Ed alla fine anche la Comunità Montana è stata "messa a terra", tanto per usare un termine oggi particolarmente in voga.
Il bocciato (a Barzio) Fabio Canepari è stato rimesso al suo posto grazie all'accondiscendenza del comune di Parlasco ed al "do ut des" della nomina di Renato Busi (una conferma peraltro) nel direttivo del BIM a cui lui non ha mai nascosto di tenere tantissimo.
I sindaci di Pasturo e Cortenova, Artana e Galperti, sono stati eletti in quota Lega mentre il premanese Gianola e il derviese Bonazzola ricopriranno la carica di assessori riconoscendosi in Fratelli d'Italia.
Una conferma anche per la presidenza dell'assemblea dove è rimasto ben saldo alla poltrona l'inamovibile Ferruccio Adamoli (i vice sono Mattia Ferraroli di Bellano e Cesare Canepari di Barzio, quest'ultimo in rappresentanza dell'esigua minoranza, cioè lui stesso, che ha votato contro il direttivo).
Poi ci sono gli assessori supplenti: Giampiero Manzoni di Margno, Michele Polvara, neo sindaco di Cassina, il sindaco di Taceno e Massimo Vergani.
Fin qui i nomi, poi c'è tutto il resto.
E in quel "tutto il resto" troviamo il sindaco di Casargo (nonchè fresco consigliere provinciale) che non ha mancato di rimarcare la sua distanza dai Fratelli d'Italia al governo votando una fiducia a termine, e quale sia questo termine, forse, lo sa solo lui. Comunque c'era da aspettarselo visto che Pasquini ha sostenuto (con tanto di raccolta tessere porta a porta nel suo paese) alle ultime elezioni della segreteria "meloniana" il battuto Mastroberardino ma che ora può mettere sul piatto l'ottimo consenso ottenuto alle provinciali.
Un'astensione molto pesante arriva da Colico, il comune più popoloso della Comunità Montana, la cui amministrazione leghista non ha mai avuto un gran rapporto con chi attualmente nella Lega comanda. Non un bel segnale se si pensa che nelle scorse settimane qualcuno ha avanzato l'ipotesi di un trasloco di Colico in provincia di Sondrio. Non succederà mai, ma se dovesse succedere...
L'unico "no" è arrivato da Barzio e non poteva essere altrimenti visto che la presidenza è stata riconsegnata nelle mani di quel Canepari (Fabio) uscito sconfitto assieme alla lista di Arrigoni Battaia alle ultime amministrative e fatto rientrare in partita grazie, come ormai arcinoto, alla sua nomina di assessore in quel di Parlasco.
E così il Canepari (Cesare), oggi rappresentante di Barzio, è stato l'unico ad alzare la mano per votare contro un sistema inscalfibile che procede come un carro armato per la sua strada sotto l'abilissima guida di Mauro Piazza, oggi attivissimo sottosegretario in regione ma, in prospettiva, candidato unico del centrodestra per la poltrona di sindaco di Lecco.
Canepari (Cesare) ha messo sul piatto anche la questione delle quote rosa, una questione che riguarda però i consigli comunali a monte visto che in assemblea sono presenti solo tre rappresentanti al femminile: Gabriella Del Nero di Varenna (occupata all'Ambito), Monica Gilardi, sindaca di Colico e astenutasi, e la neosindaca introbiese.
Quindi, in questo caso specifico, se su ventiquattro consiglieri solo tre sono donne la "colpa" è da far ricadere su chi ha scelto i propri rappresentanti da mandare alla Fornace.
Cosa succederà ora? Dal punto di vista politico sostanzialmente nulla. Sotto l'aspetto pratico, invece, è lecito attendersi qualche scatto in avanti dovuto all'entusiasmo dei neo assessori ed anche alle loro competenze.
Per concludere, un'analisi onesta non può prescindere dall'osservare come la nomina di Canepari (Fabio) - cui si somma quella di Bonazzola che era già presente nell'ultimo direttivo - garantisca continuità e conoscenza delle problematiche e dei progetti sul tavolo.
Buon lavoro a tutti!