Il gruppo Acque minerali italiane (del quale fanno parte gruppi come Norda, Sangemini e Gaudianello) sta vivendo una delicata fase di crisi finanziaria. Per farvi fronte, nel 2020 è stata chiesta l’ammissione a concordato preventivo. Ammissione poi accordata nel gennaio 2021. «Ora – spiega Silvano Scaccabarozzi, Fai Cisl Mbl -, il gruppo sta affrontando un momento complicato. Deve dimostrare che è in grado di mantenere le proprie quote di mercato e, allo stesso tempo, deve ridurre i costi. Un compito complesso in una situazione come quella attuale in cui il sistema economico nazionale e locale risentono della pandemia di coronavirus che ha colpito soprattutto i comparti della ristorazione e dei locali che sono fondamentali per il gruppo».
Attualmente, la sfida occupazionale per i 75 dipendenti della Norda di Primaluna (Lc) è gestita attraverso la cassa integrazione covid e a rotazione. «La speranza – continua Scaccabarozzi – è che con la stagione calda, che per il settore acque è “alta stagione”, il mercato riprenda e l’azienda riesca a dimostrare che è in grado di poter proseguire la sua attività reggendosi sulle proprie gambe».
Intanto a settembre l’assemblea dei creditori dovrà approvare il piano del concordato che poi dovrà essere omologato dal Tribunale.
«Al momento – conclude Scaccabarozzi -, la famiglia Pessina, la proprietaria del gruppo, dovrebbe farcela con capitali propri. In futuro potrebbero entrare nella società nuovi soci. Ci sono già interessamenti da parte di fondi di investimento. Ciò però avverrà solo dopo l’omologa».