Lo scorso autunno, come i più attenti ricorderanno, in quel di Colico venne costituito un Comitato popolare a favore del divorzio da parte del grosso centro dell'Alto Lago dallo storico matrimonio con la Provincia di Lecco per convolare a nuove nozze con quella di Sondrio.
E negli ultimi giorni lo stesso Comitato ha rilanciato con forza questo impegno promuovendo anche lo slogan "Il Bitto sposerà l'agone?" compreso nel logo che pubblichiamo in copertina.
“Comprendiamo - scrivono i pronotori - le preoccupazioni del sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia Mauro Piazza e del consigliere regionale Gian Mario Fragomeli, entrambi eletti con il contributo importante dei cittadini colichesi che li hanno votati. Dal loro punto di vista Colico in provincia di Sondrio rappresenterebbe una perdita. E possiamo anche condividere che l’Amministrazione provinciale di Lecco abbia lavorato bene. Ma la questione è un’altra. Colico è tuttora la porta d’ingresso principale del territorio valtellinese e diventerebbe il quarto Comune per importanza demografica”.
Il Comitato ha anche anticipato alcuni dati contenuti nel dettagliato studio realizzato da un pool di esperti che verrà presentato ufficialmente a marzo nel corso dell’assemblea pubblica aperta a tutti i Colichesi. La viabilità è uno dei temi più discussi in termini di manutenzione. Per esempio se Villa Locatelli investe circa 145.000 euro per ogni chilometro di strada, Palazzo Muzio ne garantisce oltre 190.000 (+30%).
“Noi pensiamo che questa sia una grande opportunità per il nostro paese, a prescindere da ogni appartenenza politica o partitica – conclude il Comitato popolare – e confidiamo nella crescente adesione all’iniziativa spontanea nata a Colico".
Ovviamente il distacco di Colico provocherebbe un terremoto anche per la nostra Comunità Montana che attualmente conta poco più di 33.000 abitanti: se pensiamo che Colico supera gli 8.000 (cioè quasi un quarto dell'intera popolazione) si comprende come le preoccupazioni non coinvolgano solo Villa Locatelli ma anche l'ente della Fornace.