Il polo vaccinale di Pratobuscante, come abbiamo detto più volte, sta funzionando a pieno ritmo (oltre 400 dosi giornaliere con punte di 600), e così sarà sino al 30 giugno prossimo, visto che poi la struttura sarà lasciata libera in quanto l'intera area, come ogni anno, dovrà essere delimitata per l'avvio del cantiere della Sagra delle Sagre, condizione ben specificata dalla Comunità Montana nel momento in cui si è accordata con l'ATS.
In attesa di sapere dove dovranno recarsi a ricevere la seconda dose (o la prima) i cittadini della valle (e non solo, visto che si è capito che l'area di competenza della Fornace è molto vasta), abbiamo chiesto a Silvia Artusi, che con i suoi eccezionali colleghi medici di base della medicina di rete della Valsassina si è messa a disposizione per la campagna vaccinale, un breve punto sulla situazione.
"A mio parere - dice la dott.ssa Artusi che anche sabato ha lasciato lo Spazio Valsassina alle otto di sera - sta andando tutto molto bene. Le attese sono tutto sommato brevi e la gente sembra soddisfatta".
E il rapporto con AstraZeneca?
"Stiamo incontrando davvero tanti timori - spiega - peraltro infondati se solo si applicassero la logica e la semplice matematica. Spesso,dopo un colloquio più approfondito, le persone si sentono rassicurate e ,'accettazione verso questo vaccino".
Ma non sempre è così, però.
"Già, perchè a volte, rare per fortuna, iniziano lunghe conversazioni prive di senso e di timore anche verso medici, ed è un peccato perché si sta cercando di dare tutto e anche di più, ma abbiamo indicazioni precise e davvero non possiamo derogare. E poi, accettare di non prescrivere AstraZeneca senza che sussistano validi motivi sbilancia molto le scorte residue e ci metterebbe in forte difficoltà tra poche settimane!"
E adesso arriva anche Johnson & Johnson.
"Lo Janssen, sviluppato dalla Johnson & Johnson è un vaccino a vettore virale, come AstraZeneca, per intenderci. Come tutti gli altri vaccini, fornisce al nostro corpo le istruzioni per riconoscere la proteina spike di SARS-cov-2. La grande novità è che si tratta di un vaccino a somministrazione unica per il quale non serve richiamo: la protezione la si raggiunge dopo 2 settimane dalla somministrazione del vaccino".
Ed è efficace come gli altri?
"L’efficacia è buona. Parliamo nel 67% dei casi di prevenzione dell'infezione. Ed è in grado di prevenire la grave malattia da covid nel 76% dei casi dopo 14 giorni e del 85% dopo 28 giorni. Insomma: un’altra ottima arma nel nostro arsenale per raggiungere il prima possibile l’immunità si gregge!"
E da quando e a chi verrà somministrato?
"Dovremmo iniziare domani (lunedì 10 maggio n.d.r.) e la popolazione target per questo vaccino sono gli over60, come per AstraZeneca".
Il messaggio dei nostri medici è dunque molto chiaro. Non importa il nome del vaccino, l'importante è vaccinarsi, solo così saremo in grado, come ci ha spiegato Silvia Artusi, di raggiungere il prima possibile l'immunità di gregge, che sarà anche un paragone poco simpatico ma è l'obiettivo a cui dobbiamo, tutti insieme, tendere.