: da 176 litri di latte al giorno nel 2000, a 387 di due anni fa (la maggior parte a Biandino, Varrone e Foppabona).
I contratti di affitto con i Comuni proprietari mediamente durano 6 anni : la situazione si è stabilizzata, nel 2020 andavano da 1 a 6.
Floriana Butti ha in seguito descritto la situazione nelle malghe e nell' alta montagna, con splendide foto.
I problemi sono stati però sottolineati anche in altri interventi: da quello di Giacomo Camozzini, fresco acquisitore di una congrua somma che la Regione verserà al GAL da lui diretto, 4,8 milioni al GAL quattro Parchi Lecco-Brianza, che probabilmente saranno utilizzati almeno in parte proprio per gli allevatori.
"I giovani sono attratti dal lavoro in ambito naturale- ha detto Camozzini nel suo intervento - però bisogna fare in modo che questo lavoro molto faticoso sia anche abbastanza ben remunerato e abbia prospettive di sviluppo e di durata anche negli anni a seguire. Solo così i giovani ne saranno ancora più attratti".
I turisti, ha sottolineato Camozzini, come anche altri relatori, sono attratti da prodotti artigianali e a km zero.
Non è stato citato uno dei principali problemi degli allevatori, e cioè lo scarso valore monetario dato dalle ditte all'ingrosso al latte prodotto: ricordiamo che per esempio la Coldiretti ha recentemente portato in Tribunale la Lactalis, il gigante francese della distribuzione casearia che nel suo portafoglio ha diverse ditte valsassinesi, come la Invernizzi e la Cademartori.
Altre tematiche sono state però ricordate dal consigliere regionale Giacomo Zamperini, che è delegato della Regione Lombardia ai problemi della Montagna, e che ha affermato che la Regione è molto attenta al problema e che ha dato e darà ulteriori sovvenzionamenti.
Sul discorso dei numerosi bandi esistenti "europei regionali o di altre origini, anche private, che però non sempre sono noti a tutti, e purtroppo vanno sprecati" è intervenuto il Deputato europeo lecchese Pietro Fiocchi, che ha anche però avvisato della diffusione sempre più minacciosa dei lupi in ambito alpino. "I lupi sono animali intelligenti - ha detto Fiocchi - e per loro è più facile uccidere una pecora nel gregge piuttosto che cacciare cervi o cinghiali". Fiocchi quindi si augura che , per salvare le pecore, si possano uccidere i lupi, oggi protetti da una legge ambientalista (visto che rischiano l'estinzione).
Infine da citare la numerosa delegazione del CFPA di Casargo, i cui alunni hanno preparato un ottimo buffet alla conclusione dell'incontro, con il Presidente Francesco Maria Silverij e il Direttore Marco Cimino, il quale ha ricordato che l'Istituto Alberghiero da quest'anno ha dei corsi di Green Economy e che introdurrà corsi specifici per studenti che vogliano approfondire queste tematiche e , chissà mai, un giorno lavorare in questo settore, una volta tanto importante ma che oggi, nella società industriale, ha subito una forte contrazione.
Enrico Baroncelli