Quattro anni fa uno dei più giovani ambasciatori della Repubblica Italiana, Luca Attanasio, nato e vissuto a Limbiate, veniva brutalmente ucciso durante lo svolgimento del proprio lavoro nella Repubblica Democratica del Congo.
Una ferita non solo per chi lo ha amato e conosciuto ma per l'Italia tutta.
Solo pochi giorni fa a Casatenovo la sua storia è stata raccontata attraverso le parole del padre, del sacerdote e degli amici che lo hanno conosciuto e accompagnato, in una serata di grande livello e spessore, lodevolmente organizzata dall'Amministrazione comunale di Casatenovo.
Una testimonianza intensa di una vita fuori da comune: l'Ambasciatore Attanasio è stato un costruttore di pace e di rispetto tra i popoli, in uno Stato dove la vita umana non ha valore, a differenza dei giacimenti di materie prime.
Attraverso il suo lavoro nell'Ambasciata e nell'associazionne Mama Sofia, che si occupa dei bambini orfani, l'Italia in Congo è stata promotrice di dialogo e di cooperazione, ponti necessari per far fiorire la Pace.
Per Azione Lecco ricordare la sua figura è un dovere civico a cui, da italiani, non dobbiamo sottrarci. Ci auguriamo che le Istituzioni abbiano il coraggio di chiedere giustizia per l'Ambasciatore e di portare alla luce la verità sulla sua uccisione.
"In un tempo in cui la "Pace" sembra un concetto astratto, distante e irraggiungibile, esempi concreti di impegno quotidiano per la Pace, come quello di Luca Attanasio, sono un faro e un monito: ciascuno di noi, con le proprie azioni, può e deve fare la differenza, per abbattere indifferenza, pregiudizi e antipatie. Solo così" - scrive Eleonora Lavelli, segretaria provinciale di Azione Lecco - "ci rendiamo conto di quanto sia importante fare il bene anche nel nostro piccolo e della responsabilità che abbiamo nell'essere promotori noi stessi di comportamenti e gesti di pace".
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