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Niente da fare: il pareggio sta diventando l'incubo del Cortenova, e se da una parte consente di mantenersi nelle parti alte della classifica (la zona playoff è a soli due punti), dall'altra non può essere ritenuto soddisfacente un pareggio casalingo con l'ultima in classifica, sia pure maturato anche per un gol "fantasma" (che può starci in queste categorie dove è il solo arbitro a dover decidere in una frazione di secondo).

Sul 2 - 0 sembrava, come si dice, "portata a casa", ma alla fine ha prevalso il timore, così come spiega Mister Andrea Tantardini.

"Naturalmente c'è molto rammarico per l'occasione persa - dice - soprattutto nel primo tempo quando non siamo riusciti chiudere letteralmente la partita; poi era pensabile un calo fisico ma non con un risultato del genere ed è un vero peccato perché la partita si è riaperta per l'errore arbitrale del gol fantasma del 1 - 2. Loro hanno preso fiducia mentre noi ci siamo impauriti e la frittata nel recupero è arrivata".

"Questo risultato però - afferma il Mister - non ci deve abbattere perché come squadra ci siamo e ci deve dare stimolo di aumentare l'intensità negli allenamenti".

Dando uno sguardo ai risultati di giornata è la sconfitta del Lomagna a fare più rumore. Il Verderio capolista (dopo aver recuperato vincendo la gara con l'Aurora San Francesco) è stato bloccato sul pareggio dal Montevecchia. La squadra più in forma appare l'Osnago che ha battito l'FCD Merata ed ora è a un solo punto dalla capolista.

E domenica prossima sul campo del Verderio andrà in scena lo scontro diretto tra le due formazioni di testa. Il Cortenova, invece, è atteso dalla Polisportiva 2001, avversario tradizionalmente ostico che ieri ha perso con l'Aurora San Francesco.

Intervento ieri sera per i tecnici della XIX Delegazione lariana del Soccorso alpino, Stazione di Lecco.

Sono stati attivati dalla centrale nel tardo pomeriggio per soccorrere tre persone in difficoltà. Erano in fase di discesa lungo il sentiero dei Tecet, sopra Abbadia Lariana, al di sopra della parte attrezzata del canale.

I soccorritori li hanno raggiunti, valutati, imbragati e portati a valle, assistiti con le corde. Oltre alla Stazione di Lecco del Cnsas - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico sono intervenuti anche i Vigili del fuoco.

L’intervento è finito in tarda serata.

Invitati dal Coro Genzianella di Pistoia, i cantori del Nives di Premana hanno tenuto ieri pomeriggio un applauditissimo concerto nella chiesa di Sant'Andrea della città toscana.

Un concerto con finalità benefiche a favore della Onlus “UN RAGGIO DI LUCE” che ha raccolto offerte volontarie destinate a finanziare il progetto Kizito e sostenere l’impegno di Suor Elvira Tutolo nella Repubblica Centrafricana a fianco dei bambini e ragazzi orfani e abbandonati.

Un'altra bella (e socialmente utile) esperienza per i "maglioni azzurri" diretti dal M° Francesco Bussani che hanno presentato un programma molto vario (qui sotto i brani eseguiti) e che ha riscosso l'apprezzamento del pubblico presente.

- Sacra aurora (musica Sacchi, testo Del Teglio)
- Benedictus (Sacchi)
- Otche Nash (Kedrov)
- Ave Maria (Angelus Domini) (Biebl)

- Ol nono (musica Sacchi, testo Bellati)
- La molinere (pop premanese, arm Sacchi)
- Autunno (Gatti)
- O rondolina bela ( pop saluzzese , arm Sacchi)
- Così primavera (Maiero)
- La bergera (pop piemontese, arm Pedrotti)
- Lu piante de le fojje (testo de Titta, musica Albanese)
- Adieu a l'Engadina (testo Bezzola, musica Gaugler)

In Dio vi è una straordinaria intenzione, una grande passione. Vuole che tutti gli uomini partecipino alla sua gioia. È il filo rosso che unisce le letture di questa domenica. È ciò che afferma con forza Gesù nel Vangelo attraverso il racconto della parabola del banchetto. Isaia afferma perentoriamente che nessuno deve dire: Il Signore mi escluderà dal suo popolo, perchè di nuovo, tutti, senza esclusione, sono chiamati. Paolo afferma che Cristo è venuto per abbattere il muro di separazione, l’inimicizia.

Il Vangelo ci dice che Dio non sopporta di vedere posti vuoti e chiama e invita, e invita i suoi amici a farsi portavoce presso tutti di questo suo desiderio, di questa sua passione.

Mi sembra che la parabola contenga per noi una provocazione. Si tratta di provare a guardare ad ogni uomo, comunque sia, in tutti i sensi, e vederlo come un invitato alla gioia del regno. Potremmo anche vederne i difetti, i peccati, i più disparati motivi nel suo modo di essere e di vivere che potrebbero spingerci in qualche modo a considerarlo immeritevole di alcun dono ma mai dovremmo dimenticare che Dio lo vuole accanto a se, seduto al suo stesso banchetto.

Sembra che Gesù con questa parabola voglia dire a coloro che si ritengono indegni di accogliere il suo invito che questo è il peggior pensiero su di noi e su di lui che ci possa essere. L’invito alla gioia del regno è sempre e comunque per tutti tranne per chi non ci vuole entrare. Sembra che il rifiuto dell’invito da parte di alcuni amplifichi sempre di più in lui il desiderio che non ci siano posti liberi alla tavola del banchetto.

Non hanno accolto l’invito, ci sono ancora posti, dicono i servi, e il padrone non si scoraggia, non si ferma, rilancia ad altri l’invito. È detto qualcosa così della speranza di Gesù nei nostri confronti.

Sono particolarmente luminose le affermazioni di Isaia: “Non dica lo straniero che ha aderito al Signore: “Certo, mi escluderà il Signore dal suo popolo!”. Non dica l’eunuco: “Ecco, io sono un albero secco!”. Non ci sono dunque condizioni di religione, condizioni sociali, o di genere, o di età, o di razza che escludano. Anzi sembra proprio che quelli che sulla terra avranno patito esclusione, quasi avranno un privilegio da parte di Dio.

Che cosa dire allora di quelli che hanno rifiutato l’invito alla cena? Nessuno mette sotto accusa la loro attenzione al campo, ai buoi, tanto meno agli affetti umani. Fanno parte della vita cui dobbiamo rispondere giorno dopo giorno. Quello che non va è che sono così presi dall’interesse personale, dall’interesse privato, da disattendere l’invito a un banchetto, da dare nessuna importanza alla proposta di uno spazio “altro”, all’invito a una dimensione comunitaria e corale di gioia. Domina il privato ed è cancellata la gioia per qualcosa che è di tutti, per il bene di tutti. E’ trascurata la passione di Dio per la ”grande cena”, per i “molti”. Che attualità!!!

Oggi 2 novembre 2024,  in occasione della commemorazione dei defunti, l’Arma dei Carabinieri ricorda tutti i militari Caduti in guerra e quelli deceduti nel dopoguerra nell’adempimento del dovere, nonché tutti i Carabinieri defunti.

Nell’occorrenza, presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Lecco, alla presenza del Vicario Prefettizio Marcella Nicoletti, del Questore Stefania Marrazzo, del Presidente della Provincia Alessandra Hofmann, del Sindaco del Capoluogo Mauro Gattinoni, del Maggiore della Guardia di Finanza di Lecco Onofrio Calabrese e del Presidente della locale Associazione Nazionale Carabinieri Maurizio Faravelli, unitamente al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecco Col. Nicola Melidonis e ad una rappresentanza di militari in servizio, è stata deposta una corona d’alloro al monumento ai caduti.

Una bella inizativa che parte dalla Comunità Pastorale Maria Regina dei Monti aperta ovviamente a tutta la Valle quella del "Cinefamiglia", mini rassegna cinematografica dedicata ai più giovani che sicuramente non mancherà di interessare e divertire anche i più grandi.

Quattro gli appuntamenti in programma tra il 9 novembre e l'8 febbraio al Cine Teatro Bruno Colombo di Pasturo.

Si inizia il 9 novembre con "Ozi, la voce della foresta", poi il 14 dicembre ecco "Wonka", l'11 gennaio "L'ultima volta che siamo stati bambini" e, infine, l'8 febbraio "Cattivissimo me 4".

Scopo degli organizzatori, oltre che creare un momento di condivisione per famiglie, quello di avvicinare i giovani al mondo del cinema, una "missione" che a Pasturo da ben 54 anni svolge lo storico Cineforum.

Ricordate l'evento del 20 settembre scorso organizzato dalla famiglia Polvara e da Erone Onlus per ricordare Giusy Muttoni, giovane moglie e madre strappata prematuramente all'affetto dei suoi cari? Quella sera, alle Trote Blu, duecentocinquanta persone si ritrovarono per ascoltare il Prof. Vannelli (presidente della Onlus) e dare il loro contributo ad un progetto, fortemente voluto dalla famiglia, intitolato alla stessa Giusy.

Un progetto che "promuove il benessere e il processo di guarigione con il supporto di un gruppo di auto-mutuo aiuto a partecipazione volontaria". In questo gruppo "i membri condividono tutti una medesima condizione di vita aiutandosi reciprocamente a stare meglio grazie alla condivisione di esperienze, problemi, strategie e punti di vista" incontrandosi due volte la settimana presso la biblioteca del Valduce.

Ebbene, a distanza di circa un mese, la famiglia Polvara ha ricevuto la lettera che pubblichiamo qui sotto e che non necessita di ulteriori commenti.

Tramite il nostro giornale Roberto Polvara e i suoi familiari desiderano ringraziare ancora una volta coloro che hanno reso possibile l'evento e tutti i partecipanti che così generosamente hanno contribuito affinché il ricordo di Giusy continui a far nascere nuove speranze in chi attraversa momenti difficili della propria vita a causa di malattie.