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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Lunedì, 19 Dicembre 2022 13:13

CONTINUA IL LUNEDI' DI PASSIONE SULLA BALLABIO: CAMION IN SOSTA IN VIALE MONTE ORTIGARA!!!

Prosegue tra le maledizioni degli automobilisti la peggior giornata sulla vecchia Ballabio da quando la frana ha interrotto la nuova.

Giungono in redazione molteplici segnalazioni una delle quali veramente al limite dell'assurdo per cui ci siamo informati.

Come si vede dalla foto ci sono auto sulla corsia di salita che superano dei camion in viale Monte Ortigara: ebbene, stando a quanto ci riferiscono, sarebbero stati i movieri ANAS a farli parcheggiare lì anzichè fermarli incolonnati prima dell'imbocco della strettoia di Laorca.

Morale: la corsia di salita viene occupata dalle auto in discesa bloccando il traffico da Lecco che a quest'ora di chiusura scuole è intensissimo. 

Riceviamo anche un audio di un automobilista che racconta di una coda che raggiunge Ballabio con gente scesa in strada bloccata.

Ora, sarebbe veramente opportuno e indispensabile un intervento immediato da parte della Prefettura perchè una situazione del genere non è francamente accettabile.

 

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Lunedì, 19 Dicembre 2022 10:46

IL DISASTRO SULLA SP 62 E IL MIRACOLO DEL 10 GENNAIO

Disastro totale: questo, in sintesi, il racconto della mattinata odierna, la prima dei "movieri".

Era preannunciato? Sì, se le nuove disposizioni non prevedevano lo stop ai camion in salita e in discesa nelle fasce "protette" in cui scendono a Lecco decine di bus zeppi di studenti e centinaia di auto di pendolari.

E siccome, a quanto si è visto e sentito, c'è il dubbio che questo stop non sia stato disposto, il disastro era preannunciato.

E' chiaro che le istituzioni preposte debbano metterci una pezza oggi stesso, senza aspettare la controprova del domani, magari confidando che il caos si sia creato solo per un bus in panne che sicuramente avrà aggravato la situazione ma il risultato finale sarebbe probabilmente cambiato solo di poco.

Morale: studenti in ritardo, pendolari pure, inquinamento alle stelle, camionisti esasperati, aziende in attesa di caricare o scaricare, costi che lievitano su tutta la linea.

In più cominciano a circolare voci che prefigurano il 10 gennaio (data di riapertura prevista da ANAS) alla stregua di un miracolo.

Visto però che un miracolo c'è già stato, per attendersene un altro ci vuole tanta, tanta, ma proprio tanta fede.

Nella speranza, ovviamente, che ciò accada!

Laorca

 

 

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Lunedì, 19 Dicembre 2022 10:09

LE STRADE CENERENTOLA

La strada tra Taceno e Bellano é un'altra Cenerentola e va a braccetto con la consorella tra Ballabio e Morterone: in entrambi e casi servono anche paraslavine e paravalanghe.
Frequento la Taceno-Bellano da quando portavo i pantaloni corti e siccome sono in vista dei 70anni, di acqua ne é passata davvero molta sotto i ponti del Pioverna verso la Riviera ma, nella sostanza, poco o nulla é stato fatto per migliorarla soprattutto nel primo tratto caratterizzato dalla presenza di strette gallerie tra Taceno e la località Portone/Pennaso in comune di Bellano: oggi come ieri sento, periodicamente, dire e lo leggo anche sui giornali che quella strada, grande novità, é pericolosa e non adatta ai mezzi pesanti che ai giorni nostri sono molto più ingombranti di 60anni fa. Limiti di portata, a parte. Tutte cose che sappiamo e sono già state scritte, con insistenza, anche da autorevoli testate giornalistiche nell'ultimo mezzo secolo.
Da allora, da quando portavo i pantaloni corti, é accaduto con frequente "regolarità" che le strade - provinciale e statale - sul lungolago tra Lecco e Colico siano rimaste interrotte a causa di incidenti o frane e, manco dirlo, in quelle occasioni rispunta puntuale come il mal di pancia il consiglio/necessità/urgenza di utilizzare con il traffico veicolare la Valsassina per aggirare tali ostacoli aggiungendo, però, che bisogna prestare attenzione perché Questa non é una strada adatta per i mezzi pesanti, soprattutto quelli di ultima generazione. Non credo che tale raccomandazione serva ad eliminare il disagio e tantomeno le criticità del transito sul poco agevole tracciato sotto le strapiombanti pareti di questa sgaruppata arteria stradale che, lei stessa, é stata più volte interrotta anche recentemente a causa della caduta di sassi e terriccio dai boschi che la sovrastano. San PNRR, aiutaci tu!!
Percorrendo la Taceno-Bellano, che necessita di un bypass in galleria per evitare le attuali strozzature rappresentate dai vecchi e stretti tunnel, non ci si sente molto sicuri e come accade ogni due per tre si corre anche il rischio di incontrare qualche TIR straniero diretto alla Supertrada che, dicendo di aver sbagliato nell'interpretare la segnaletica, blocca il traffico finché non arrivano le lodevoli Forze dell'ordine a sbrogliare la matassa: armatevi comunque di pazienza perché ci vuole il suo tempo per tornare alla normalità. A me é successo un paio di volte ma vi assicuro che non intendo ripetere l'esperienza.
In più. In certi tratti si vive lo stesso disagio che assale il viandante quando sale dai tornanti, senza parapetti, della Ballabio-Morterone: in entrambi e casi per garantire la sicurezza servono, infatti, paraslavine e paravalanghe che proteggano anche dalla caduta di sassi e pietrisco in ogni stagione dell'anno e dopo ogni temporale o nevicata. Per farla breve, passata l'attuale emergenza dovuta anche all'ultima e corposa caduta massi sulla nuova Lecco-Ballabio, si metteranno in cantiere le soluzioni operative per risolvere definitivamente i problemi citati o, all'italiana e confidando nello "Speraindio", tutto resterà avvolto nell'oblio fino al prossimo incidente? Se non lo si vuol fare o se non si può fare, lo si dica chiaramente e la si smetta di prendere in giro i cittadini ad ogni caduta massi. É insopportabile!
Mi sa che questa volta i nostri politici, con le elezioni regionali alle porte, non potranno fare a meno di metterci la faccia e prendersi l'impegno di risolvere una volta per tutte queste gravi criticità.
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Lunedì, 19 Dicembre 2022 09:09

AIUTI UMANITARI IN UCRAINA

Don Marco Tenderini prete di Premana coadiuvante Caritas Lecco, un prete di Bonacina e un aiuto ospedale di Lecco e carceri di Pescarenico sono andati in Ucraina giovedì notte 15 dicembre e ritornati domenica 18 per testimonianza e solidarietà alla popolazione ucraina.
Di seguito alcune immagini

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Lunedì, 19 Dicembre 2022 09:08

PREMIO "COSTRUIAMO IL FUTURO" CONSEGNATO ALL'ASD SPORT VALSASSINA

in Sport

Consegnato ieri all'ASD Sport Valsassina (l'associazione sportiva con sede a Introbio che opera nel basket giovanile) il premio "Costruiamo il Futuro".

Non si è trattato unicamente di un'attestazione di merito per l'attività svolta ma anche di un riconoscimento alla validità del progetto “NOI CON VOI CAMPIONI IN – FORMAZIONE” che la Sport Valsassina ha presentato  che coinvolge anche il Soccorso Centro Valsassina.

E' questo l'ennesima dimostrazione che lo sport  dalle nostre parti continua ad avere un'importanza primaria nel percorso educativo dei giovani: da Premana a Ballabio tante sono le società che si prodigano quotidianamente per far praticare le più diverse discipline, coinvolgendo centinaia e centinaia di ragazze e ragazzi soprattutto grazie all'opera di decine e decine di volontari, un lavoro duro e divenuto nel tempo sempre più complesso che merita il plasuo della popolazione e l'attenzione costante da parte delle istituzioni.

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Lunedì, 19 Dicembre 2022 07:04

ASPETTANDO IL NATALE A CORTENOVA

Pomeriggio di festa Domenica 18 dicembre a Cortenova dove i bambini hanno atteso con trepidazione l'arrivo di Babbo Natale, accompagnati dagli insegnanti della Scuola Elementare. I Bambini hanno intonato un primo canto davanti alla sede del gruppo Alpini nel piazzale della posta, poi accompagnati dal magico suono degli zampognari hanno raggiunto la piazza comunale dove hanno eseguito un secondo canto.

Sono quindi entrati in chiesa per la terza e conclusiva esibizione, in seguito appuntamento nel salone dell' Asilo con l'arrivo finalmente di Babbo Natale, accompagnato dagli zampognari , che ha dato loro un bellissimo dono.

I circa 40 bambini presenti sono stati poi accolti dal gruppo Alpini di Cortenova che ha preparato per i loro famigliari e il pubblico un' ottima cioccolata, the e dolci con un reciproco scambio di auguri  di buone feste.

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Domenica, 18 Dicembre 2022 15:01

ANCHE A INTROBIO IL PANETTONE DEGLI ALPINI

La solidarietà delle penne nere si alimenta anche quest’anno con la campagna “Panettone e pandoro degli alpini”. I prodotti di ottima qualità sono proposti in una confezione esclusiva in latta, da collezionare.

Questa mattina anche a Introbio era presente un banco vendita.

Il ricavato sarà devoluto in opere di solidarietà.

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Domenica, 18 Dicembre 2022 12:42

LA FUSINA DOL GAGET E I PIANI ALTI DELLA MEMORIA

Brigolda, Cortenova, dove sono nato.

E non chiedetemi cosa significhi: non lo so, non l’ho mai saputo.

È Brigolda e basta, senza tante filosofie di mezzo.

E in Brigolda, a Cortenova, trovate una porta di ferro.

Quella porta vi apre al mondo della Fusina dol Gaget.

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Nel seminterrato della Fusina dol Gaget

Ora è del Gaget figlio, prima era del Gaget padre, il "vero" Gaget, chiamato così perché nato in Gacc, una specie di dependance della Villa de’ Vecchi quella che dove sono nato tutti chiamano “Il Palazzo” e che oggi  è diventata una sorta di santuario diroccato utile solo ad una congregazione di idioti che ne celebrano i falsi misteri.

Lì, in Gacc, ll Gaget (padre) nacque nel lontano 1915, dopodiché attraversò qualche guerra fino a quando, stufo di girare da un fronte all’altro, chiese ad un suo amico medico, tale Gian Todeschini cui è dedicata anche una via a Barzio e la cui famiglia era proprietaria dell’altra (per fortuna ancora in ottime condizioni) Villa di Cortenova, di escogitare un sistema per farsi esonerare dal servizio.

Fu doloroso (un’ustione sulla gamba) ma funzionò, per cui il Gaget (padre) dovette inventarsi un lavoro e così iniziò a riparare serrature di tutti i tipi e, in generale, lavorare di fabbro.

La Fusina dol Gaget venne poi ereditata dal Gaget (figlio) che era ovviamente cresciuto a pane, ferro e fuoco e conosceva tutti gli angoli del mestiere che in seguito divenne il suo passatempo preferito.

Lui, infatti, ha sempre lavorato da un tirabagia del Lecchese dedicando il tempo libero a inventare nella Fusina che il papà gli aveva tramandato.

Ora, dare una definizione alla Fusina dol Gaget può apparire complicato.

Invece non lo è: la Fusina dol Gaget altro non è che il Museo della nostra Memoria, anzi, dei piani alti della nostra Memoria.

Quella porta in ferro si apre su un mondo ai più sconosciuto, un universo di oggetti che sembrano prendere vita mentre li osservi, una galassia di ricordi e cimeli del passato che ti riportano indietro sino al Big Bang dell’economia delle nostre contrade.

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Altra parete nel seminterrato della Fusina dol Gaget

Quando risali dal seminterrato della Fusina dol Gaget ti sembra di aver viaggiato nel tempo: per cui è difficile, nel momento in cui riemergi, accettare che la realtà, e soprattutto, l’età, sia un’altra.

Sono entrato nella Fusina dol Gaget perché un giorno il Gaget mi ha fermato e mi ha apostrofato con un “Violtri” che non lasciava scampo.

“Violtri” che scrivete e siete intelligenti magari non sapete. E aveva ragione, porca miseria se aveva ragione!

Dopo il “Violtri” ho promesso che sarei tornato e così ho fatto rendendomi conto (ancora una volta) che dalle nostre parti vive e prospera una Cultura che non conosciamo e che nell’oscurità (e, credetemi, la Fusina dol Gaget è tutto tranne che luminosa) abitano artisti che creano capolavori nel tentativo di tramandare sapienze e valori alle generazioni future.

Questo a patto che i tanti "Violtri" (e il sottoscritto è in prima fila) se ne rendano conto.

riproduzione officina

Riproduzione di una antica fusina

Dalla Fusina dol Gaget esci con molta malinconia e una certezza: la Cultura, in generale, potrai anche fartela sui libri, ma la “nostra” Cultura, quella che ci ha fatto diventare grandi, quella che ha fatto la Storia di questa Valle, te la fai solo aprendo qualche anonimo portone in ferro.

Come ho fatto io in Brigolda, Cortenova, a pochi metri da dove sono nato.

Se vi  capita fatelo anche voi. Ne resterete stupiti.

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Il Gaget con una delle sue ultime opere: lo stemma comunale di Cortenova

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Il Drago. Il suo posto è vicino al forno nella Fusina dol Gaget

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