Nei giorni scorsi le cronache hanno riportato alla ribalta i "numeri" del servizio pubblico di bus che collega Premana alla Casa di Comunità (l'ex distretto, per intenderci) di Introbio.
Numeri scarsi, anzi, scarsissimi (nell'ordine di pochi passeggeri settimanali) a cui, sebbene per la matematica non giustifichino l'investimento dedicato, è corretto a nostro avviso dedicare una giusta attenzione e una serie di riflessioni anche perchè, è bene sottolinearlo, il servizio (nato all'interno della strategia Aree Interne) è nato per favorire l'accesso ad una necessità così fondamentale come la sanità.
La "denuncia" della situazione, d'altro canto, è arrivata dall'interno stesso del soggetto responsabile, e cioè da Marisa Fondra, membro autorevolissimo del consiglio dell'Agenzia del Trasporto Pubblico Locale, peraltro una delle persone che più si è spesa per l'attivazione del servizio, assieme ai vertici di ASST e, per quanto riguarda la parte infrastrutturale (ossia la pensilina ed i lavori di contorno) all'ex primo cittadino di Introbio, Adriano Airoldi.
"Ho verificato di persona più volte - ci ha detto Marisa Fondra - e ovviamente ho portato all'attenzione dell'Agenzia la problematica".
"Abbiamo ipotizzato di far fermare in futuro a Sceregalli uno dei bus di linea - confida - ma la situazione viaria di quell'area non lo consente a causa delle dimensione dei mezzi. Ci è stato anche suggerito, ad esempio, di creare la figura dell'accompagnatore per aiutare soprattutto le persone più anziane nel tragitto, visto che da più parti è stata sollevata questa problematicità; un altra possibilità è di tornare alle due corse settimanali come all'inizio della sperimentazione".
In effetti è complicato per una persona anziana sola prendere il bus, arrivare a Introbio, scendere, recarsi al "distretto", poi attendere la corsa di ritorno. Ed è comprensibilissimo che la stessa persona si faccia accompagnare in auto da qualcuno.
"L'utilizzo - è il pensiero del Sindaco di Casargo Antonio Pasquini - si è rivelato sotto le aspettative e quindi bisogna ripensare un nuovo modello più performante in base al numero dell'utenza. Lo sforzo necessario è quello di garantire dei collegamenti nei comuni delle aree interne contribuendo a ridurre il divario tra le zone urbane e quelle rurali. Un trasporto adeguato è un fattore chiave per evitare il problema della "glaciazione" demografica in atto. Senza un buon sistema di mobilità, che copre il cosiddetto "ultimo miglio"diventa difficile" garantire l'accesso ai servizi dislocati sul territorio".
Aldilà del servizio per e dal "distretto" di Introbio, Pasquini sottolinea come vi sia, in linea generale, "sempre una maggiore necessità di collegare l'alta Valsassina al lago e viceversa, non solo per il turismo,ma per accedere ai servizi quali l'istruzione ad esempio, e la strategia aree interne è nata proprio per mirare a questi obiettivi".
"Il problema - fa notare Pasquini - non è il costo in conto capitale di una pensilina (peraltro coofinanziata) ma trovare le risorse in spesa corrente per garantire corse di trasporto pubblico cadenziate".
Elide Codega, prima cittadina di Premana, ha guardato sempre con un certo scetticismo a questo servizio e non l'ha mai nascosto.
"Mi spiace - afferma - che si sprechino così delle risorse soltanto perché non si è voluto confrontarsi prima con i sindaci. Purtroppo il “l’avevo detto” non mi gratifica, anzi mi fa arrabbiare ancora di più perché nonostante avessi espresso perplessità da subito, si è pensato di aumentare le corse senza avere servizi attivi in casa di comunità, e sto parlando degli specialisti".
Codega si augura che "questo spreco si possa trasformare in un servizio organizzato e programmato come abbiamo suggerito ma, soprattutto, che si diano servizi utili e non più illusioni alla popolazione anziana del territorio, che rispetto a chi vive in città è molto penalizzata".
La Sindaca premanese tira in ballo, con ragione, il progetto di sviluppo della Casa di Comunità nella quale fino ad ora non sono stati implementati gli attesi ulteriori servizi, ed il suo riferimento agli specialisti è quanto mai significativo.
Ma, come già scritto, c'è un altro attore che ha svolto un ruolo importante nella vicenda, e ci riferiamo al comune di Introbio.
"Devo dire - spiega l'ex Sindaco Adriano Airoldi, oggi all'opposizione in Villa Migliavacca - che quando è stata prospettata questa opportunità noi come amministrazione ci siamo prestati senza esitare assecondando le richieste dell'Agenzia del Trasporto Pubblico e di Asst. Lo abbiamo fatto razionalmente guardando al futuro ed ai progetti che stavano venendo avanti, non ultimo, oltre a quello relativo al completamento dei servizi offerti all'interno della Casa di Comunità, quello più impegnativo relativo all'Ospedale di Comunità".
"Per servire al meglio quell'area - continua Airoldi - avevamo anche già identificato terreni limitrofi idonei alla realizzazione di altri parcheggi proprio pensando ad una futuribile ma possibilissima "cittadella della salute" comprendente Villa Serena, la Comunità Socio Sanitaria delle Grigne, la Casa di Comunità pienamente funzionante e, appunto, l'Ospedale di Comunità. In questo quadro una fermata del servizio pubblico era e resta a mio avviso importante per cui mi auguro venga trovata una soluzione idonea".
Da qualche parte, inoltre, si è avanzata anche l'ipotesi di ricorrere ai "servizi a chiamata" (e pagamento). Del resto proprio lì a Sceregalli opera il Soccorso Centro Valsassina che questi servizi li sta già effettuando per cui non dovrebbe essere così complicato attivarli, sempre che possano essere una delle soluzioni e trovino il consenso dei potenziali fruitori.
Come appare evidente, il tema è assai complesso e coinvolge tanti portatori di interesse che sono chiamati a trovare, tutti insieme, una quadra in grado di tener conto dei bisogni e delle aspettative di una popolazione destinata ad invecchiare sempre di più con il passare degli anni e che vive, come riconosciuto oggettivamente dall'esistenza stessa della strategia Aree Interne, in luoghi non comparabili a quelli della pianura con tutte le difficoltà logistiche (e non solo) che ben conosciamo.