Sono trascorsi già diciannove anni dal suo ultimo saluto ma il ricordo di Giovanni Bellomi rimane sempre ben vivo nel cuore di tanti amici.
E così sabato sera è andato in scena il "Concerto per un amico", evento entrato a far parte della tradizione di Cortenova, organizzato da Giovanni e Fabio Benedetti con la direzione artistica del "Maestro" Alfredo Oyaguez Montero che quest'anno ha voluto proporre uno spettacolo diverso da solito, uscendo dal classico per addentrarsi nella musica leggera italiana "arruolando" il cantante-pianista Gino Castelli.
Nella sala del teatro dell'asilo di Cortenova ricolma di gente (presente anche il sindaco Sergio Galperti) sono così echeggiate melodie famosissime capaci di coinvolgere il pubblico chiamato ad essere partecipe dell'evento spaziando da "Volare" a "Vita spericolata" condividendo con i musicisti una serata ben riuscita.
Commovente il finale quando è stata fatta ascoltare la registrazione dell'interpretazione di Giovanni Bellomi della straordinaria "Hotel Supramonte" di De Andrè ed è stato quasi scioccante sentire nel silenzio improvvisamente calato in sala la voce di Bellomi che sembrava essere proprio lì, a Cortenova, in quella sera di ottobre a lui dedicata.
Alfredo Oyaguez al pianoforte e Gino Castelli (voce) l'hanno poi replicata ed è stata evidente la fatica che il Maestro ha fatto per portare a termine il brano, travolto da un'emozione indescrivibile, la stessa che avvolgeva tutti i presenti molti dei quali non hanno potuto trattenere le lacrime.
Un omaggio inaspettato a Bellomi la cui eredità - e quella della mamma Angioletta - viene tuttora destinata ai giovani cortenovesi sotto varie forme, come ha ben spiegato Giovanni Benedetti introducendo il concerto e ricordando le borse di studio, i contributi al Centro Sportivo e il sostegno a corsi musicali alle elementari.
L'attaccamento di Bellomi alle sue radici, nonostante a Cortenova abbia vissuto ben poco della sua vita a motivo degli studi e degli impegni universitari in California, è un invito a tutti noi che amiamo questa Valle, le sue montagne, il suo fiume, i suoi pascoli, la sua laboriosità infinita, affinchè ricordiamo sempre la nostra storia e ne facciamo un valore da difendere così come lui ha fatto nella sua purtroppo breve esistenza.