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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Sabato, 19 Agosto 2023 19:15

FA PIU' PAURA LA MONTAGNA O IL PARCO DELLA GRIGNA SETTENTRIONALE?

Domani pomeriggio sarò certamente presente al convegno organizzato alla 58esima Sagra delle Sagre dal titolo "Chi ha paura della montagna" e lo farò anche se sono convinto che nessuno teme la montagna almeno fra coloro che a vario titolo dicono di impegnarsi per valorizzarla, combattendo concretamente soprattutto lo spopolamento che invece colpisce ampie zone delle Terre alte in Lombardia ma non solo: il trasferimento a valle delle famiglie, infatti, si porta appresso i servizi di base ritenuti indispensabili dalla popolazione quali la scuola, le attività artigianali e imprenditoriali con il relativo posto di lavoro e tutto questo, anche senza dilungarmi molto, non incoraggia certamente la permanenza sul territorio dei nostri paesi più decentrati delle condizioni di vita minime per restare a vivere lontano dalle città.
Per quanto mi riguarda credo piuttosto si debba temere e avere più "paura" di chi si è preso l'impegno di operare per combattere questa annosa tendenza che, salvo le sempre lodevoli eccezioni, ha caratterizzato anche il territorio della Comunità Montana Valsassina e delle sue convalli fino alle sponde della Riviera: intendo qui riferirmi in modo particolare a chi sta trascurando quella macroscopica potenzialità Turistica e dunque occupazionale che è rappresentata dal Parco della Grigna settentrionale che è attualmente gestito dagli stessi amministratori pubblici che reggono le sorti dell'Ente montano e, guarda caso, abitano a pochi passi dalla sede del convegno così lodevolmente organizzato.
E' del tutto evidente che se si vuole per davvero che il Parco della Grigna Settentrionale esca dall'attuale e disdicevole Stallo, é giunto il momento di chiedere con determinazione che l'odierna "Istituzione Ambientale" si svincoli dal mortale abbraccio con la decisamente poco attiva Comunità Montana, diventando un Ente a sé stante e dotato della necessaria Autonomia Politica e Gestionale che gli consenta per davvero di Programmare le proprie Scelte, concretizzando al meglio le finalità per cui è stato voluto a suo tempo dagli amministratori della Valsassina e da Regione Lombardia e questo non dimentichiamocelo mai.
Personalmente, avessi organizzato il Convegno in Sagra, il titolo sarebbe stato: Chi ha paura del Parco della Grigna Settentrionale?
 
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Sabato, 19 Agosto 2023 19:03

VIVA LA CICLOVIA, ABBASSO LA CICLOVIA.

Bellissimo per chi ha ideato tutto questo: una bella ciclovia con partenza da Colico e arrivo al Resegone.
Sulla carta uno spettacolo, ma chi l'ha progettata ci dovrebbe anche pedalare.
Per cui ecco l'esempio di una ciclovia destinata a sparire molto presto.
Sono passati solo 2 anni dall'apertura del tracciato Artino-Laghitt e già la ciclovia si sta trasformando in un single track per esperti.
Le marmotte fanno buchi nel tracciato, gli arbusti crescono rigogliosi, a monte frana, a valle cresce l'erba copiosa e l'acqua si canalizza scavando e porta via la terra lasciando i sassi in bellavista e moltissima ghiaia.
Lo stesso vale per la discesa dalla bocchetta di Agordo direzione Lares Brusaa, fatta quest'anno, sta diventando un canale dell'acqua.
Perché?
Non è sufficiente allargare i sentieri spostando le zolle, bisogna dare le pendenze giuste per l'acqua e fare i canali di scolo.
Perché buttare soldi nel fare senza prevedere la manutenzione?
Da ciclista ero molto contento nel vedere tutti questi investimenti per le bici. Ma così proprio non va!
Amministratori, politici, progettisti, imprese realizzatrici dell'opera, prendiamo una bici e andiamo a farci un giro.
Se qualcuno non si attiverà sarà un vero peccato, della ciclovia ci sarà solo il nome e, soprattutto, avremo assistito all'ennesimo spreco di denaro pubblico.
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Sabato, 19 Agosto 2023 12:39

DON GABRIELE COMMENTA IL VANGELO DELLA 12ª DOMENICA DOPO PENTECOSTE

in Cultura

Potremmo intitolare il Vangelo di questa domenica con il lamento di Gesù alla sua gente: “Ma non vi va mai bene niente!”. Lo esprime con la breve parabola dei bambini che invitati a piangere non piangono, e a ballare non ballano. Il riferimento è a Giovanni Battista considerato un indemoniato per la sua vita austera, e a Gesù accusato di essere un mangione e un beone perché sedeva a mensa con pubblicani e peccatori. Giovanni predicava la conversione per avvicinarsi a Dio; Gesù predicava la misericordia. Ma non c’è contrapposizione fra i due: ricordando alcune parole dello stesso Giovanni Battista, lui era l’amico che attendeva l’arrivo dello sposo (paragonato al piangere),

Gesù era lo sposo finalmente arrivato (motivo di gioia).

Come si fa ad avere l’atteggiamento giusto per saper accogliere l’invito severo e quello gioioso, ciascuno a suo tempo?

Vengono alla mente le virtù della prudenza e della semplicità raccomandate da Gesù nel Vangelo di domenica scor-sa, o la piccolezza e la docilità per le quali Gesù loderà il Padre subito dopo questo Vangelo.

Gesù conclude dicendo: “Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie”: sapienza è agire secondo il pensiero di Dio: così ha vissuto Giovanni Battista e ha ricevuto l’elogio di Gesù, così ha vissuto Gesù e ha ricevuto l’approvazione del Padre facendolo risorgere da morte.

È così che viene a noi il Regno di Dio, ed come se Gesù ci

dicesse: “Non perdetevi nel non farvi andar mai bene niente e perdere così il Regno!”.

Gesù poi si rivolge alle città di Corazin, Betsaida e Cafarnao rimproverandole perché non hanno accolto l’invito alla conversione e alla fede il Lui.

Da questo emerge anche in questo Vangelo la figura di Gesù: Lui è la ragione del nostro pianto o almeno della nostra attesa, Lui la ragione della nostra gioia.

Lui sarà alla fine Colui sul quale tutto e tutti verremo confrontati e giudicati.

Il tono minaccioso delle parole finali di Gesù: “Fino agli inferi precipiterai!”, devono sì metterci serietà, ma non devono però farci dimenticare mai che anche i rimproveri più severi di Gesù sono sempre finalizzati alla nostra conversione e quindi alla nostra salvezza.

Bellissima la risposta del bambino alla domanda: “Perché ringrazi se il tuo papà ti sgrida?”. “Perché se mi sgrida è segno che vuole che cresca bene”.

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Sabato, 19 Agosto 2023 09:25

LAVORO NOTTURNO PER IL SOCCORSO ALPINO ALLA RASGA E PER LUCI SOSPETTE SULLA FASANA

Intervento complesso questa notte per i tecnici della Stazione di Valsassina - Valvarrone della XIX Delegazione Lariana. L’attivazione è arrivata poco dopo mezzanotte, per due uomini di 35 e 46 anni che, a seguito di una manovra errata, sono precipitati per più di un centinaio di metri da una strada sterrata in un canale impervio, in località Prodace, all’Alpe Rasga, nel comune di Premana. Sono stati recuperati con una serie di manovre e contrappesi e poi trasportati fino all’ambulanza della Croce Rossa di Premana. Sul posto anche l’elisoccorso di Como di Areu - Agenzia regionale emergenza urgenza. Impegnati una quindicina di tecnici (tutte e tre le squadre di Premana, Dervio e Barzio); sul posto anche i Vigili del fuoco.

Sempre ieri sera, verso le ore 22:00, i tecnici erano stati attivati dalla Soreu delle Alpi in seguito a numerose segnalazioni di una luce sospetta, sulla parete Fasana Pizzo della Pieve, nel comune di Primaluna. I tecnici, appostati alla base della parete, dopo una serie di controlli hanno potuto constatare che si trattava di un falso allarme. Peraltro non è la prima volta che capita...

socc1

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Sabato, 19 Agosto 2023 07:01

UNA ESCURSIONE SUL PASUBIO

Strada delle 52 Gallerie
Cima Palon – Dente Italiano – Dente Austriaco

La scelta di questo trek molto interessante è già nei nostri pensieri ormai da 3 anni, così dopo aver prenotato un posto dove dormire partiamo alla volta del Passo Xomo. Sveglia presto e per le ore 8.00 siamo al Passo Xomo m.1058, dove dopo aver parcheggiato ci apprestiamo a iniziare la nostra giornata. In circa 15 minuti arriviamo alla Bocchetta Campiglia m.1216 da dove inizia la Strada delle 52 Gallerie. Il sole nascosto tra le nebbie fatica a farsi vedere e in un ambiente molto suggestivo percorriamo una ad una tutte le 52 gallerie in un susseguirsi di emozioni e passaggi spettacolari, un continuo restare senza parole dove le innumerevoli foto scattate nel nostro passarci attraverso, non rendono per nulla giustizia a questa strada, a ciò che hanno realizzato in così breve tempo con innumerevoli sacrifici… impossibile non immedesimarsi nei nostri soldati che hanno coraggiosamente costruito questa ardita via d’accesso, utilizzata per il passaggio di tutto ciò che serviva al fronte sul Pasubio, al riparo dal fuoco nemico e percorribile tutto l’anno.

Arriviamo alle Porte del Pasubio m.1928, in circa 3 ore, dove sorge il Rifugio Generale Achille Papa, un po’ spaesati e ancora colpiti dalla strada appena percorsa, ci guardiamo attorno e dopo aver trovato le indicazioni, seguiamo il Sentiero Tricolore che porta alla Cima Palon m.2232, la vetta più alta del massiccio del Pasubio, da dove una serie di gallerie collegava tutto il versante difensivo italiano. In questi metri che ci portano alla cima iniziamo a renderci conto del luogo, dichiarato Zona Sacra dal 1922, dove troviamo trincee, gallerie, resti di edifici e più saliamo più la vista spazia sull’altopiano del Pasubio, una volta in cima il vento freddo e abbastanza forte ci costringe al riparo, ci sediamo nei pressi dell’ingresso della galleria Generale Papa, mangiamo qualcosa, poi dopo le dovute foto riprendiamo il nostro cammino… Luci frontali accese, imbocchiamo la galleria in forte discesa seguiamo questo tunnel scavato nella roccia con alcune finestre lungo il percorso, dopo qualche minuto, finalmente vediamo l’uscita, siamo nei pressi della Selletta Damaggio m.2175, da quì, saliamo alcuni gradini di pietra e raggiungiamo la croce del Dente Italiano m.2200.  Sostiamo un attimo ammirando ciò che ci circonda e dalla croce realizzata con i resti dei reticolati… vediamo il Dente Austriaco lì a “pochi” passi, così decidiamo di proseguire per raggiungere anche quella cima alla vista molto suggestiva. Scendiamo per un sentiero attraverso sfasciumi e pietre al quanto strano, superiamo la selletta dei due denti, dove troviamo una croce e infine risaliamo al Dente Austriaco.

Qui troviamo la croce fatta dai resti di metallo provenienti da mine o altro, molto particolare… ci guardiamo intorno e nel percorrere il Dente troviamo una fitta rete di trincee semi sepolte e di gallerie, un promontorio che non lascia indifferenti, arriviamo ad una postazione dove troviamo una targa dedicata ai combattenti austro-ungarici che hanno resistito e combattuto per difendere questo baluardo per tutto il durare della guerra.  Torniamo verso la croce,  con amarezza pensiamo com’era questo luogo tra il 1915 e il 1918 seguendo altre trincee, alcune ben conservate con anche dei manufatti in cemento. Una volta tornati alla croce, fatichiamo a lasciare questo luogo che ci trattiene con questa carica di storia e sacrificio che a pensarci,  ci stringe un nodo alla gola. Però la strada di rientro è abbastanza lunga,  tornando alla selletta dei due denti per sentiero arriviamo alla Selletta Comando, attraversando una parte dell’altopiano dove i resti della guerra hanno lasciato profonde cicatrici.

Una volta alla Selletta Comando m.2081, dove sorge la chiesetta S. Maria del Pasubio.. scendiamo per la strada sterrata che ci porta alle porte del Pasubio, non prima di aver sostato qualche minuto nei pressi del cimitero dove oggi troviamo l’Arco Romano e un cartello in ferro con forgiate le parole “Di qui non si passa”… continuiamo seguendo la strada in discesa incontrando molte persone, una volta alle porte del Pasubio sostiamo un ultima volta prima di lasciare questo suggestivo luogo… scendiamo seguendo la Strada degli Scarubbi, poi sentiero poi ancora strada fino alla Bocchetta Campiglia dove a inizio la Strada delle 52 Gallerie, da quì, proseguiamo fino al Passo Xomo e dopo esserci cambiati, ci fermiamo per una birra al fresco delle nuvole che nel frattempo hanno coperto il cielo presso il Rifugio Passo Xomo.
Prima di andare verso Vicenza dove sosteremo per la notte, una visita al sacrario militare del Pasubio ci sembra doverosa dove questa imponente costruzione alta 35 metri lascia senza parole.

 

 

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Venerdì, 18 Agosto 2023 12:00

SULL'ONDA DELLA SAGRA LE INIZIATIVE DEL MUSEO LA FORNACE RAGGIUNGONO NUMERI ECCEZIONALI

L'eccezionale afflusso di pubblico alla 58^ edizione della Sagra delle Sagre ha contribuito ancora una volta al successo delle visite al Museo la Fornace, un effetto collaterale che si verifica ogni anno contribuendo alla promozione del territorio, della sua storia, delle sue tradizioni e delle sue specificità.

I numeri sono veramente ragguardevoli: quando mancano tre giorni alla chiusura sono state ben 801 le persone che, sapientemente guidate dal preparatissimo personale della Comunità Montana, hanno visitato la struttura uscendone arricchiti ed entusiasti di quanto loro proposto e spiegato. Il migliaio di unità sarà quindi ampiamente superato.

Lunghe file d'attesa per i visori in 3D indossati i quali si viene letteralmente trasportati nei magici panorami delle nostre Valli e del nostro lago, un'esperienza unica ed entusiasmante che merita di essere provata.

Molto bene anche altre iniziative come l'escursione astronomica che ha visto 15 persone partire dal Museo e un totale di ben 85 partecipanti. La visita alla casa di Antonia Pozzi è stata apprezzata da 29 persone (12 iscrittesi al Museo) mentre per i "Borghi affrescati" di domani si è già raggiunto il tutto esaurito.

Insomma, una collaborazione quella tra Sagra e Museo che continua da anni con reciproca soddisfazione nel segno della promozione della cultura del territorio.

 

 

 

 

 

 

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